Capitolo 37 - Mi ama.

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Mi svegliai fra le braccia di David,quanto mi erano mancate quella braccia,sembrava di essere in paradiso e...OH CAZZO,SONO A LETTO CON DAVID?!?.

Mi alzai di scatto e il lenzulo mi cadde lasciandomi la pelle scoperta,oh cazzo.

"LUISE.." Si alzò anche lui di scatto dal letto "CHE CAZZO É SUCCESSO IERI?" Urlai in preda al panico. Era successo,era successo di nuovo. C'ero ricascata una terza volta,ero una stupida! "Come? Non ricordi?" Cercai di fare mente locale e tutte le immagini susseguirono nella mia mente come in un film. "David,ti prego esci.." ero in preda ad un attacco di panico,presi degli indumeti e mi coprì. "Cosa? Non capisco,di nuovo cazzo! Hai detto di amarmi,esattamente ieri!" Infatti è così. "David ero ubriaca!" Cercai di mantenermi più calma possibile anche se la mia voce uscì strozzata e irritata. Stavo per piangere,me lo sentivo. Ma non volevo davanti a lui. "CAVOLO,LUISE! IERI ABBIAMO FATTO L'AMORE,PUOI ESSERE UBRIACA QUANTO VUOI MA IERI HAI DETTO DI AMARMI,E SONO SICURO CHE TU PROVI DAVVERO QUALCOSA DI FORTE PER ME!" sospirai. Non potevo arrabbiarmi con lui,non si era approfittato di me,era colpa mia.. sono una stupida.

"David,ti prego.. esci.." si mise le mani nei capelli esasperato da me,senza muoversi da lì.

"David,ti prego.." sussurrai con voce strozzata,non volevo piangere davanti a lui.

Mi guardò per qualche secondo,come se stesse sperando che cambiassi idea..magari..

"Vaffanculo Luise." Mi lasciò con queste parole e uscì da quella fottutissima casa lasciandomi sola.

Caddì a terra e le lacrime iniziarono a uscire. Perchè la vita doveva essere così complicata?.

Lo squillo del mio cellulare mi fece sussultare,mi allungai per prenderlo e sul display comparve la notifica di un messaggio: era Pietro.

I miei occhi si riempirono ancora di più di lacrime. Era lui la vera causa del mio dolore. Le mani iniziarono a tremare,quanto lo odiavo.

Aprì il messaggio "Brava,Luise. Stai eseguendo alla perfezione il tuo lavoro. Ti tengo d'occhio,mi sorprendi piccola. Attenta a non fare passi falsi!" Per la rabbia e la frustazione lanciai il cellulare che andò in mille pezzi.

"Muori Pietro,muori!" Urlai in preda al panico. "Muori,stronzo!" Mi alzai dal letto e iniziai a lanciare di tutto e di più. Vasi,penne,foto,telefono,cuscini,lenzuola,quadri,vestiti,scarpe,gioielli. La mia camera sembrava essere stata colpita da un uragano. Detti un calcio al comodino facendolo cadere tale la forza che avevo messo. Avrei voluto usare quella forza per dare un calcio nelle parti intime a Pietro.

Presi a calcio la porta e per poco non distruggevo lo specchio.

"Ti odio,ti odio!" Urlai ancora.

Caddi nuovamente a terra e iniziai a fissare quel disordine della mia camera. Stavo soffrendo,stavo soffrendo troppo.  "Ti amo,David.." sussurrai. Lo amavo,non doveva soffrire in quel modo. Si vedeva nei suoi occhi la disperazione e il dolore. Lui mi amava e io non potevo fare altro che farlo soffrire,o sarebbe finita male..

I singhiozzi e le mie urla di frustazione occupavano l'aria circostante. Il mio cuore era a pezzi,e solo io potevo aggiustarlo. Non David,io dovevo avere la forza e il coraggio.

Pov. David

Vaffanculo! Vaffanculo a Luise. Perchè mi deve far soffrire in questo modo? Perchè cazzo continuo ad amarla?!?.

"Amico.." ci mancava solo Davide.

"NON HO VOGLIA DI PARLARE." E tantomeno di piangere.

"Tu mi parli eccome. Che è successo?"

Un amore inaspettatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora