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Le giornate erano trascorse lentamente e in modo monotono per Jungkook, che non aveva fatto altro oltre che lavorare e lavorare. Non incontrò mai il biondo, i due ragazzi si limitarono semplicemente a scambiarsi qualche messaggio ma nessuno di loro ebbe il coraggio di andare dall'altro.

Erano stati giorni movimentati per il povero Taehyung; cercava di perfezionare la sorpresa per il minore in ogni minimo dettaglio, non si lasciava sfuggire niente. Persino Jimin era diventato suo complice, poiché ormai stanco di vedere l'amico impazzito andare da un angolo all'altro della casa nel panico.                                                                                                                         Erano, però, stati giorni pesanti anche per il biondo, che non aveva smesso di pensare nemmeno per un attimo alle urla del moro che aveva udito quella fatidica notte e ai presunti graffi che, Jungkook, si era procurato a causa di un gatto. Un inesistente gatto.

Taehyung era più che sicuro che il ragazzo non avesse un gatto, né tantomeno che potesse fermarsi di sua spontanea volontà ad aiutare i randagi per strada e che questi l'avessero ferito involontariamente. Quindi perché mentire?                                              

Era sicuro ci fosse dell'altro al di là di quella storia e lui avrebbe certamente scoperto la verità, non tanto per la curiosità ma per accertarsi che il minore stesse davvero bene.

Mentre il maggiore si trovava nel salotto di casa sua pensando al moro, quest'ultimo stava sistemando gli ultimi libri sugli scaffali prima di finire il turno lavorativo.                                     
Chiacchierava serenamente assieme all'amica, nonché collega, ma la sua mente era da tutt'altra parte; stava cercando un modo per poter passare del tempo assieme al vicino di appartamento senza che questo potesse fraintendere le sue azioni. Insomma, amava trascorrere del tempo assieme a lui ma ormai il minore aveva rinunciato ad impegnarsi in una vera relazione. Non credeva più nella durata di queste ormai né tantomeno nella loro esistenza. Tutto quello che voleva era solo godersi la compagnia di Taehyung.

In poco più di mezz'ora si ritrovò a rifiutare qualsiasi tipo di proposta formulasse il suo cervello, ovviamente il tutto avveniva nella sua testa. Non sia mai che la rossa sentisse i suoi pensieri o avrebbe potuto credere che Jungkook si fosse preso una cotta per Taehyung, cosa totalmente falsa. Semplicemente voleva stare un po' con lui, come due normali amici.

«Jungkookie, mi stai ascoltando?» ridacchiò Roseanne notando l'assenza del ragazzo. Questo scosse il capo velocemente e strizzò i suoi dolci occhi puntandoli dritti sulla figura della ragazza risvegliandosi dai suoi stessi pensieri. Sorrise ed annuì, fingendo di non essersi distratto per qualche attimo dalla conversazione a causa del suo vicino di casa, che non faceva altro che possedere il controllo della sua mente per la maggior parte del tempo.
Per non dire tutto il tempo.

«Va bene - sorrise furbamente la ragazza consapevole che non fosse la verità - allora sei d'accordo anche tu con me che se un uomo andasse a letto con un altro uomo nel 2045 rischierebbe di rimanere una gravidanza per quanto si sarà evoluta la scienza.»

«Oh, si certo che- Aspetta, cosa?» chiese confuso il minore non capendo di cosa stesse parlando la collega.

La rossa sorrise vittoriosa e sistemò l'ultimo libro su una mensola «Sapevo che non mi stessi ascoltando.» ridacchiò afferrando il ragazzo a braccetto come due vecchie pettegole e conducendolo fino alla cassa «Cosa ti turba talmente tanto da non poter prestare attenzione alla tua fantastica e sexy amica dai capelli rosso fuoco?» scherzò Roseanne provocando una risatina a Jungkook. Quest'ultimo si limitò solamente ad una scrollata di spalle come risposta e con un risolino in maniera distratta disse «Nulla, soliti pensieri.»

Beautiful Mess Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora