Extra
“Mia, sei sicura di voler andare a svegliare Tao?” Chiese Baekhyun svolazzandomi attorno con un sorriso beffardo stampato sul volto.
Sospirai reprimendo la voglia irrefrenabile di scuoiarlo vivo e risposi “Me l’hanno chiesto.”
“Ah, quindi se ti dicono ‘Buttati da un ponte’, tu obbedisci come un cagnolino?” Detto questo incrociò le braccia e ci fermammo davanti alla porta della camera del piccolo e dolce Zitao.
Bussai una, due, tre volte, ma nessuno venne ad aprirmi.
«Tao? È mattina!» sussurrai con il cuore che batteva all’impazzata e il sudore che mi colava lungo la spina dorsale. Sei gli altri avevano paura del ragazzo, forse avrei dovuto averne pure io.
Bah, chi li capisce è bravo.
“Entra, Mia. Siamo tutti curiosi di sapere come farai ad uscirne viva.” Mi prese in giro l’angioletto scoppiando a ridere come una iena tenendosi la pancia e scalciando in aria.
Okay, pensai, Baekhyun non mi aiuterà mai.
Sbuffai rumorosamente lanciando un’occhiataccia al ragazzo e aprii la porta molto –troppo- lentamente per i miei gusti.
Era una stanza molto grande, quella di Tao: il letto era addossato alla parete dipinta di un blu elettrico (colore che personalmente adoro con tutta me stessa), su cui il maknae degli M dormiva con una posizione alla Gesù Cristo in croce; di fronte al letto c’era l’armadio –il più grande armadio che avessi mai visto- color pervinca, da cui fuoriuscivano magliette e pantaloni firmati. Al centro, troneggiava una scrivania di legno su cui era poggiato un libro scritto in cinese e accanto ad essa era poggiato un bastone da wushu che brillava al sole.
Deglutii rumorosamente e avanzai nel disordine, scavalcando ritagli di giornali, più precisamente riviste di moda.
Mi avvicinai al letto e scossi la spalla di Tao mormorando un «Ehi…» lui mugugnò qualcosa in risposta e si girò su un fianco, mostrandomi il viso e sbattendo le labbra rumorosamente.
“Ma che carino, sembra un cucciolo.” Commentò Baekhyun volandomi accanto e posando la testa sulla mia spalla.
“Hai ragione. Aw, è così dolce…” Non feci in tempo a finire questa frase, che Tao sbadigliò rumorosamente allargando le braccia e lasciandole cadere mollemente sul suolo.
Mi sedetti sul bordo del letto e gli accarezzai i capelli delicatamente.
«Tao…» sussurrai di nuovo, questa volta aumentando il tono della voce.
Nulla, il ragazzo continuava a dormire imperterrito, sognando chissà quali cose stupende dato che sbavava come un bulldog.
«Tao!» dissi, cominciando a perdere la pazienza e lo scossi con violenza.
Niente.
«HUANG ZITAO, SOLLEVA LE CHIAPPE E SCENDI DI SOTTO!» strillai con la delicatezza di un elefante in una gioielleria.
Per tutta risposta, Tao alzò nuovamente le braccia e me le gettò al collo cingendomi in un abbraccio, per poi girarsi dall’altra parte trascinandomi con sé.
«No, no, no, no, no!» bisbigliai affondando il viso nel materasso e maledicendomi mille volte, cercando di scrollarmi Tao di dosso.
Mi stava strozzando e parlava nel sonno «Ti voglio taaaanto bene, mio caro Alpaca. Sei così soffice, hai dei bei capelli…- diceva tutto questo accarezzandomi la testa- Mi piace stare con Kris Gege…» sbadigliò di nuovo e mi strinse ancora di più.
«Aiutatemi.» pregai a bassissima voce, guardando Baekhyun con gli occhi sgranati. Quello rise di gusto asciugandosi le lacrime dagli occhi “Voglio proprio vedere cosa farai adesso.”
“Non dovresti aiutarmi invece di prendermi in giro?!” sbottai afferrando il braccio di Tao e tirandolo su, per poi sgusciare via dalla sua stretta e scattare in piedi sul letto. Mi misi a saltare come un canguro «Tao! Sveglia! Buongiorno!- misi le mani a coppa davanti alla bocca e feci il verso del gallo- Chicchirichì!»
Vedendo che non c’era nulla da fare, scesi con un balzo degno di Bruce Lee e andai accanto a Baekhyun, che si accarezzava il mento pensieroso.
