06 - Galaxy

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«Baekhyun, come sto?» chiesi, facendo una giravolta davanti allo specchio della camera ed infilandomi un paio di stivaletti a pois bianchi e neri. Indossavo una gonna corta color pece, una canottiera dello stesso colore e una maglietta corta trasparente con il simbolo dello Ying e dello Yang stampato sopra.

Sorrisi alla mia immagine riflessa sentendomi adorabile.

«Sembri una zebra. ‒ Fu l'adorabile commento del mio angelico coinquilino, che si accarezzava il mento soprappensiero e mi ronzava attorno come una zanzara fastidiosa. ‒ E comunque, anche vestita così, resti sempre brutta.»

Lo guardai in cagnesco e gli tirai uno scappellotto dietro la nuca.

Mi dava davvero sui nervi, avrei voluto ucciderlo. «Vorrei avere una mannaia» sibilai a denti stretti ed incrociai le braccia.

«A che ti serve?» fece quello alzando le braccia in segno di resa.

«A chiuderti il becco una volta per tutte.» Spostai lo sguardo sull'angioletto e sbattei le ciglia ripetutamente con un sorriso infantile stampato sul volto.

«Non sono incline ad ottemperare alla sua richiesta.»

«Oh, ma smettila.» Sbuffai, roteando gli occhi e aprendo la porta della stanza.

Mi trovai davanti Sehun che stava per bussare e per poco non mi venne un infarto. «Sei pronta? Andiamo a fare compere!» disse congiungendo le mani e fissandomi con gli occhi che brillavano. «Ed usufruiremo della gold card di Suho-hyung. ‒ Mi diede una pacca sulla spalla e sussurrò. ‒ Posso comprarmi anche un pony.»

«Quindi si fa in grande!» Saltellai battendo le mani. «E me ne intendo di moda, vi aiuterò io ad acquistare quello che fa per voi.»

«Fenomenale! Scendiamo, a Kris non piace aspettare.» Mi prese per mano e cominciò a scendere le scale, parlando del più e del meno su quanto fosse adorabile Luhan con il nuovo taglio di capelli.

«Adoro Luhan, è il mio hyung preferito.»

Nella mia testa ronzava solo una parola, o meglio, uno stile di vita: "HunHan."

«Anche a me piace. ‒ intervenni. ‒ La sua voce è stupenda.»

«Luhan è il tuo bias?» domandò Sehun, bloccandosi di colpo e squadrandomi da capo a piedi con occhio critico.

Mi affrettai a scuotere la testa. «No, il mio bias è Kris.» Anche se in questo preciso momento non lo sopporto.

Il maknae sospirò, sollevato, e poi scoppiò a ridere. «Buona fortuna allora.»

«Ne ho bisogno, grazie» sbottai mettendo il broncio.

Entrammo nell'ingresso dove ci aspettavano tutti. YiFan borbottò, comodamente appoggiato alla porta con le braccia incrociate al petto, «Ce ne hai messo di tempo, ragazzina.» La sua voce era burbera e bassa come poche.

Mi salì nuovamente il sangue al cervello e ringhiai, digrignando i denti, «Prima di tutto, non sono una ragazzina. ‒ Feci una pausa d'effetto, gonfiando il petto, ‒ ho sedici anni.»

«Wow. ‒ Ridacchiò. ‒ Io te ne avrei dati molti di meno. Quattro.»

Cosa? Come aveva osato dirmi una cosa del genere?!

Okay, Kris è bello, dannatamente attraente, sexy e mille altre cose positive messe insieme, ma è anche un idiota tutto muscoli e niente cervello.

«Mi sa che il bambino qui sei tu» ribattei, assottigliando gli occhi. «Continuando ad insultarmi, non fai altro che aumentare il tuo tasso di infantilità.»

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