𝑪𝒂𝒑 1

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𝑹𝑰𝑷 𝑯𝑼𝑵𝑻𝑬𝑹
"Tieni, caro Jonas, porta questi dolcetti agli altri bambini e vai a fare la loro conoscenza!" disse Mary, la mia madre adottiva, porgendo, al mio piccolo, un vassoio con dei buonissimi pezzi di torta.

Mi guardai in giro, prima di sedermi sul comodo divano, tenendo sempre stretta la mano di mia moglie Miranda.
Avevo passato un lungo, quasi interminabile, calvario e sofferto come non mai, prima di poterla nuovamente riabbracciare
Ora, non avevo più alcuna voglia di lasciarla.
Volevo passare ogni minuto e ogni secondo con lei e con Jonas: la paura di perderli nuovamente era sempre tanta, tuttavia, ora che Vandal Savage era stato sconfitto, finalmente morto per sempre, potevamo vivere felici la nostra vita.
In ogni caso, la salvezza della mia famiglia, poteva essere attribuita solo al Dottore. Quell'uomo pazzo che girava attraverso il tempo e lo spazio, con una semplice cabina blu della polizia.

La casa dove mi trovavo, ovvero quella dove passai tutta la mia adolescenza, era sempre rimasta la stessa, nulla era cambiato. Stessa carta da parati, stesso tavolo, stesse sedie, stessi mobili, magari giusto un po' più logorati di quanto mi ricordassi.
Quel posto per me sarebbe sempre rimasto importante, ero cresciuto lì.
Quando me ne dovetti andare, per poter diventare poi un Signore del Tempo, mi dovetti letteralmente strappare via da quel luogo e dalle cure amorevoli della mia madre adottiva Mary.

Non potevo immaginarmi un'adolescenza diversa da quella che avevo passato e soprattutto senza di lei.
Mi trattò come se fossi stato realmente un suo figlio vero e, avevo da sempre avuto il sospetto che fossi il suo preferito, tra i tanti bambini che alloggiavano lì, seppur il mio carattere difficile.

"Michael, è sempre bello vederti!" mi disse Mary, sedendosi nella poltrona davanti a noi.
Michael era il nome che mi aveva affibbiato lei, quando mi raccattarono per strada e mi portarono poi davanti alla sua porta di casa, io non possedevo un nome vero o, almeno in quel momento, non mi ricordavo affatto quale fosse e tanto meno chi fossi realmente. Effettivamente, solo dopo il mio incontro con il Dottore iniziai ad avere dei ricordi su chi ero, sul mio passato e sul mio nome vero,m.
Non a caso, in questi brevi flashback, i miei veri famigliari mi chiamavano sempre Anthony.

"A proposito, in realtà il mio nome vero è Anthony... cioè ho dei vaghi ricordi, dei flashback sulla mia infanzia e, tutti relativi al periodo antecedente al mio arrivo qui nel tuo rifugio. Queste persone, mi chiamano Anthony." la misi al corrente di questa novità.

"Bene, per me sarà un po' difficile chiamarti così, dato che sono stata io a soprannominarti Michael. Ma se vuoi farti chiamare Anthony, da adesso in poi, io sarò ben lieta di farlo! Comunque non mi presenti questa bellissima donna che hai al tuo fianco?"

"Oh, sì, giustissimo! Lei è mia moglie Miranda. Miranda lei è Mary, la donna che mi ha fatto da madre, finalmente vi conoscete!"
Loro erano le due donne più importanti della mia vita, le quali m, dopo le mie presentazioni, si strinsero calorosamente la mano.

"E' un piacere conoscerla. Mio marito mi ha parlato tanto di lei, Mary." esclamò mia moglie.

"Dammi pure del tu, cara Miranda. Siamo di famiglia Mic... Anthony è come un figlio per me!" disse la donna di mezz'età.

"Bene, allora è un piacere aver fatto la tua conoscenza, Mary! Ne sono molto lieta."

"Anche per me vale la stessa identica cosa. Allora Jonas, quanti anni ha?"

"Nove!"

"E' un bel ometto e ho già visto che ha un bel temperamento." esordì Mary, buttando un'occhiata a mio figlio.
Nel frattempo si era graziato tutti gli altri bambini che risiedevano attualmente lì.
Tutti insieme, stavano giocando a palla, pure i bambini del futuro non avevano dimenticato quel divertente passatempo.

𝑹𝒊𝒄𝒐𝒓𝒅𝒊 𝑭𝒓𝒂𝒎𝒎𝒆𝒏𝒕𝒂𝒕𝒊  - Doctor Who and Legends of TomorrowDove le storie prendono vita. Scoprilo ora