𝑹𝒊𝒄𝒐𝒓𝒅𝒊 𝑭𝒓𝒂𝒎𝒎𝒆𝒏𝒕𝒂𝒕𝒊 - Doctor Who and Legends of Tomorrow

𝑪𝒂𝒑 7

𝑨𝑴𝒀 𝑷𝑶𝑵𝑫
"Ehi amore, sei un po' preoccupata per Caitlin? Dai non temere è in ottime mani. È con il Dottore e River, quindi, non corre nessun pericolo!" cercò di confortarmi mio marito Rory mentre guardava con tranquillità la televisione.

Lui mi conosceva fin troppo bene, sapeva che non ero tranquilla e il mio continuo sistemare in modo nevrotico gli oggetti della casa lo misero in allarme.
D'altronde, era la prima volta che lasciavamo Caitlin viaggiare da sola con il Dottore e River, solitamente Rory e io andavamo sempre con loro tre.

"Ne sei sicuro?" gli risposi facendogli notare, questa piccola ma enorme svista che si era lasciato sfuggire, perché viaggiare col Dottore significava essere costantemente in pericolo, rischiare continuamente la vita; quindi sapendo questo, come potevo stare tranquilla?

"Ehm... be'... effettivamente!" sentenziò lui dandomi ragione.

"Forse sarebbe stato meglio andare con loro!" dissi agitata.

"Amore, ormai la nostra Caty è grande abbastanza e persino lei ha bisogno di esplorare nuovi ambienti. Starà bene, non preoccuparti. Le dobbiamo dare un po' di fiducia, glielo dobbiamo. Ha bisogno di stare con il Dottore e River da sola, anche perché se lei è cresciuta con noi e ci considera i suoi genitori... sappiamo bene entrambi che lei in realtà è figlia della nostra primogenita River e del suo tanto amato Dottore. Noi siamo i nonni di Caty ma le vogliamo un gran bene."

"Wow! Ma che bel discorso amore, dove lo hai letto?" lo presi in giro.

"Ah! Ah! Ah! Ma che simpatica che sei. Il discorso è mio, non l'ho letto né tanto meno sentito da qualche parte. È solo mio, non mi credi?"

"Be'! Se me lo dici con quella tua Stupida Faccia, allora forse potrei anche crederti! Ti amo Rory Pond." esclamai avvicinando le mie labbra bramose alle sue, che si dischiusero per accogliere il bacio pieno d'amore che ci scambiammo, mentre con un braccio mi avvicino a sé cingendomi con tanto affetto.
Erano molti anni che eravamo sposati ma lo amavo come se fosse stato il primo giorno e per lui valeva la stessa identica cosa.

"Oh... ancora con questo Rory Pond? Non imparerai mai che noi siamo i Williams e non i Pond?" mi domandò tra un bacio e un altro.

"No!"

"Bene!" disse con il suo solito malcelato sarcasmo.

"Dai, fammi finire di sistemare tutto che ho ancora molte cose da fare."

"Certo! Se hai bisogno di una mano il tuo Centurione è sempre qui." mi rispose rimettendosi a sedere.

Continuai quindi con ciò che avevo iniziato a fare, le parole di mio marito mi rassicurarono un po': ero ancora in pensiero per la nostra Caty, ma, come disse lui, aveva tutto il diritto di passare quanto tempo volesse con i suoi genitori biologici.

"Rory non ti sembra che Caty sia sempre così triste? Io non riesco mai a capire perché ha sempre uno sguardo così malinconico. Non trovi?" domandai mentre raccolsi da terra un pupazzetto a forma di un piccolo Dalek, la nostra ragazza lo teneva sempre con se, era attaccata all'oggetto in questione in modo morboso.

"Sì, effettivamente mi sono accorto che qualcosa non va, ma non mi ha mai parlato di questo suo malessere... Ti sembrerà strano, ma di tanto in tanto, quello stesso sguardo ti si dipinge in volto e, allo stesso modo ogni volta che passo davanti alla stanza degli ospiti, sento un gran senso di vuoto, come se mi mancasse qualcosa eppure sappiamo che in quella stanza non ci sta nessuno." mi fece notare.

"Già, purtroppo devo darti ragione." dissi mettendomi a sedere vicino a lui.

"Fammi un po' vedere questo Piccolo Dalek! Carino, chissà dove l'ha trovato il Dottore. Strano che Caty oggi non lo abbia portato con sé. Comunque non capisco... ogni volta che pronuncio la parola piccolo Dalek, mi sento morire e mi vien voglia di piangere. Amy che cosa ci succede?" una piccola lacrima gli solcò il viso e gliel'asciugai con tanto amore.