ᑭᖇOᒪOGO |ᒪ'IᑎIᘔIO ᗪEᒪᒪᗩ ᖴIᑎE|

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Non è così che doveva andare... non doveva andare così! Ripeto la frase all'infinito, come fosse un mantra o una cassetta con una sola canzone, contenente una sola frase, senza melodie o suoni in sottofondo; Non è così che volevo che andasse! 

Riemergo dalla vasca da bagno, senza fiato nei polmoni. Sono sull'orlo del declino, un degrado iniziato tempo fa, ma sento che è giunto al termine. Sono stanca di lottare, non ho più forze e dopotutto è meglio così. 

Riempio nuovamente i polmoni con un'ampia boccata d'aria e mi lascio scivolare nella profonda vasca facendo fuoriuscire abbondante acqua. Rimango in apnea lottando contro l'istinto di sopravvivenza, osservando le bollicine d'aria uscire in superficie e il soffitto ballare sopra l'acqua torbida. 

Riaffioro come un naufrago alla deriva. Mi sento uno straccio, eppure non trovo il coraggio di farlo. Mi chiedo come ci riescano gli altri! Infastidita, mi sporgo dal bordo, facendo cadere altra acqua sulle spoglie piastrelle grigie. Guardo un'ultima volta l'abitacolo attorno a me, e cedo alla tentazione di afferrare il tubetto giallo che mi fissa trionfante dal lavandino.

Il profumo del bagnoschiuma a base di agrumi invade lo spazio, lasciandomi una sensazione rilassata su tutto il corpo. Con mani tremanti svito il tappo bianco e lascio cadere nel palmo umido tutto il suo contenuto. Le candele insieme alle luci soffuse a neon ballano, sembrano prendersi beffa di me. La musica triste di Birdy è in sintonia con il mio umore mentre mando giù i confetti bianchi con un'ampia sorsata di gin. Ricordo per un'istante come le ho rubate alla mia collega di lavoro, e prego di riuscire ad ingoiarle tutte insieme senza vomitare.Non ho molte opzioni del resto; queste medicine insieme al rasoio ormai consumato o buttarmi giù da un ponte. 

Ho abbastanza tempo per andarmene in pace prima che lui torni a casa e scopra tutto. Immagino la sua faccia mentre mi troverà e sbuffo tristemente all'idea del dolore che gli causerò ma non ho scelta, devo tentare.

Mi sono svegliata presto oggi e, guardando per l'ultima volta il mio volto inespressivo, ho deciso;
oggi sarà il giorno in cui morirò.

Sono una persona molto curiosa di fatto, ma la timidezza mi ha sempre bloccata. No, non è paura di fare qualcosa, ma paura di disturbare, di essere di troppo ovunque io mi trovi. Vorrei cambiare molte cose, e chissà, magari, ricominciare la vita di nuovo. 

La vista si appanna e il battito rallenta. Lo sento quel cuore malridotto - da troppo tutto - combattere per la vita, ma non è lui a decidere; sono io.

Prima di perdere del tutto le forze - come se non bastasse - afferro il rasoio dietro la mia testa; quel aggeggio rimasto ancora lì da prima della depilazione laser. Era lì per altri scopi ed è tornato il suo momento di essere utile. Non ho mai avuto paura di vedere il sangue, mi affascinava osservarlo scorrere; mi dava una sensazione di potere e debolezza a pari merito.

Stacco impacciata la lametta dal suo interno con movimenti lenti; sento che sto per andarmene ma voglio sentire un'ultima volta quella sensazione su di me. Lo appoggio decisa sul polso ormai abituato e premo con tutta la forza, poi faccio lo stesso con l'altro mentre il sangue scorre e si mischia all'acqua. La leggerezza mi invade e lascio cadere le braccia dai bordi prima di scomparire sott'acqua.

                                                                           ***

Mi sveglio frastornata in un posto freddo ed estraneo al mio corpo. È stato facile; penso aprendo gli occhi. È abbastanza strano, mi aspettavo uno spazio luminoso con una persona vestita di bianco ad attendermi davanti ad un grandissimo portone.

Che sciocca, di sicuro quelli che si suicidano non finiscono in paradiso! Rido pensando che non ho mai creduto fino in fondo al paradiso o all'inferno. Infatti, questo posto non assomiglia a niente di quello che mi sarei aspettata. Sono circondata da pareti soglie, e non riesco a muovermi. Realizzo che mi trovo al centro della stanza, legata a una scomoda sedia.

Mi divincolo come una preda caduta nella trappola ma non serve a molto; sono bloccata con una camicia di forza trasparente. Oh, perfetto! Sembra un manicomio, anche se non sento quell'odore di disinfettante che mi sarei aspettata in un posto del genere. Non saprei dire quanto tempo passo su questo scarno a contare le piastrelle - blu sbiadite - sui muri spogli.

Con fatica riesco ad intravedere il tatuaggio sul mio polso sinistro e rido per quanto ridicolo mi sembri ora. Il bracciale del colore del sangue circonda tutto il polso, nascondendo i tagli del passato. Un fiocco morbido del medesimo colore insieme a sfumature bianche e nere, mi ricorda l'innocenza strappatami via ad un'età troppo tenera.
La frase in Russo: "Non arrenderti mai" regna in caratteri cubitali sotto il bracciale, all'incavo della mano.
Troppo tardi! Mi dico distogliendo lo sguardo dal mio primo tatuaggio.
Si gela qui dentro, eppure non vedo aria uscire dalla mia bocca, non sento nemmeno il bisogno di respirare.
Mi giro quel poco che riesco, ma non vedo né porte né finestre.

Sono in un fottuto cubo blu senza via d'uscita e il tempo sembra letteralmente sospeso.
Un urlo spaventoso esce dalla mia bocca, ma non sento nessun suono.


∞ NOTA AUTORE ∞

Benvenuti nella mia testa!
Capisco che possa avere un impatto emotivo per tutti gli aspetti, ma andiamo, anche nei film ci sono scene del genere! Quindi vi incoraggio di prendere come tale il seguito della lettura.

Vi troverete davanti ai caratteri dei personaggi e  ambientazioni diverse sia nel passato che nel presente e nei flashback, quindi concentratevi bene...

... Mi farebbe piacere leggere i vostri pensieri!

Ho preparato insieme a dei collaboratori un nuovo video trailer per ricordarvi dell'uscita di 99 Things 2!!!
Se vi va, passate sulla pagina Instagram
@   b_khatrine

A presto
B.K

99 TᕼIᑎGᔕ I - ᖇITOᖇᑎO ᗩᒪᒪE OᖇIGIᑎIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora