Capitolo 26
Game on!~✶~
Taehyung raddrizzò le spalle, sollevò il mento e con atteggiamento fiero, specchio di una sicurezza che mai gli era appartenuta, mosse alcuni passi in direzione del salotto.
Il cuore sembró desiderare bucar lui il petto per la forza con cui stava battendo. Si fermó al di sotto del grande arco all'ingresso con il respiro affannoso e lo sguardo liquido. Ingoió l'enorme nodo che si stava formando all'inizio della gola e serró le palpebre lasciando che le parole di Jungkook lo inondassero con la potenza di una marea.Te lo chiederà Tae. E se lo fa, dobbiamo assicurarci che sia tu a sparare.
In quelle poche e semplici frasi era racchiusa la fiducia che il suo ragazzo riponeva in lui. Non l'avrebbe deluso, ne era certo nonostante la paura del confronto con ciò che aveva sempre evitato con tutte le sue forze.
Pochi passi ancora e si sarebbe ritrovato di fronte all'uomo che ancora oggi infestava i suoi peggiori incubi. L'incarnazione dei suoi più grandi timori si trovava lì, seduto su un costoso sgabello rifinito in pelle di fronte al bancone degli alcolici.
Un bicchiere di cristallo era stretto con forza tra pollice e indice, il liquido ambrato all'interno che ondeggiava a causa dei leggeri movimenti rotatori che l'uomo stava compiendo sovrappensiero.
Taehyung notó la bottiglia mezza vuota di bourbon posata sull'isola di marmo e tremó visibilmente. Suo padre fortunatamente non poté vederlo né leggere ciò che si affacció nei suoi ricordi in quel momento.Sua madre entró nel salotto senza timore e fece le presentazioni. «Tesoro, guarda chi è venuto a trovarci!» Al castano venne spontaneo storcere la bocca al tono mellifluo della donna, tutt'ora incapace di comprendere come potesse sopportare di stare al fianco di un mostro del genere dopo tanti anni. La bile gli risalí per la trachea bruciandogli la gola e obbligandolo a deglutire più e più volte.
L'uomo sollevò lo sguardo appannato all'alcool e incroció subito quello di Taehyung, apparentemente fiero e cristallino. Persino lui dopo tutto quel tempo, si sorprese capace di indossare una maschera che gli era sempre sembrata troppo stretta.
«Kim Taehyung. Chi non muore si rivede, eh!» esordí chiedendo silenziosamente alla moglie di lasciarli soli.
Il castano ritrovó un briciolo di determinazione e avanzó deciso, obbligando sé stesso a raggiungerlo. Osservó la donna dargli le spalle pronta a lasciare il salotto e per qualche secondo, fu tentato di chiederle di restare, di non abbandonarlo tra le sue grafie ancora una volta. Si trattenne però, stringendo i pugni lungo i fianchi con tanta forza da sentire le unghie scavargli nella carne.
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'Til our wounds bleed
Romance"𝑆𝑒 𝑒𝑟𝑎 𝑠𝑐𝑟𝑖𝑡𝑡𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑑𝑜𝑣𝑒𝑣𝑎𝑚𝑜 𝑟𝑖𝑛𝑐𝑜𝑛𝑡𝑟𝑎𝑟𝑐𝑖, 𝑝𝑟𝑖𝑚𝑎 𝑜 𝑝𝑜𝑖 𝑠𝑎𝑟𝑒𝑏𝑏𝑒 𝑎𝑐𝑐𝑎𝑑𝑢𝑡𝑜." Nella boxe ci sono tre motivi per cui un arbitro può mettere fine ad un incontro: quando stabilisce che uno dei due...