Capitolo 36 - Amore..

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Pov. David

"Lei sarà mia."

Cavolo! Averlo lì,il ragazzo di cui Luise è innamorata era uno strazio. Volevo prenderlo per il collo,sbatterlo al muro,strozzarlo e poi 'casualmente' ucciderlo..ma poi Luise avrebbe ucciso me.

Non so come mai mi era uscita quella frase,ma era la verità. La desideravo. Lei prima o poi sarebbe stata mia e non avrei mai più permesso a qualcuno di dividerci.

Ora era Trent quello super incazzato. Evvai, 1 a 0 per David.

Mi guardava truce e lo stesso facevo io. Era una rivalità,un odio profondo. Ci stavamo facendo la guerra per quella maledetta donna che aveva conquistato i nostri cuori.

Non so come faceva,riusciva sempre a incantare tutti con quegli occhi verdi che ti entravano dentro, quelle labbra morbide e il suo essere perfetto.

"Ora hai rotto. Lei non sarà mai tua.È mia." Ringhiò il coso.

Aveva sorpassato ogni limite, lo presi per il colletto e lo sbattei al muro.

La gente ci guardava spaventata e un uomo cercava di fermarci,ma non m'importava niente.

"Guardami."

"GUARDAMI!"

Si voltó verso di me e mi guardò. Era rosso in viso. Lo sbattei un'altra volta con forza al muro "Lei non è tua." Sussurrai a denti stretti.

Ora erano due gli uomini che cercavano di fermarci,ma potevano andare a farsi fottere.

"David.." sentì sussurrare.

Era una voce meravigliosa,la più bella che io avessi mai ascoltato. Solo all'udire quella voce mi rilassai un pò, sempre però tenendo quello stronzo inchiodato al muro.

"David..smettila,ti prego.." era calma,si sentiva la preoccupazione,l'agitazione e la paura nel suo filo di voce, ma cercava di mantenersi calma e rilassata. Sentì delle minuscole braccia circondarmi la vita. "David,lascialo. Smettila,ti prego." Questa volta -anche se sempre calma e rilassante- quel tono aveva più sicurezza.. sembrava quasi un meraviglioso ordino.

Lo lasciai e cadde a terra.

Tossì,era rossissimo in viso e stava cercando di ritornare al suo colore naturale. Pochi secondi e lo avrei ucciso. La rabbia e la gelosia aveva preso possesso di me,ero diventato un assassino e mi odiavo per questo.

Ero proprio un bambino,forse ha fatto bene Luise a lasciarmi..

Mi girai lentamente verso quel bellissimo angelo che mi aveva salvato tante volte. I suoi occhi verdi erano velati,lucidi e impauriti.

Aveva paura di me?.

Ero stato un coglione!

"Luise.." sussurrai per poi sospirare. Mi passai una mano fra i capelli "Non so cosa mi sia preso..perdonami." restò zitta guardandomi a bocca aperta,come se fosse scandalizzata dal mio comportamento. Cercai di avvicinarmi a lei,almeno sentire il suo profumo, ma appena feci un passo avanti lei ne fece uno indietro. Sentì un forte dolore al petto,aveva paura di me.

La gente attorno a noi era zitta,fissandoci anche essa incredula e impaurtita. Avevo paura per Luise.

Sentì anche io gli occhi lucidi quando, avanzando verso di lei, indietreggiò nuovamente.

"Ti prego,non aver paura di me.." cercai di mantenermi calmo ma la mia voce uscì tremante e quasi strozzata. Avevo fatto la figura da coglione,demente e stupido davanti a tutti e peggio ancora davanti a lei.

Un amore inaspettatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora