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Dopo aver trascorso la loro prima notte d'amore l'uno tra le braccia dell'altro, i due amanti si lasciarono andare stremati e felici sul materasso testimone del loro amore e del loro desiderio. Si trovavano uno di fronte all'altro, i loro sguardi erano incatenati, proprio come le loro anime, e nessuno dei due aveva la minima intenzione di spezzare quel contatto visivo che pareva urlare gioia e amore a gran voce.

I capelli madidi di sudore, la pelle nuda, gli occhi che brillavano l'un per l'altro erano la conferma della loro unione e del loro legame divenuto indissolubile dopo quella magica notte.

Jungkook accarezzava dolcemente il viso di Taehyung quasi incredulo di essere arrivato a quella svolta assieme a lui. Lo ammirava proprio come un soldato ammira il proprio amore prima di dover partire per chissà quanto tempo. Ne era stregato da quel volto dai lineamenti delicati e dolci, da quelle iridi scure ma lucenti, da quelle labbra soffici e gonfie a causa dei molteplici baci. Ammirava, amava, ogni singolo dettaglio di quel ragazzo e non si sarebbe mai stancato di osservarlo neanche dopo un'intera vita trascorsa insieme. Lo avrebbe amato, ammirato, in eterno.

«Va tutto bene?» domandò Taehyung.

Un dolce sussurro di acconsentimento uscì dalle labbra del più piccolo, il quale non era minimamente consapevole della miriade di emozioni che stava suscitando nel più grande, il quale non riusciva a non osservare Jungkook per un secondo, che per fin troppo tempo è stato privato dell'amore. Scostò delicatamente una ciocca dei suoi capelli corvini scivolata sul suo bel viso e la tirò indietro cominciando ad accarezzare quella chioma scura e morbida.

Il più piccolo perciò annuì mantenendo sempre un'espressione luminosa in volto, come quella di chi, per la prima volta, vede la neve. «Va alla grande.» affermò continuando ad accarezzare una sua guancia. «Non potrebbe andare meglio di così.»

Questo bastò per infondere la giusta sicurezza di cui necessitava il biondo sin dal momento in cui si erano distesi sfiniti tra quelle lenzuola sgualcite. Aveva bisogno della certezza che Jungkook stesse bene, voleva assicurarsi che non si fosse fatto male durante il rapporto o che le ombre del passato non si fossero presentate nella sua mente durante il loro atto d'amore e questa arrivò al maggiore non appena vide il sorriso e la serenità nel volto del suo amato. Non poteva desiderare altro se non lui per il resto della sua vita.

«Bene.» disse con tono fiero di sé, come se avesse appena superato uno dei suoi ostacoli più difficili. «Ne sono felice.» sorrise avvicinandosi maggiormente al corpo dell'altro per far coincidere le loro fronti. «Ti amo.» sussurrò per poi lasciargli un delicato bacio a fior di labbra. «Amo dirti che ti amo perché fa sembrare tutto più vero.»

«Ma è tutto vero.» parlò il moro ridacchiando. «Tutto quello che ci siamo detti, i baci, le carezze.. l'amore di stanotte è tutto vero.» chiuse gli occhi mormorando un attimo dopo, baciando le soffici labbra dell'altro ad ogni parola che sussurrava con voce roca e stanca, ma mai così piena di vita come in quel momento.

Nel frattempo, con la mano con la quale stava accarezzando il viso del più grande, cominciò e scendere lentamente più in basso sino a sfiorare il collo, il quale adesso era colmo dei segni rossi procurati dal più piccolo. Guardava quei succhiotti con fierezza, come se finalmente si fosse fatto valere e avesse capire a chiunque controlli il suo destino che Taehyung gli apparteneva e che lui apparteneva a Taehyung, destinati come due fedi nuziali.                                 
Con le dita affusolate tastava e accarezzava quella parte nuda del corpo di Taehyung prestando poca attenzione poiché preso dal baciare il ragazzo, ma quando, erroneamente, tirò leggermente la sottile e fredda catenina di metallo che il biondino portava al collo si allontanò dal suo possessore incuriosito dall'oggetto come una gazza ladra. «E questa?»

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