Capitolo 21

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Jane

"Sei sicura che tua sorella sappia dove passerai la notte?" chiede Josh con espressione ansiosa. Probabilmente starà pensano al terribile scenario che gli si presenterebbe davanti se Kathy non sapesse che sto per passare la notte in una camera d'hotel, sola con un ragazzo che non conosce. E mi viene quasi da ridere al pensiero di Josh che si vedrebbe costretto ad affrontare una Kathy in tutta la sua furia da solo.

"Si che lo sa." sospiro per la miliardesima volta da quando siamo partiti da casa loro. Per tutto il viaggio dall'appartamento all'hotel di Daniel, Josh non ha fatto altro che farmi una domanda dietro l'altra su chi sia Dan, da dove viene, come faccia a conoscerlo, perché si trova qui e soprattutto perché passi la notte con lui.

E dire che la cosa mi ha urtato più del dovuto è dire poco. Così ho fatto esattamente la stessa cosa che avevo fatto un paio di ore prima con Kathy quando ho dovuto dirle che sarei andata da lui, ovvero, gli ho lasciato qualche minuto d'incertezza e dubbio facendoli credere che avrei serimanete passato la notte sola in una camera d'hotel, al centro di New York City, la città dove tutto può accadere, con un ragazzo. Inutile dire che entrambi hanno iniziato a dire cose senza senso, ha fare discorsi sul senso della vita e via dicendo. C'è stata una frase in particolare di Kathy che mi ha lasciata senza parole.

"Capisco Jane che tu stia male per la rottura con quel ragazzo, colui che credevi essere l'amore della tua vita e che invece ti a spezzato il cuore. Lo capisco davvero." e sapevo che era così, sapevo e so che Kathy, per quanto possa avere mille difetti, se c'è una cosa che capisce è quella di essere innamorati a 17 anni, l'età in cui ha iniziato a frequentare Josh in modo serio e si è innamorata di lui. Ma è quello che è venuto dopo che mi ha ferita. "Ciò non significa che tu possa donare te stessa a qualcun altro così, a qualcuno che non conosci, qualcuno di cui potresti pentirti. Non significa che tu debba dar via la tua innocenza, per cosa? Vendetta? Per farlo ingelosire? Perché lo fai Jane?"

Ed è stato allora che le sono scoppiata a ridere in faccia. Una risata amara e priva di gusto.

"Non perché tu abbia alcun diritto di saperlo, o perché debba fare differenza alcuna, ma Daniel è gay." ho detto senza trapelare l'ombra di un emozione. Assurdo come la sua di espressione invece sia cambiata in modo totalmente drastico. E lei se né rimasta lì, in silenzio, probabilmente a riflettere a quanto inutili e assurde siano state le sue parole, pronunciate prima ancora di conoscere la realtà dei fatti.

"Ah, e Kathy" ho ripreso ferma sulla soglia della mia stanza "non avrebbe fatto alcuna differenza, sarei andata comunque. Perché non so se lo ricordi, ma anche se mamma è chiusa in una sala d'ospedale, tu non puoi prendere decisioni per me come se fossi lei, tanto quanto io non potrei mai farlo con te." e così dicendo sono uscita.

Mi è dispiaciuto dirle quelle cose, non le meritava, so che pensa sempre e solo al mio bene, ma non aveva alcun diritto di dirle, tantomeno senza farmi spiegare cosa stava succedendo. E mi ha ferita. Non pensavo potesse credermi capace di fare qualcosa del genere, di concedere me stessa ad un altro ragazzo . . . non posso neanche pensarci. Il solo pensiero mi da il voltastomaco. E la cosa peggiore è che è stata mia sorella a pensarlo. Colei che ritenevo mi conoscesse almeno un po'.

Con Josh è stato più facile.

Ovviamente è sempre stato il classico fratello maggiore apprensivo e che prendeva sempre le mie difese, ma ancora prima che gli dicessi che Dan non ha alcun interesse nei miei confronti stava già guidando verso l'hotel.

"So che sai prendere le tue decisioni" ha detto di punto in bianco, con lo sguardo fisso sulla strada.

E poi è scoppiato a ridere quando ha capito che mai niente sarebbe successo tra me e Dan. Una reazione così diversa da quella di mia sorella. . .

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