Capitolo 18 - risveglio

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La mia mano era intrecciata alla sua e con il pollice l'accarezzavo fino a quando non senti una stretta,lui mi stava stringendo la mano.

Avevo gli occhi chiusi,li aprì di botto e mi voltai verso lui. Aveva ancora gli occhi chiusi così presi a chiamarlo

Pov.David

Ormai avevo perso la cognizione del tempo.Sapevo solo di voler ritornare,di voler vivere,di vedere i miei amici e la mia lei. In questi giorni in cui ero stato in coma sentivo ogni giorno Luise parlare con me,piangere,strinermi la mano,accarezzarmi.E a sentire tutta quella sofferenza da parte del mio amore mi spezzava il cuore.L'ultima cosa che volevo era vederla piangere, e mai avrei voluto che quel bellissimo viso venisse rigato di lacrime. Mi faceva battere il cuore a mille con le sue parole,meravigliose,era dolcissima e avevo una votta maglia di urlarle ''IO CI SONO LUISE,TI AMO ANCHE IO E NON VEDO L'ORA DI POTERTI RIVEDERE'' eccome se l'amavo.

Avevo quella voglia matta di abbracciarla,baciarla,sentirla mia,avevo quella voglia matta di amarla.

Ormai lei era entrata nella parte più profonda di me e non poteva più uscirne,ormai lei era diventata la mia droga,la mia vita.

Ogni volta che la sentivo cercavo con tutto me stesso di alzarmi,di parlarle,di risvegliarmi.Era una lotta continua ma non ci riuscivo,ci provavo con tutto me stessa ma era impossibile.Aprire un occhio era come dover spostare 900 chili ormai.

Sentì la sua mano prendere la mia e intrecciarle,era così morbida.

BASTA,NON NE POTEVO PIÚ. Dovevo tornare da lei,dovevo farle capire che l'amavo più di qualsiasi altra cosa al mondo,che lei era il mio mondo ormai. Cercai di muovermi,almeno la mano per farle capire che c'ero e dopo tanti tentativi e tanto dolore riuscì a stringerle la mano.

Si voltò di scatto ed ero sicuro mi stesse guardando.

"David,David,David" mi chiamò

"Ci sei? Si si si. Tu stai ritornando da me vero? CAVOLO APRI GLI OCCHI TI PREGO TI PREGO" aggiunse.

''SI AMORE CI SONO,TI AMO E STO CERCANDO IN TUTTI I MODI DI TORNARE DA TE'' Urlai dentro me.Dalla mia bocca non riusciva a uscire nessun suono. Provai ad aprire gli occhi,inizialmente fallì,poi riprovai ancora con forza,riuscì ad aprirli ma li dovetti richiudere per la troppa luce che emanava la lampada sopra di noi. "David Apri gli occhi" disse ancora una volta piangendo.

Lentamente, per fare abituare i miei occhi alla luce, inizia ad aprirli e dopo qualche secondo ci riuscì.Mai aprire gli occhi mi era sembrato così estenuante. Subito fui abbagliato dalla bellezza di Luise,che era cambiata molto.

Aveva i capelli più lunghi,era dimagrita,era pallida,aveva gli occhi rossi e gonfi e delle occhiaie che non passavano neanche un pò inosservato.Ma per me,era comunque bellissima.

Subito appena vide i miei occhi aprirsi mi saltò addosso,mi tenne stretto ma io non riuscivo a muovermi ne a far uscire un suono dalla bocca. Stava stringendo così forte da farmi male ma non m'importava niente,volevo sentire il suo calore,mi era mancata da morire.

"Vado a chiamare il dottore e torno subito" mi disse per poi sparire dalla stanza.

Tornò dopo un minuto con il dottore.

"Ecco qua.Finalmente si è risvegliato" disse il dottore

Non riuscivo bene a muovere le labbra.

"Riesce a parlare,a muoversi?" A muovermi ci riuscivo,non bene ovviamente ma ci riuscivo.

Provai a parlare ma dalla mia bocca uscì un suono indescrivibile,così iniziai a muovere la testa lentamente per dire di no.

"Okay,riesci a muoverti e non bene a parlare,giusto?" Richiese il dottore.

Un amore inaspettatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora