07 - Pegicorns

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07 - Pegicorns 

"Baekhyun!" Strillai nella mia mente, con il cuore che batteva a mille e le mani rigorosamente affondate nei capelli. Mi ero persa come una completa imbecille; la quale, finora, era la cosa migliore che mi fosse successa.

Camminavo velocemente per i corridoi della SM, alla ricerca della palestra dove stavano lavorando quegli undici ragazzi svenevoli, ma niente, non riuscivo a trovarla!

E per di più l'angioletto non mi rispondeva.

"Baekhyun!" ululai, con le guance in fiamme. Iniziavo davvero a preoccuparmi, non solo per il fatto che sarei stata in quell'edificio fino alla fine dei miei giorni, ma anche perché la vista di Chanyeol con i tatuaggi avrebbe ucciso una mandria di mucche. Quindi, per proprietà transitiva, Park Chanyeol aveva appena ammazzato il povero Baekhyun.

Okay, pensai, questa me la lego al dito.

Salii le scale che portavano da qualche parte a me sconosciuta e mi fermai di fronte ad un portone dall'aria sospetta.

All'improvviso mi ricordai del film horror che avevo visto con la mia migliore amica un anno prima, "Non aprire quella porta", e l'idea che un pazzo con la maschera e una motosega potesse spuntare dal nulla per tagliarmi in due mi attraversò la mente. Me la feci quasi sotto per il terrore, dato che sono una tipa che si impressiona facilmente davanti ai film di ogni genere.

"Baekhyun, o mi dai segni di vita, o quando ti vedo ti faccio divorare vivo da IT." Balbettai nella mia testa.

"E chi è IT?" fu la risposta di quel pezzo di cretino.

"Ora mi rispondi?! Mi sono persa." Piagnucolai, sentendomi una poppante e, vinta dalla curiosità e dal gran caldo che c'era nel corridoio, aprii la porta aspettandomi di vedere il signor tale con la motosega e la maglietta sporca di sangue.

Non c'era nessuno. Buon per me.

Feci un mezzo passo in avanti e inspirai a pieni polmoni l'odore di gelsomino che aleggiava nell'aria.

Mi ritrovai su un terrazzo, dove spirava una brezza leggera e fresca, che mi fece sentire molto meglio [capitemi, dopo aver perso circa mille litri di bava per colpa di quei bravi ragazzi, un po' di riposo me lo meritavo].

Era uno spazio maledettamente grande, con il pavimento di pietra e una grossa antenna satellitare posta al centro.

Mi stesi per terra appoggiando la schiena al muro bianco come la neve e sospirai chiudendo gli occhi e mettendomi le mani dietro la nuca: quella sì che era vita.

"Certo che sei proprio scema a perderti." Commentò Baekhyun con un tono di voce davvero irritante.

"Beh, sai, non sono mai stata nella SM!" ribattei imitandolo.

"Si può sapere perché sei andata via?!" chiese l'angioletto quasi urlando.

Una ragazza non può incipriarsi nemmeno il naso in santa pace di D.O?

Che poi non dovevo andare in bagno, ma questi sono solo inutili dettagli senza nessuna importanza.

"Dovevo fare pipì."

"La prossima volta, sii più esplicita." Notai una nota di sarcasmo nella sua frase.

"Dovevo andare al ces-"

"L'AVEVO CAPITO!" mi bloccò lui velocemente e scommetto tutto quello che volete che in quel preciso momento era diventato color melanzana.

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