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Capitolo 20V

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Capitolo 20
V

~✶~

Mi dispiace.

Queste erano le parole che continuavano ad rimbombare nella sua testa da tutta la notte. Assordanti, prepotenti quanto il rombo di un tuono nel bel mezzo di una giornata estiva.

Era davvero impensabile.

Potevano quelle parole, provenire dallo stesso Taehyung a cui bastava un sorriso per sciogliersi come un ghiacciolo al sole?

Come una furia, Jungkook corse a prepararsi. Si vestì, recuperando lo zaino ai piedi del letto e corse in salotto dove Yoongi sedeva tranquillamente al bancone della cucina ad ingurgitare la sua dose giornaliera di caffeina bollente.

Non salutò. Afferrò uno dei pancakes impilati accanto al fornello e se lo infilò tutto in bocca.

Il maggiore lo squadrò dalla testa ai piedi, notando quanto quella mattina, l'outfit di Jk sembrasse ancora di più pescato a caso dalla mucchia dei panni sporchi. La felpa era sgualcita, aveva un grosso buco sul fianco e non era sicuro fosse lì fin dall'inizio. «Buongiorno eh. Hai preso un' altra volta i vestiti dalla cesta sbagliata? Hai un buco nella felpa.»

«Fanculo, no. Ovviamente è una giornata del cazzo, sarebbe strano se fosse diverso.» Borbottò schifato. «Mai che ne andasse una per il verso giusto. Devo andare, ci becchiamo a lezione.»

«Non andiamo insiem-?» La porta sbattè con forza e Yoongi non riuscì neppure a terminare la domanda. Sbuffò una risata scuotendo la testa e si alzò dallo sgabello, portando con lui il cellulare posato accanto alla tazza.

Jungkook frenò bruscamente nel parcheggio del proprio ateneo, le gomme stridettero sull'asfalto e la moto slittò curvandosi su un lato. L'abilità e l'abitudine gli diedero la prontezza di posare le suole degli stivali sull'asfalto e mantenere l'equilibro.

Scavallò liberandosi del casco con un movimento secco e iniziò a dirigersi verso il Toasted N' Tasted nella vana speranza di trovarsi Taehyung tra i piedi.

Non ebbe fortuna.
Il castano si era dato malato e aveva chiesto di cambiare il suo turno con quello del suo collega. A quel punto restavano solo le lezioni del mattino e forse, l'ora di pranzo.

Non aveva alcuna intenzione di darsi per vinto, avrebbe parlato con Taehyung a tutti i costi, anche a quello di rinchiuderlo dello sgabuzzino delle scope. Aveva avuto la faccia tosta di chiudergli la chiamata in faccia la sera prima ma, se solo fosse riuscito a intercettarlo fra tutti la marasma di studenti, non gli avrebbe permesso di fuggire ancora.

Lui non era mai stato un codardo, uno che scappava di fronte alle difficoltà, nonostante quella situazione lo stesse sfinendo prosciugandogli qualsiasi tipo di energia residua.

'Til our wounds bleedDove le storie prendono vita. Scoprilo ora