Capitolo 13
Potrei deludere le tue aspettative.~✶~
Jimin attendeva lo scoccare della pausa pranzo con le aspettative di un bambino il giorno di natale. Le sneakers bianche, sporgenti oltre il tavolo, battevano freneticamente sul pavimento in legno in attesa che le lancette si decidessero a raggiungere quel tanto agognato dodici, scritto a caratteri cubitali.
Quella per il biondino sarebbe stata l'ultima lezione della mattina e solo per questo, la felicità di fuggire da quegli ambienti asfissianti e claustrofobici per raggiungere i suoi amici, superava di gran lunga la lezione sui musicisti del Settecento.
Non appena il professore li congedò, Jimin si alzò in tutta fretta raggiungendo l'esterno dell'edificio. Giunto al parchetto del campus, si imbatté in Yoongi, pigramente appoggiato al muretto circostante. I capelli chiari, coperti da un semplice cappello nero in stile pescatore, mettevano in completa ombra la fronte corrucciata e gli occhi piccoli, concentrati a fissare uno spartito musicale infilato tra le pagine di un vecchio diario.
Jimin continuava a percepire quella punta di imbarazzo che lo aveva costretto a sfuggirgli per tutti i successivi giorni a quel bacio eppure, non resistette alla tentazione di avvicinarsi. L'ultima cosa che desiderava era che Yoongi iniziasse ad allontanarsi a sua volta, arrendendosi di fronte ai suoi capricci e lasciandolo andare.
Perché nonostante tutta la sua reticenza, complice quel momento inaspettato che si era creato tra loro al locale, Jimin stava iniziando a provare qualcosa per quel musicista squinternato.«Hey!» Jimin gli saltò alle spalle, questo sussultò sollevando lo sguardo.
«Jimin, ciao!» Ripose lo spartito e il diario nello zaino, richiudendo la zip. «Credevo non saresti mai tornato.» si lasciò sfuggire, forse con troppa foga.
Il biondo arrossí di colpo, colto di sorpresa. Non immaginava potesse tirare fuori la questione così, di punto in bianco. «M-mi dispiace.» balbettò.
«Davvero?» Yoongi inarcò un sopracciglio, scettico. «Wow. Non era esattamente quello che mi aspettavo.»
«E cosa ti aspettavi?»
«Non so, forse una misera spiegazione.» allargò le braccia, lasciandole poi ricadere di colpo. «Jimin non sono l'unico ad averti baciato quella sera. Tu hai ricambiato! Quindi non vedo perché tu debba comportarti come se io avessi tutta la colpa.»
«Eravamo ubriachi, è stato uno sbaglio-» tentò il biondo scrollando le spalle.
«No, non per me. Io lo volevo Jimin e sono certo lo volessi anche tu! Capisco il tuo imbarazzo e volendo posso anche accettarlo, ma definirlo uno sbaglio,-» scosse la testa, strizzo le palpebre qualche secondo. «-no. Non posso.»
«D'accordo. Hai ragione! Ero a disagio dopo quel bacio, non capivo. E francamente non capisco neppure ora.»
«Non capisci cosa?»
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'Til our wounds bleed
Romance"𝑆𝑒 𝑒𝑟𝑎 𝑠𝑐𝑟𝑖𝑡𝑡𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑑𝑜𝑣𝑒𝑣𝑎𝑚𝑜 𝑟𝑖𝑛𝑐𝑜𝑛𝑡𝑟𝑎𝑟𝑐𝑖, 𝑝𝑟𝑖𝑚𝑎 𝑜 𝑝𝑜𝑖 𝑠𝑎𝑟𝑒𝑏𝑏𝑒 𝑎𝑐𝑐𝑎𝑑𝑢𝑡𝑜." Nella boxe ci sono tre motivi per cui un arbitro può mettere fine ad un incontro: quando stabilisce che uno dei due...