27. CAPITOLO

1K 27 2
                                    

MASSIMO'S POV

Mi dirigo verso la porta per andare in cella da Edoardo e cercare di parlarci, anche se sarà impossibile mantenere un discorso tranquillo, per come si sono messe le cose qui. Mi rigiro verso Paola e mi perdo nei suoi occhi, mi fermo giusto un attimo, per poi rigirarmi e uscire completamente da quell'ufficio. Lungo il tragitto che va dall' ufficio Paola alle celle ragazzi, mi inizio a pensare un ipotetico discorso da fare ad Edo, ma sarà inutile, perché fuori usciranno, solo, parole dettate da quel momento. Un po' come vedi per la prima la ragazza ideale, ti fa tutto uno schema mentale, su cosa dire e cosa no, cosa fare e non, e poi appena la vedi, per magia la testa cancella tutto, e rimani lì, in attesa che ti ritorna in mente tutto, ma tempo perso, perché tanto farai e dirai cose che ti ero ripromesso di non fare! Con Edo finisce sempre così, perché non solo non capisce, che il primo a essere in difficoltà sei tu, ma lui non ti aiuta di certo, anzi ti fa domande secche a cui tu non puoi, non rispondere. Con lui ci vuole molta pazienza, ma non perché è complicato, ma perché, anche se involontariamente, quando sta con le persone a cui tiene di più, o cerca l'attenzione in tutti i modi, o ti fa capire che di te non se ne frega nulla, e invece ci tieni più della sua stessa vita, tipo come con Stella. Finalmente sono arrivato davanti al dormitorio maschile, come i miei occhi vedono quella scritta, che denomina la sezione maschile, mi prende l'ansia, neanche stessi andando a parlare chissà con chi. Forse ha ragione Paola, questo peso che ci stiamo portando dentro da troppo tempo, ci sta uccidendo psicologicamente, e ci fa comportare in un modo diverso da quello che vogliamo, ma per il bene suo, e nostro, non possiamo parlare ancora, anche perché, non sappiamo neanche come potrebbe reagire, però è anche vero che gli cambierà per sempre la vita. Lo inizieranno a vedere con occhi diversi, con gli occhi che merita. Ho aspettato anche troppo qua fuori, devo entrare non posso più rimanere qui, mi faccio anima e coraggio e inizio a percorrere il corridoio che mi porta alla cella di Edoardo. Quante volte l'ho fatto per accompagnare i detenuti la sera, o per portare i nuovi, ma stavolta sembra non arrivare mai a in quella cella. Celle a destra, celle a sinistra, ragazzi che ridono e scherzano con i propri compagni di cella, e di solito quella che fa più scompiglio è proprio quella di Edoardo e Ciro, invece oggi sembra che non ci sia nessuno all'interno, tanto dal silenzio che fanno.

EDO'S POV

Finalmente ritorno nella mia cella, non mi fa né caldo e né freddo, per come sto ora non mi importa molto dove dormo, basta che mi lasciano in pace, poi possono farmi dormire anche in mezzo al campetto di pallone. La mano invece di migliorare, sembra peggiorare, non fa altro che sbattermi, non so realmente più che fare. Me la sto massaggiando da quando sono uscito dall'ufficio di Paola, ma niente, aumenta sempre di più, questo sarà dovuto anche al nervoso che ho dentro. Da quando ho scoperto di avere un mistero che avvolge la mia vita, non sto facendo altro che innervosirmi, proprio ora, che dovrei stare calmo e non fare cazzate. Intanto mi sono giocato già i permessi, posso anche dire addio, fino a quando non esco, la possibilità di poter vedere Matteo. Sicuramente di quello che è successo giù, Paola ne dovrà parlare per forza con il giudice, e alla sua decisione, lei non si potrà dissociare.

E: Lino
L: Che c'è?
E: Posso chiedere una cosa?
L: È urgente Eduà?
E: Urgente no, però non posso portarmi questo mio dubbio dentro.
L: Eh allora parla, che ti posso dire?
E: Ma ora Paola, cioè volevo dire la direttrice, dovrà per forza parlare con il giudice?
L: Che c'è Eduà mo hai paura? Giù non mi sembravi così timoroso delle conseguenze.
E: Lino rispondi alla mia domanda, senza farne altre grazie.
L: Qua tra i due chi "ha il potere" sull'altro sono io, non di centro tu, hai capito? Comunque si, mo dovrà parlare con il giudice.
E: E lei non si potrà neanche opporre alla decisione del giudice?
L: No. Ma potrà comunque parlare della tua buona condotta qua dentro per tutti questi anni.
E: Quindi potrei non avere il prolungamento della pena?
L: Potresti, ma dipende tutto dal tuo fascicolo.
E: Grazie Lino. E scusami per prima.

Il mio riflesso~ Edoardo ConteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora