04 - Oro, argento e pirla

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04 - Oro, argento e pirla 

Sbarrai gli occhi fino a farli diventare delle dimensioni di due palle da bowling e mi irrigidii tenendo le braccia mollemente abbandonate lungo i fianchi, mentre i passi del mio idolo si facevano sempre più vicini.

Sentii Baekhyun ridacchiare e repressi l'istinto feroce di ammazzarlo senza pietà e di buttare il suo cadavere angelico nel fiume.

No, okay, mettiamo un attimo insieme tutti i tasselli di questo drammatico puzzle: Luhan stava camminando nella mia direzione e stava cercando proprio me.

E mi aveva chiamato "fan pazza"! Non è di certo il più bello dei complimenti ma ehi, tutti i migliori sono pazzi [tentativo di autostima parte 1]

Mi girai verso di lui, appiccicandomi un sorriso da rincoglionita sulle labbra, e gettai il cellulare con un movimento brusco del braccio nell'aiuola accanto alla panchina su cui ero seduta

"Ma lo sai quanto ci ho messo a creare quel coso?!" mi rimproverò l'angioletto con un'antipatica aria da professore sottopagato. "Ho speso ben dieci minuti della mia vita."

"Ti ricordo che mi hai segregata in Corea per i prossimi due mesi." Ribattei senza staccare gli occhi sognanti da Luhan.

"Touché"

«Uff, finalmente ti ho trovata!» disse il ragazzo, rivolgendomi un sorriso dolce.

Aria, ho bisogno d'aria. Ciò vuol dire che mi stava seguendo!

«M-mi cercavi?» balbettai avvampando di colpo, sentendomi una sciocca.

No, Mia, sta soltanto vomitando caramelle e cagando cioccolatini.

Pausa. «Beh, sì. Come ti chiami?» chiese sedendosi accanto a me e guardandomi con curiosità.

«Mi chiamo Mia, ‒ risposi viola come una melanzana; ma, a causa del nervosismo, dell'agitazione e del fatto che stavo rischiando una sincope, decisi di dire tutto il mio nome per intero, ‒ Mia Brigidia Buena Calandria Calida Consuela Ursulina Muñoz.»

Cosa passò nel cervello di mia madre quando venni al mondo è ancora un mistero.

«Oh. ‒ si grattò la nuca, Ti posso chiamare Mia? Mia e basta?» Luhan stava facendo di tutto per non scoppiare a ridere, si vedeva chiaramente.

«Certo» mormorai torcendomi nervosamente le mani.

«Mh.»

Scese un silenzio imbarazzato, molto – troppo – imbarazzato, rotto soltanto dagli schiamazzi dei bambini.

Avanti, dì qualcosa di intelligente!

Me ne uscii con un: «Cetriolini» e dopo mi morsi la lingua a sangue, dandomi della stupida un milione di volte.

"Cetriolini? E questa sarebbe una cosa intelligente?!" sghignazzò Baekhyun, facendomi arrossire ancora di più.

«Cosa?!» fece il poveretto.

«Cosa?!» ripetei con voce insolitamente acuta.

Luhan ridacchiò. «Sei divertente ‒ si accarezzò la fronte continuando a ridere ‒ Sono venuto fino a qui per chiederti scusa a nome di Kris e di tutti noi» mormorò.

Mi mordicchiai il labbro inferiore. «Veramente avrei preferito le scuse da quell'antipatico, ma... mi ha fatto davvero piacere la tua visita.» Manco fossi a casa mia in accappatoio intenta a divorare un barattolo di Nutella extralarge.

Hey, stupid! I love you.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora