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Roseanne non capiva bene come ci fosse finita in quella situazione, lei che di drammi né poteva benissimo fare a meno dopo il suo passato adolescenziale. Tentava di evitarli la maggior parte delle volte, infatti aveva sempre preferito una vita tranquilla e senza colpi di scena e invece, proprio in quel momento, si ritrovava coinvolta, per chissà quale futile ragione, in una storia che di chiaro aveva ben poco.
Voleva semplicemente fare un favore a Taehyung e allo stesso tempo tentare di far sciogliere il collega sempre serio e cupo, non avrebbe mai creduto che un giorno si sarebbe trovata all'interno del salotto del biondo ossigenato dopo che egli l'aveva sorpresa in compagnia del corvino. Non che stessero facendo qualcosa di male, lei e Jungkook erano solamente amici e la ragazza era ben consapevole dello strano rapporto che c'era tra i due ragazzi, ma il modo in cui Taehyung li aveva guardati l'aveva fatta sentire la persona peggiore del mondo.

Tra i tre ragazzi regnava il silenzio, la tensione era palpabile e nessuno sguardo voleva incrociarsi neanche per caso; Jungkook aveva gli occhi rivolti verso il basso intento a giocherellare con un braccialetto che portava al polso, una gamba gli tremava probabilmente per l'ansia. Roseanne si guardava attorno con fare curioso mentre il padrone di casa lanciava di tanto in tanto qualche occhiatina al proprio vicino.

Era una situazione assurda ed imbarazzante, ma il corvino non poteva che sentirsi più tranquillo e sollevato nel sapere che Taehyung aveva fatto il suo ritorno a casa.

«Quindi voi due.. si insomma, vi vedete?» chiese titubante il biondo, per niente sicuro di voler sentire la risposta da parte dei due ragazzi.

«Oh, ehm, si. Voglio dire, ogni tanto è capitato di uscire insieme. Ho persino conosciuto qualche amico di Rosie.» rispose innocentemente Jungkook, non consapevole del fatto che in quel momento, nella testa del maggiore, stava per crearsi il caos più totale. «È stato divertente.» scrollò le spalle.

«Oh si, è stato piacevole trascorrere del tempo assieme.» sorrise dolcemente la rossa, provocando un senso di rabbia e gelosia dentro Taehyung, che a quel punto credeva che Jungkook l'avesse ormai dimenticato. Chi lo sa, magari non gli era mai importato davvero di lui. Magari l'aveva ospitato in casa sua, baciato e assecondato solamente per pietà. Forse aveva sbagliato a crearsi così tante allusioni, era consapevole del rischio che avrebbe potuto correre nel provare sentimenti per una persona chiusa in sé come il ragazzo in questione.

«Sono.. sono felice per voi due.» sorrise falsamente il maggiore tra tutti non riuscendo a guardare in viso Jungkook.

Quest'ultimo sentiva un peso enorme all'altezza del petto nel vedere l'espressione affranta e triste di Taehyung, ma non sapeva cosa fare o cosa dire nel tentativo di poterlo tirare su di morale. Si sentiva in colpa, ma era consapevole che non occupava uno spazio importante nella vita del maggiore. Doveva solo rassegnarsi, sarebbero rimasti sempre e solo vicini di casa.

D'un tratto un rumore di chiavi seguito da quello della porta che veniva chiusa attirò l'attenzione dei tre ragazzi, i quali si voltarono verso l'ingresso straniti e confusi. «Taetae sono a casa! Scusa se ho fatto tardi, ma oggi ho incontrato solamente idioti-» la figura si rivelò essere un ragazzo, che non appena si rese conto di non trovarsi da solo con il padrone di casa si bloccò sul posto. «E loro cosa ci fanno qui?!»

La mente di Jungkook era un misto di confusione, fastidio e rabbia; davanti a lui c'era proprio quel cliente maleducato e scorbutico con cui aveva a dovuto avere a che fare ben due volte in quella giornata.

«Jimin! Loro sono J-jungkook e Rosie, due miei amici.»

«Quindi è lui Jungkook? Ho avuto qualche sospetto stamattina, ma non avrei mai creduto fosse davvero lui.» sputò acido l'amico di Taehyung, Jimin a quanto pare, rivolgendo un'occhiata di pieno disgusto al minore.

Beautiful Mess Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora