POV'S EDO
Entro e sul letto trovo una lettera, che sicuramente viene da fuori, lo si nota da un piccolo particolare sulla busta. Un francobollo, una scrittura mai vista prima, e si vede che è di una persona adulta. La giro e rigiro tra le mani, per cercare di capire di chi possa essere, ma nulla. Non c'è scritto ne il mittente e ne il mio nome, c' è solo scritto:
" PER CHI SAI TU!"
L'ha fatta entrare Massimo sicuramente, e me l'ha lasciata quando è entrato da solo in cella.
M: Che fai non l'apri?
E: E perché dovrei? C'è scritto, per caso il nome? No. Potrebbe essere di chiunque questa lettera!
M: Se l' hai trovata nella tua cella, un motivo ci sarà Eduà. Muoviti aprila e leggila.
E: Si, ma dopo,e soprattutto quando sto da solo. E poi calma, non c'è fretta!
M: Io so qual è il contenuto di questa lettera, ti conosco bene, ti dico solo che non devi credere ad una parola che c'è scritto lì dentro. È stata scritta per allontanarti da una persona! Il mio lavoro qui è finito, posso anche uscire ora!Mentre Massimo esce dalla cella, lasciandomi da solo, io prendo la lettera e la butto a terra. Ora non voglio sapere nulla, non voglio rovinare, con le mie stesse mani, un momento in cui mi sento tranquillo e felice. Anche se tutto frastornato dalle tante emozioni di oggi, ancora non riesco a credere alle parole di Massimo in macchina. Hanno aspettato che io me ne andassi per andare dal nipote. Hanno preferito che accadesse qualcosa al piccolo, pur di non vedermi, ma con che coraggio. Avevano paura di cosa? Ormai per me loro sono un capitolo chiuso, nonostante tutto. Che si credono che io mi risporchi le mani per loro? Se tornassi indietro, non lo farei neanche per aiutare la figlia.
•Caro Edoardo, siamo i tuoi adorati suoceri. Ti abbiamo scritto questa lettera per dirti delle cose, che di sicuro ti faranno piacere sapere. Come va la bella vita? Ti piace la vita comoda che stai facendo? Ti stai godendo a pieno la vacanza? Qua fuori noi stiamo alla grande,e anche "tuo" figlio sta benissimo,da come hai potuto costatare con i tuoi occhi, ma di certo non è merito tuo. È merito del compagno di Carmen, che lo adora e lo tratta come un figlio. Ecco a proposito di questo, tu su Matteo non avrai più il diritto di vederlo. Ti starai chiedendo perché? Semplice. Per la nostra felicità, e forse anche per la tua, MATTEO NON È TUO FIGLIO! Oh che bello poterlo dire! Tu per Matteo NON SEI NULLA! Forse mostra figlia avrà anche sbagliato, ma, non sai che piacere poterlo dire, SEI CORNUTO! Carmen mentre stava con te, si teneva l'attuale compagno! Matteo è figlio di Alessandro, un nostro genere, quindi scordarti di poterlo vedere un'altra volta. Oggi per te è stata l'ultima volta che lo hai potuto vedere, te lo sei goduto si? Bene. Tranquillo non starci male, vedrai che andando avanti sarà anche meglio per te! Pensaci non avrai più un peso da crescere. Non avrai più nulla di cui ti devi preoccupare! Non ti abbiamo mai sopportato è mai lo faremo, ma ora abbiamo un motivo in più per farlo. Sei figlio della CAMORRA, e noi siamo una famiglia per bene, una famiglia con dei valori ancora. Noi siamo quelli che se hanno una cosa, e perché se la sono sudata, invece tu che tieni? Nulla! Sei solo un FALLITO! E ci dispiace soltanto per nostra figlia Carmen, che, purtroppo, ti sei portato a letto! I brividi solo ad avere quel pensiero! Ma con che coraggio ci è venuta nostra figlia! SCHIFO! Ma fortunatamente, si è svegliata dal sonno, o meglio si è resa conto della persona ignobile che sei! Siamo sicuri, che per avere lei al tuo fianco, di sicuro ci hai buttato addosso qualche FATTURA, perché altrimenti non c'è lo spieghiamo! Anzi, se questa cosa all'inizio era un nostro presentimento, dopo aver conosciuto la tua inutile famiglia, è diventata, per noi, una certezza! E sai anche perché? Perché con te al fianco la sua vita, a detta sua, era NOIOSA, PERICOLOSA, INFELICE, TORMENTATA. Da quando non ci sei più, è ritornata la nostra Carmen di sempre!
Abbiamo parlato anche troppo, ti lasciamo alla vita di sempre!•Non finisco neanche il tempo di leggere la lettera, che inizio a stropicciarla tutta, con la speranza di eliminare anche il nervoso, ma più passano i secondi e più aumenta. D'istinto la getto a terra e alzandomi dal letto, inizio a cercare un modo per sfogare, ma d'altronde stando in isolamento non ho nulla! In questi momenti vorrei Stella, lei sicuramente saprebbe come calmarmi.
Mi appoggio al muro e inizio a scendere con la schiena, fin quando non mi trovo seduto a terra con gli occhi persi nel vuoto. Mi guardo e riguardo intorno e vedo solo 4 mura, nella mia mente mi viene una sola soluzione.
Mi alzo di scatto e mi avvicino vicino al muro e inizio a dare a pugni, uno più forte dell'altro. Più penso a quella lettera e più dentro di me accresce una forza soprannaturale, tanto da non rendermi conto che le mie mani stanno iniziando ad avere già le prime conseguenze. Le nocche iniziano a sbucciarsi, ma ciò non fa altro che aumentare in me la voglia di continuare, nessun dolore potrebbe mai paragonarsi a quello della lettera. Iniziano a bruciare, e forse anche anche a perdere sangue, ma fa nulla! Questo momento mi riporta indietro con il tempo, a quando lo facevo a casa con mia madre che mi urlava addosso di smetterla, che non sarebbe servito a nulla, ma lei non poteva capire, nessuno può capire cosa significa arrivare a farsi male in questo modo. Che ne possono mai sapere di come ci si sente quando ti trovi a vivere una vita che non senti tua, in cui ti sentì un estraneo, a partire dalla famiglia! Credono di sapere tutto, solo perché conoscono il tuo nome, ma non hanno capito che nessuno sa niente di nessuno, poi ti ritrovi a combattere con persone come quelle, che ti fanno di tutto pur di farti tirare fuori tutto quell'odio che ti porti dentro da quando sei piccolo. Si credono che avere una famiglia come la mia per me sia un onore. Maledico quel giorno in cui sono nato, in cui sono venuto al mondo in quella maledetta famiglia, quella che mi avrebbe segnato il mio futuro per sempre!
Ritorno in me quando ormai dalla mia mano iniziava a gocciolare del sangue, e istintivamente mi blocco, sono arrivato al limite stavolta! Stringo il pugno con l'altra mano,ma peggioro solo la situazione,il sangue inizia a fuoriuscire ancora più forte, tanto di arrivare a sporcare anche la maglia di sangue.M:Ma che hai fatto?
Alzo gli occhi e vedo Massimo sul ciglio della porta, non ci penso su due volte,e con la mano che perde, ancora sangue, mi butto su di lui, con la speranza che mi possa calmare, ma mi sbagliavo! Ho trovato una persona che non conosco.M: Allora che cazzo hai fatto Eduà? Ti pare una cosa normale la tua reazione? Lo capisci che così mi hai messo anche a me nei guai?
E: E perché mai?
Dico con un tono alterato, e con lo sguardo abbassato!
M: E inutile che fai il tipo incazzato, perché qua tra i due devo essere io quello incazzato, visto che per la tua testa di merda, mi dovrò subire un richiamo disciplinare!Alzo gli occhi e noto che mi guarda con uno sguardo cattivo, uno sguardo che non avevo mai visto prima negli occhi di Massimo. Stavolta l'ho fatta grande veramente, e la cosa che mi dispiace di più e chi pagherà le conseguenze sarà lui, non io.
M: Che Eduà non mi guardi nemmeno?
Mi sbatte al muro e cerca di mettermi occhi dentro occhi, ma il faccio il modo di sfuggire al suo sguardo.M: Adesso il grande non lo fai più? Hai paura di guardarmi negli occhi? Ma stavolta non te la faccio passare liscia, le pagherai anche tu le conseguenze, non solo io. Ma tranquillo, che questa cosa mi è servita sai! Non ti lascerò mai più fare quello che vuoi, ormai hai perso la mia fiducia, visto che di me non ti sei fidato, neanche io lo farò più! Da oggi in poi verrai trattato come tutti!
E: Ma..
M: Ma niente. Hai capito che cavolo hai fatto? Io mo che scusa mi invento eh? Me lo dici? Paola sapeva che io stavo con me mentre leggevi la lettera. Ora che gli vado a dire?
E: La verità Massimo! Non è stata colpa tua!
M: Si la verità, stai sicuro che così Paola si arrabbierà ancora di più! Ma io dico mi ascolti quando ti parlo o no?
E: Si.
M: E allora mi spieghi quale pezzo della frase:
'NON CREDERE AD UNA PAROLA DI QUELLO CHE C'È SCRITTO' non hai capito?
E: Hai ragione. Ma non sai cosa hanno letto i miei occhi.
M: Eduà ma veramente fai? Se ti ho avvertito vuol dire che so cosa c'è scritto, e cosa hai dovuto leggere, è proprio perché volevo che non capitasse una cosa del genere, ti ho detto quelle cose prima di lasciarti da solo. Ma vabbè, lasciamo perdere, una scusa troverò con Paola, ora pensiamo alla mano. Vieni qui, vediamo che possiamo fare prima di andare in infermeria.
E: Non ci puoi fare niente, mi devi solo portare da un medico. Ho perso parecchio sangue da come puoi vedere la maglietta. Quindi se non vuoi avere anche un morto sulla coscienza, portami da qualcuno che ne capisce!Vedo spuntare un mezzo sorriso, ma che subito sparisce, sul volto di Massimo. Sono sicuro che voleva ridere, ma orgoglioso com'è non me la darebbe mai questa soddisfazione.
E: Ma guarda che puoi ridere.
M: Andiamo va, che meglio.
E mi tira uno scappellotto dietro alla nuca, provo a replicare ma mi blocca sul nascere.
M: Ne vuoi un altro o ti stai zitto? Questo è solo una piccolissima parte di quello che dovresti avere, ma manesco non lo sono a prescindere, ma con te neanche ci riuscirei.Mi mette una mano sulla spalla e così ci incamminiamo nell'infermeria.
*SPAZIO AUTRICE*
Ed eccoci qua, dopo un bel po di tempo, finalmente è uscito il capitolo nuovo, il capitolo della famosa lettera!
Come vi è sembrata la reazione di Edo? E quella di Massimo invece? Chissà come andrà a finire questa situazione.
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Il mio riflesso~ Edoardo Conte
FanficUna storia che nasce quando meno te l'aspetti e ti fa cambiare mentalità. Una storia che nasce li,in quel luogo che mi ha privato di tante cose. @LeBimbediMatteoPaolillo