Capitolo 24

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Jane
Avevo quasi dimenticato la sensazione di piacere che riuscivo a provare nel parlare con Will.
La sua totale attenzione nell'ascoltare ogni parola che esce dalla mia bocca, le sue risposte secche e sincere che non mancano mai ad ogni cosa che dico, per non parlare del suo sguardo corrucciato e attento fisso sul mio volto, quasi a studiarne ogni mio minimo dettaglio.
Quando accenno nuovamente all'incubo di pochi istanti fa lo vedo rabbuiarsi notevolmente.
"Se avessi saputo che ti avrebbe infastidito così tanto non te ne avrei parlato." ammetto, restando immobile accanto a lui sul letto.
"No, piccola, hai fatto bene a parlarmene." dice. E vedendo che resto in silenzio con gli occhi verso il lato opposto al suo mi appoggia delicatamente due dita sotto il mento facendomi voltare verso di lui, un gesto fin troppo familiare che mi smuove qualcosa all'interno.
"Dico sul serio." aggiunge. "Sono felice che me ne hai parlato. Nonostante la situazione tra noi è complicata io sono qui per te, sempre."
La distanza che separa il suo viso dal mio è cosi poca che mi resta facile perdermi totalmente nel verde dei suoi occhi, ritrovandomi quasi sul punto di dirgli che lo so, so che lui è qui per me, so che si trova dall'altra parte degli Stati Uniti solo per me e so che è ancora innamorato di me, o che comunque tiene a me tanto quanto io tengo a lui.
E dopo giorni, improvvisamente non sento più la rabbia accendersi in me, per un attimo concedo a me stessa di mettere da parte ogni cosa. Per un attimo dimentico tutto. Il motivo per il quale siamo a New York, le litigate, lui che rovina ogni cosa che avevamo. Ogni cosa sembra dissolversi dai miei pensieri, i quali sono invasi dal verde intenso dei suoi occhi fissi sui miei, dal ritmo accelerato dei miei battiti mentre le sue dita formano sottili e flebili cerchi sulla mia spalla.
E prima che i mio cervello riesca a inviare un qualche segnale sensato al mio corpo, in un movimento rapido e più aggraziato di quanto pensassi le mie spalle si sollevano di qualche centimetro dal materasso e le mie labbra si scontrano con le sue.
Resta sorpreso per un istante, ma poi ricambia il bacio. Vengo invasa dalla familiare sensazione di casa, dal sapore di menta e dal calore delle sue labbra sulle mie.
Con un braccio gli cingo il collo mentre con l'altro mi aiuto per sorreggere il peso mentre salgo a cavalcioni sopra di lui, aumentando l'intensità del bacio.
"Jane, sei sicura che . . ." inizia a dire sulle mie labbra, ma lo interrompo.
"Sssh." sussurro, baciandolo.
Le sue mani scorrono voraci sul mio corpo, scendono dalla schiena ai fianchi, fino alle cosce dove si soffermano. Senza riuscire a fermarmi il mio bacino inizia a strusciarsi sul suo corpo a
ritmo delle sue carezze e dei baci. Mi lascio sfuggire un sospiro quando le sue mani aumentano la pressione sul mio corpo stringendomi per i fianchi. E un genito mi riempie la gola quando all'improvviso mi fa ruotare e mi ritrovo con la schiena contro il materasso e il suo corpo sopra il mio.
"Piccola, credimi, non c'è niente che vorrei di più in questo momento." dice con voce roca e profonda mentre mi riempie di baci lungo collo e clavicola, strappandomi un altro gemito.
"Ma non credo sia il caso." dice. E vedendo il mio sguardo sorpreso e contrariato si affretta ad aggiungere "Almeno non ora." con un mezzo sorriso che fa divampare nuovamente in me il desiderio.
"Perché no?" domando, fingendo di non sapere perfettamente la risposta.
"Perché. . ." inizia a dire con lo sguardo fisso sulle mie labbra e lo vedo esitare. "Lo sai perché." sussurra a pochi millimetri dalle mie labbra. Il calore del suo respiro mi riempie di brividi e sento il fuoco irradiarsi in tutto il mio corpo, un fuoco che mi è ancora poco familiare.
Sento il rigonfiamento dei suoi pantaloni spingere contro di me e il mio cervello va in tilt.
Avvicino le labbra al suo orecchio e sussurro a mia volta: "So che lo vuoi anche tu."
