Capitolo 42

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Pov. David

Stavo una merda.

La notizia di Luise mi aveva lasciato senza parole,anzi,le parole ce le avrei e non solo quelle.

Brutto figlio di putt**a,succhia c***i di merda! Censuriamo tutto,che è meglio.

Amavo Luise più della mia stessa vita,non doveva accadere,quello stronzo non doveva neanche sfiorarla. Pensai a quello che provò la mia piccola e mi vennero i brividi,non doveva subire una cosa del genere,l'amavo dannatamente tanto.

In un certo senso mi sentivo anche in colpa,se ci fossi stato in quel momento non sarebbe successo nulla di tutto questo. Mi sentivo uno stupido coniglio che non aveva avuto il coraggio di difendere la propria fidanzata,ma io l'avevo il coraggio. L'avrei difesa a costo della mia stessa vita e non l'aveei fatta soffrire per niente al mondo.

"David,a cosa stai pensando?" La voce di Luise mi portò alla realtà.

"Quando lo denuncerai?" Non riuscivo a non pensarci come le avevo promesso,era troppo per me.

La guardavo e non riuscivo a togliermi dalla testa l'immagine della mia piccola impaurita mentre quel coglione la toccava.

Non sarei riuscito a togliermi quell'immagine dalla testa finchè non l'avrei visto marcire in galera.

Sospirò "L'ho denunciato,ma non riescono più a trovarlo,credo sia scappato.... mi avevi promesso che-" capì subito cosa voleva dire,ma non ce la facevo. Ero un coglione,la guardavo con occhi diversi,non con disgusto ma con pena per quello che aveva subito,e sapevo quanto Luise odiasse questa cosa.

Senza farle finire di parlare mi alzai dal letto,uscì dalla nostra camera sbattendo la porta e mi rinchiusi in bagno.

Sapevo che Luise stava soffrendo esattamente quanto me,ma non riuscivo a starle accanto,mi sentivo impotente,stupido,colpevole di tutto..ma allo stesso tempo non riuscivo a starle lontano.

L'amavo ancora e non avrei mai smesso di amarla.

Qualcuno bussò alla porta "David.."

"Che vuoi?" Non so per quale motivo facessi così,ma ero incazzato come non mai.

"Ti prego,apri.."

"Scordatelo."

"SMETTILA DI ESSERE COSÍ FREDDO,CAZZO!" Non risposi "Lo sapevo,non dovevo dirtelo. Ora non fai che guardarmi con occhi diversi,mi eviti e neanche abbiamo rapporti intimi.." quanto avrei voluto baciarla per farle capire che non era lei il problema. "Lasciami,David! Se non mi puoi più vedere lasciami. Non fingere,me la caverò da sola" la sua voce era così triste,tremante,stava quasi per piangere. Piccola,ma come poteva pensare a una cosa del genere?

Aprì la porta,probabilmente si aspettava che le dicessi addio,invece le presi il viso fra le mani e la baciai appassionatamente.

La presi in braccio stile sposa,la portai in soggiorno e la feci stendere sul divano. "Ascoltami Luise!" Dissi staccandomi e tappandole la bocca.

"Ti amo,ti amo troppo per rinunciare a te. Non pensare neanche per un secondo che io ti possa lasciare,sei perfetta,non hai niente che non va. E il mio comportamento in queste settimane è solo per il fatto di...oh,cavolo,non riesco neanche a dirlo! Io..sono solo incazzato,ma ti amo,e lo sai!"

"Ho bisogno di te,David" sussurrò con voce tremante.

Rimasi quasi sbalordito da quelle parole,non me l'aveva mai detto,non era il tipo,ma non desideravo altro.

"Lo so, e io ci sono."

Si aggrappò a me e pianse,pianse tutte le lacrime che poteva e io la lasciai fare, lasciai che si sfogasse.

Un amore inaspettatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora