Siamo in casa, al caldo del calore della stufa a legna che scalda tutta la parete, quella che divide la casa in due parti. Stiamo ancora tremando e Marina ci porge un asciugamano e ci indica la bacinella in metallo piena d'acqua fredda, con una saponetta sul bordo.
Ci laviamo a turno mani e faccia e poi ci accomodiamo al piccolo tavolino improvvisato da due sedie che Marina ha preparato nel frattempo. Ci ha poggiato sopra un piatto con delle fette di pane, della carne in scatola sopra e, per mia fortuna, due fette con solo del formaggio.
Ne azzanno una senza esitare mentre lei mi porge una tazza di tè che prendo subito dopo un altro boccone. Non sapevo di aver fame! Consumiamo tutti la seconda merenda della giornata in silenzio seduti per terra e quando abbiamo finito ci ammorbidiamo un po' sul pavimento.
Marina aveva acceso la TV sul solito canale che trasmette solo videoclip con musica russa e straniera. Ogni tanto capita di sentire anche qualche canzone rumena, ma molto raramente. Solo anni dopo la musica rumena avrebbe preso potere e sarebbe stata apprezzata dal popolo moldavo che condivideva con il paese confinante niente di più che la lingua ufficiale.
«Vado a dare da mangiare alle colombe, se no quando arriva mio fratello mi mette in punizione.» Noi ridiamo e aiutiamo a sparecchiare, mentre Marina porta fuori con sé le stoviglie da lavare nel rubinetto che solitamente si usa per irrigare la coltivazione in giardino. Tornando in casa, Mila e Nelu si siedono sul letto stavolta e ammirano in silenzio immagini di donne bellissime dalla voce soave e maschi alfa dalla pettinatura laccata.
Io, invece, mi siedo sulla sedia davanti al piccolo specchio che tanto ci avrebbe riflesse nei migliori anni della nostra vita, quelli nei quali una ragazza si sente forte e potente grazie alla bellezza passeggera di ogni teenager. Il telefono fisso è lo stesso di sempre e sulla mensola sotto ci sono solo un pettine e un elastico. Mi faccio coraggio e prendo la spazzola iniziando a pettinare la frangia che si era spostata sulla fronte dandomi l'impressione di essere Sailor Moon in versione mora.
Osservo i capelli, le labbra screpolate per il freddo e gli zigomi che iniziavano a evidenziarsi a poco crescendo sul mio viso. Mi fermo prima di arrivare agli occhi, quasi avessi timore di vedere riflessa l'altra me e non la bambina di ora. «Ah, sei qui!» Entrando, Marina aveva visto i due seduti, ma, solo dopo essersi girata verso di me, ha notato che stavo facendo.
In quel momento, si avvicina a me e dubitante mi prende la spazzola dalle mani per poi con cautela iniziare a pettinarmi i capelli dietro. Una spazzolata alla volta, i corti capelli tornavano lisci senza bisogno della piastra; non che ne avessi una!
La osservo riflessa nello specchio e mi chiedo perché insiste tanto a volermi essere accanto, anche ora che non sa ancora tutto di me. Certo lei è amica di Alina e Nelu da alcuni anni prima di me e forse avrebbero potuto parlare di me in passato; se lei avesse chiesto. Ho la sensazione che sia così. Probabilmente vuole solo essermi amica, ma non posso rivivere tutto con lei come l'ultima volta. Non credo di averne la forza. Certo, mancano ancora un po' di anni prima che la nostra amicizia prenda un'altra piega, ma è ora che si inizia a mettere la legna sul fuoco. A proposito di questo...
«Ah, il fuoco. Aspettami qui, arrivo subito.» Marina si allontana dopo aver appoggiato la spazzola e si affretta a raggiungere la bocca della stufa, quando l'apre fuoriesce un po' di fumo e lei tossisce. La raggiungo di scatto e Mila e Nelu si guardano complici. Sembravo innamorata ai loro occhi, ma era un'amicizia più forte di quell'altro banale sentimento. «Stai bene?» Chiedo quando le sono vicina. «Sì sì, è solo questa maledetta stufa che ormai va ricostruita da capo. Prima o poi ci cadrà in testa, ma mio fratello non ha mai tempo.» Dice richiudendo lo sportello in ferro.
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99 TᕼIᑎGᔕ I - ᖇITOᖇᑎO ᗩᒪᒪE OᖇIGIᑎI
Mystery / Thriller99 Things I è una storia di nuovi inizi, di un ricominciare e di un ripetersi di vite nella speranza di poter cambiare il passato e di conseguenza il futuro. Khatrine, la protagonista, ha quasi ventinove anni e un passato grigio alle spalle, scegl...