«Uffaaaa! Nemmeno un carro armato riuscirebbe a svegliare Tao.» mi lamentai tirando fuori il labbro inferiore.
Baek sorrise ed estrasse dalla tasca dei pantaloni una trombetta “Nemmeno- mi mise l’oggetto sotto il naso e sorrise diabolicamente- questa? Fa un rumore pazzesco, lo so perché l’ho utilizzata una volta in Accademia alle quattro di notte e mi hanno messo in punizione per dieci anni.” Gli occhi brillavano di orgoglio e pazzia.
Non mi piaceva quella situazione.
“Non penso che sia una buona idea…” balbettai, ma Baekhyun si avvicinò al letto posizionando la trombetta vicino l’orecchio di Tao.
“Non lo fare.” Lo pregai, affiancandolo.
L’angioletto si sgranchì il collo e si leccò le labbra con un’espressione da matto stampata sul volto.
Compresi che non c’era verso di fargli cambiare idea.
Ma dovevo fermarlo, ne valeva della mia salute.
“Giuro che se provi a soffiare, ti ammazzo.” Lo minacciai, afferrandogli il braccio e cercando di prendere la trombetta, con scarsi risultati: Baekhyun si librò in volo trasportandomi ad un metro di altezza per un paio di minuti e poi mi fece cadere a terra, sul tappeto.
Gli inviai uno sguardo carico d’odio mentre mi rialzavo a fatica.
“Tre, due, uno…” fece per portarsi quell’aggeggio infernale alla bocca, ma gli tirai una scarpa in pieno viso e l’oggetto cadde sul suolo ai miei piedi.
Lo raccolsi e gli feci la linguaccia.
Baekhyun mise il muso, ma subito dopo le sue labbra si incurvarono in un sorriso tutt’altro che dolce: vidi la sua bocca cambiare forma, fino a diventare come una… trombetta.
Sbiancai.
Il rumore si diffuse per tutta la stanza, facendomi rabbrividire.
Tao scattò in piedi ancora mezzo addormentato e urlò a pieni polmoni, con gli occhi che lanciavano fuoco e fiamme «SEHUN TI HO DETTO MILLE VOLTE CHE NON DEVI SVEGLIARMI IN QUESTO MODO!» prese il bastone da wushu e lo calò dritto sul mio sedere.
Lanciai uno strillo acuto e caddi a terra accarezzandomi le natiche che mi inviavano fitte lancinanti.
«PORCA DI QUELLA MISERIA, DANNATO MAKNAE DEL CAVOLO! IO TI HO PRATICAMENTE ORDINATO DI RESTARE FUORI DALLA MIA STANZA E DI ANDARTENE AFFANC…!- puntò lo sguardo infuocato su di me e restò di sasso quando si accorse che ero Mia e non Sehun- Oh, mamma…»
Mi misi in piedi barcollando «Perché hanno fatto andare proprio me?» piagnucolai.
Tao si portò le mani alla bocca e i suoi occhi si riempirono di lacrime «Scu-scusa! Io credevo che fossi Sehun! N-non pensavo- singhiozzò- che avess-avessero manda-mandato te a sveglia- svegliarmi.»
Mi si sciolse il cuore a quella scena.
Tao scoppiò a piangere a dirotto, grossi lacrimoni gli rotolarono lungo le guance rosse per la vergogna e continuò a balbettare «Wǒ hěn bàoqiàn. Mi dispiace tanto.»
Okay, questo era troppo.
Lo abbracciai di slancio e gli dissi che andava tutto bene, che non mi aveva fatto male [bugia, stavo crepando dal dolore] e lui parve tranquillizzarsi un pochino, ma ancora singhiozzava quando ci staccammo.
Gli presi la mano come una brava sorellina minore e lo condussi di sotto sorridendogli teneramente.
Era davvero dolce, mi aveva spiazzata con il suo comportamento.
“Che scena commovente…” commentò Baekhyun, che se la rideva come un matto.
“Avrò la mia vendetta. E non sarà piacevole.”
Parola di Mia!Angolo me: Yay! Grazie mille per tutti i bellissimi commenti che ricevo a questa ff *me felice che saltella da una parte all'altra*
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Hey, stupid! I love you.
FanfictionMia è una ragazza solare, allegra, spiritosa, sarcastica e di sicuro farebbe venire un attacco di crisi isterica anche all'uomo più calmo del pianeta. Allora cosa succederebbe se un angioletto combinaguai di nome Baekhyun la spedisse dritta in Core...