Lo sento trattenere il respiro, sorpreso di sentirmi parlare cosi.
"Al diavolo." impreca, e le sue labbra tornano voraci sulle mie. Con una mano mi accarezza il viso mentre l'altra si infila sotto la maglietta del pigiama in cerca del reggiseno.
Il suo bacino spinge contro il mio con impeto e un gemito sfugge al mio controllo.
"Jane. . ." sussurra sul mio collo tra un bacio e l'altro. "Sei sicura?" aggiunge.
No, non sono sicura. So di non esserlo e so che sto facendo una cazzata enorme. So che dobbiamo parlare, so che abbiamo una marea di problemi da risolvere, so che mi ha ferita e che non l'ho ancora perdonato del tutto.
Eppure se sono cetra di una cosa è che lo amo e che per quanto le cose potrebbero non funzionare, saprò per sempre di aver fatto la scelta giusta nel perdere la verginità con William Price, perché in questo momento non c'è cosa che voglio di più al mondo e persona che amo altrettanto.
"Si, sono sicura." dico, con una convinzione che stupisce anche me stessa. E una scintilla di desiderio accende ulteriormente il suo sguardo.
La sua bocca torna sulla mia mentre le sue mani si liberano del mio pigiama lasciandomi addosso soltanto la biancheria intima.
Passo il palmo della mano sul suo petto scolpito, sopra i tatuaggi, fino all'orlo dei suoi boxer. Senza spostarsi da sopra di me le sue abili dita si infilano sotto l'orlo delle mie mutandine e mi accarezzano delicatamente. Un mugolio emerge dalle mie labbra.
Ci siamo già toccati un paio di volte, ma niente di serio, e soprattutto non siamo mai arrivati al dunque.
Accarezzo il rigonfiamento da sopra i boxer nel modo più impacciato possibile sentendomi una totale imbranata, ma appena sento sfuggirgli un gemito un pizzico di audacia si fa strada in me e trovo il coraggio di stringere con più forza.
Prima che possa pensare di fare qualsiasi cosa si allontana di poco da me e percepisco subito il vuoto tra noi. Sospiro perché i movimenti delle nostre mani erano così sincronizzati ed era cosi bello . . .
Ma appena volto lo sguardo nella sua direzione noto che si è sporto a prendere qualcosa nella tasca esterna dei suoi jeans. E quando torna verso di me tra le mani ha un piccolo pacchettino blu sottile che so essere un preservativo.
Il mio cuore manca un battito nel realizzare l'idea di quello che stiamo per fare e il mio stomaco di riempie di farfalle. Lo voglio cosi tanto da star male.
"Sicura?" domanda di nuovo.
E io annuisco, incapace di parlare.
"Dillo."
"si, sono sicura." dico convinta ancora una volta.
Con un movimento rapido si infila il preservativo e mi stampa un bacio dolce sulle labbra, prima di infilarsi dentro di me con massima delicatezza, quasi troppa. Ma poi inizio a sentire il bruciore e capisco perché è importante andarci cauti.
"P-posso. . .Ti sto facendo male?" domanda ansimando.
"Un po', ma va bene." dico, cercando di rassicurarlo. Lui annuisce e inizia a muoversi lentamente dentro e fuori di me.
Più si muove e più il bruciore sparisce, finché diviene una sensazione stupenda.
E i miei gemiti si mischiano con i suoi.
"Di più." sussurro. Non sapendo bene neanche io cosa voglia dire.
"Cosa, piccola?" domanda lui senza fermarsi.
"P-puoi andare p-più veloce." balbetto, consapevole di essere rossa in volto. Mi mordo il labbro tra i denti, consapevole di quanto gli piaccia quando lo faccio e lo vedo perdere il controllo. Aumenta il ritmo delle spinte e si porta le mie gambe sopra i suoi fianchi con un movimento veloce mentre le mie unghie agganciano la sua schiena e i miei gemiti aumentano spinta dopo spinta finche una sensazione stupenda mi pervade i sensi e mi lascio andare al mio primo e vero orgasmo.

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Hey lettoriii❤️
Da quanto aspettavamo questo momento?
Fatemi sapere nei commenti!
Vi prometto che cercherò di aggiornare presto!
Un bacio! ❤️

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 30, 2023 ⏰

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