Capitolo 32 - Conquiste & Serate.

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Pov. David

Erano passati 3 fottutissimi giorni da.. l'ultimo incontro.

L'avevo chiamata 10 volte,le avevo mandato 20 messaggi ma non rispondeva. Cavolo,che non voglia proprio avere a che fare con me?...

NO! David,toglitelo dalla testa. La riconquisterai,ci riuscirai.

Sospirai,presi il cellulare e digitai il suo numero per chiamarla, restai bloccato lì,senza riuscir ad effettuare la chiamata. E se le dessi troppo fastidio? Se stesse pensando "che palle"? Che devo fare?. Forse non vuole proprio vedermi, forse mi odia.

Cancellai il numero dal display, non l'avrei chiamata.. stupidissimo orgoglio.

Peró non voglio starle lontano.

Sono bastati quei 4 anni.

A interrompere i miei pensieri fù il cellulare,era Davide.

"Ehi, coglione"

Ero proprio dolce.

"Rincoglionito! Oggi vieni?"

What?

"Dove?"

"In palestra.. oggi Luise è anche lì,ricordi?"

Ah,giusto il Lunedì insegna anche

"CERTO! CI SARÓ"

Un sorriso da ebete spuntò nel mio viso.

Ero fin troppo allegro.

Chiusi la chiamata e iniziai a prepararmi.

Misi un semplice jeans, una polo e le Nike.

Presi le chiavi e uscì di casa.

Arrivai in palestra con ben mezz'ora di anticipo. Salì al piano di sopra e dalla finestra vidi Luise e Trent baciarsi appassionatamente.

"Ti amo.." le sussurrò Trent

"Anche io" rispose Luise.

Il mio cuore si spezzò ancora,cadde.

''Fregatene David! Conquistala!" Si,cavolo. Si! La devo conquistare. Devo lottare.

Si staccarono e Trent la aiutò a sistemare le cose.

Volevo entrare. Far capire a Trent che lei è solo mia,che la amo più di qualsiasi altra cosa al mondo.

E poi ucciderlo.

Stavano parlando e io ascoltai tutto.

"Luise,mi hanno chiamato a lavoro..dovrei andare"

"Tranquillo,vai pure" gli sorrise.

"Okay,amore. Arrivo qui alle 19.30 così ti porto dove vuoi."

Io ti uccido prima delle 19.30,stronzo.

"Okay.. a dopo" si alzò sulle punte e lo baciò dolcemente..come baciava me.

Perchè mi da così fastidio che faccia le stesse cose che faceva con me con Trent? È normale,ma mi manda in bestia.

Lui approfondì il bacio,la prese per le natiche e la fece mettere a cavalcioni su di lui.

Strinsi i pugni. Non doveva farlo.

Senza pensarci due volte entrai nella sala. "Ehi!" Urlai per farmi sentire.

Si staccarono,entrambi imbarazzati.

"Vabbè,ora vado.." ecco fai bene. "Ciao amore. Ciao,David" mi guardò male. Nella mia mente susseguirono tante scene diverse in cui lo uccidevo.

Potevo accoltellarlo,ucciderlo mentre dormiva, oppure 'tragicamente' e 'involontariamente' investirlo.

Un amore inaspettatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora