02 - Stupid Kris!

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02 - Stupid Kris! 

«Si può sapere chi diamine sei?!» urlò Kris con le mani sui fianchi, squadrandomi da capo a piedi con occhio critico.

In altri momenti sarei morta agonizzante a terra a chiedere aiuto agli angeli del Paradiso, ma quello non mi sembrava il caso: Luhan aveva in mano il cellulare e minacciava di chiamare la polizia, mentre Tao stritolava Sehun in un abbraccio mortale, mormorando di tanto in tanto: «Vuole il mio Gucci, vuole il mio Gucci

Io stavo per dire, con un bel sorriso da maniaca, sfregandomi le mani manco fossi una mosca, «Il tuo Gucci è al sicuro, prega invece per te»; ma la mia coscienza mi suggerì che forse era meglio evitare.

«Beh...» iniziai con fare teatrale, mettendomi dietro l'orecchio una ciocca di capelli. «Sono una ragazza...»

Il leader degli EXO M incrociò le braccia e si sporse in avanti con espressione di finta sorpresa. «No, ma dai! Credevo che fossi un cactus» disse, come se avesse a che fare con un'idiota. E no, questo non doveva nemmeno pensarlo.

Baekhyun si agitò. "E tu sei innamorata di questo tipo? È simpatico come un dito nel..."

"Voi angeli siete così maleducati?!" lo interruppi guardando i miei idoli rossa come un peperone.

Che cosa dovevo dire?

Allora, ragazzi, provate a mettervi nei miei panni: un cane fatato, angelico o quello che diamine è ti porta in Corea a milioni di chilometri da casa tua, stai nella splendida splendente dimora dei ragazzi più fighi del pianeta (che ti guardano come se fossi un'evasa dal manicomio, ma dettagli) ed il tuo bias ti prende per il culo. Cosa fareste?

Io non lo sapevo proprio.

Mi veniva solo da buttarmi sulle piastrelle urlare anche in aramaico "GRAZIE DIO!", ma preferii non farlo perché mi avrebbero presa per matta ancora di più.

Solo che non mi piaceva il tono che aveva usato quel bestione, così sbottai con voce tagliente e gli occhi ridotti in due fessure: «Guarda, la tua battuta è talmente divertente che sto morendo dalle risate. Hai il senso dell'umorismo pari a quello di un cavolfiore, mio caro Yifan.» Nessuno e ripeto nessuno deve osare a prendermi in giro.

Quando Mia è arrabbiata, si scatena la terza guerra mondiale.

«Come?! ‒ fece quello, indignato ‒ Come ti permetti a parlare ad un tuo oppa in questo modo?!»

Prego?! Cosa avevano udito le mie orecchie?!

«Tu mi hai mancato di rispetto e io ti ripago con la stessa moneta, caro mio.»

Fuori ero tutta scazzosa, ma dentro ripetevo infinite volte: "Oddio, sto parlando con il mio bias e lo sto facendo infuriare, che bello!"

«Vedo che non possiamo andare d'accordo. Prima di tutto devi parlare in modo formale, poi devi usare l'onorifico "Oppa" con me e, ultimo ma non meno importante, devi uscire subito da casa mia!» E completò il sermone indicando la porta d'ingresso.

«Allora, ‒ mi preparai per bene, posando delicatamente Baekhyun a terra, anche se avrei voluto prenderlo a calci ‒ Apri le orecchie, carissimo Galaxy boy. Ti devo dare un paio di dritte. Dritta numbah uan» gli sventolai l'indice davanti al viso parlando con il mio inglese perfetto (si fa per dire, diciamo che la mia pronuncia avrebbe fatto venire un colpo di cuore alla regina Elisabetta I). «Ho sedici anni e faccio quello che mi pare. Dritta numbah ciu» pestai un piede per terra e mi feci pure male, «non ti chiamerò mai e poi mai Oppa. Il mio unisco scopo nella vita è di colpire ed affondare il tuo fragile ego del caz... cardine.»

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