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"Mi dispiace essere venuta fin qui ma dovevo parlare con lei e con suo marito. I io.. non sapevo assolutamente nulla del bullismo che mio figlio faceva verso suo figlio, della denuncia già fatta a carico loro e di tutto il resto. Io vivo a Londra da sola, sono vedova da 2 anni e mio figlio si è trasferito qui in America un mese fa da suo zio per studiare al college, volevo che cambiasse aria perché le compagnie che aveva iniziato a frequentare non erano buone. Da quando suo padre è morto, lui è cambiato e io non sono riuscita a gestirlo, mi è scivolato via dalle mani senza rendermene conto. Il fratello di mio marito che lo ospita, non mi ha mai detto niente, ogni volta che lo chiamavo per chiedere come andassero le cose mi diceva sempre che tutto procedeva bene e Logan stava cambiando e si era ambientato. Sono venuta a sapere ciò che lui e gli altri hanno combinato dai giornali e mi sono precipitata ad Helena. Ho preso informazioni sulla famiglia del ragazzo colpito ed eccomi qui. I io.. mi vergogno così tanto e so che le scuse non bastano. L'unica cosa che posso dirle è che mio figlio e gli altri devono pagare e io mi batterò fino all'ultimo affinché questo succeda. Non esistono scusanti, giustificazioni e attenuanti per ciò che hanno fatto. Sono tutti maggiorenni e consapevoli e devono pagare, scontare le proprie colpe. So che ci sarà un processo e io mi tratterò qui per tutto il tempo che serve.. io non ho più un lavoro quindi ho tempo libero. Ho già parlato con mio cognato e gli ho detto che non ho assolutamente intenzione di pagare un avvocato per difendere mio figlio. Sono qui per conoscervi, per guardarvi in faccia e per dire che qualsiasi cosa il giudice deciderà io pagherò, se ci sarà o meno anche un risarcimento. Se serve venderò la mia casa di famiglia, farò di tutto. Le porgo le mie scuse umilmente e le chiedo da genitore di capirmi. H ho cercato di fare del mio meglio per educarlo ma non ci sono riuscita, da quando poi sono rimasta sola è tutto più difficile". Non posso avercela con questa povera donna, è qui che si sta umiliando davanti a me, sta piangendo e sta pregando uno sconosciuto come me di perdonarla. Il figlio è maggiorenne e sapeva ciò che faceva quando si divertiva con gli amici alle spalle di Ow, la responsabilità è solo loro. Questa povera mamma non deve pagare per colpe che non ha. Io incolperei più lo zio del ragazzo che sapeva tutto e non si è preoccupato di avvisare sua cognata.
"La capisco signora e io posso perdonare e scusare lei, perché ha cercato di aiutare suo figlio, di allontanarlo dalle brutte compagnie e indirizzarlo sulla giusta strada e anche se ha fallito ci ha almeno provato, io avrei fatto lo stesso. Avrei cercato in tutti i modi di salvare mio figlio dalla brutta strada che stava intraprendendo. Credo che lei davvero non possa recriminarsi nulla, suo figlio ha preso liberamente le proprie scelte essendo maggiorenne. Quundi io posso perdonare lei ma non perdonerò mai lui, non perdonerò mai ciò che hanno fatto al mio piccolo Owen. I ragazzi a 18 anni dovrebbero essere felici, dovrebbero preoccuparsi solo di cosa voler fare da grandi, di che college scegliere, dovrebbero preoccuparsi delle prime delusioni d'amore, delle prime amicizie importanti, i primo viaggi da soli, dovrebbero essere felici e scoprire il mondo. Invece mio figlio deve combattere contro l'istinto che lo spinge a lasciarsi andare, che lo spinge a togliersi la vita per non sentire più un dolore troppo grande da sopportare, deve preoccuparsi di dormire e sperare di non svegliarsi in preda agli incubi, deve stare attento ad ogni movimento altrui per vedere se gli si avvicinano troppo perché adesso ha il terrore anche solo di essere sfiorato. Si rende conto? Io non posso nemmeno abbracciare mio figlio, non posso consolarlo, non posso tendergli la mano e non posso rassicurarlo con le mie braccia. Ow aveva tanti sogni, il più grande è quello di essere un veterinario, sogno che ha visto distruggere per colpa di suo figlio e di quelli come lui che lo hanno tormentato fin dall'inizio del college tanto da fargli decidere dopo appena una settimana di abbandonare tutto e di ritirarsi. Ripeto, non le do la colpa, ma lei si metta nei miei panni e mi capisca". La donna annuisce e si asciuga gli occhi con un fazzoletto. Nel frattempo sento la porta di casa aprirsi e la vocina sottile e quasi sussurrata di Ow. Oggi finalmente è uscito un po', è andato a casa di Ash e Dave a trovare i bambini che non vedevano l'ora di stare un po' con lui.
"M mamma". Si presenta in cucina piangendo, io mi alzo subito avvicinandomi a lui ma non troppo. La signora è qui che osserva e appena vede Owen le viene ancora più da piangere.
"Amore che c'è?"
"S sono scappato mamma!. I io non ce l'ho fatta. I bambini mi guardavano, volevano giocare con me, volevano parlarmi, vedevo la preoccupazione negli occhi di Ally e non ce l'ho fatta. Poi tutta Moonville voleva parlarmi, era felice di vedermi e volevano sapere come sto, è t troppo per me, t troppe persone. Non voglio più uscire, non mi piace stare fuori. Voglio stare qui per sempre, nella mia stanza al sicuro. N non voglio vedere nemmeno J, s sta arrivando, ti prego mandalo via".
"Ow, amore sono tutti preoccupati per te, è normale che vogliano parlarti, starti accanto"
"Lo so e io mi sento male a non poter stare con tutti loro come vorrei m ma non ce la faccio. Avrei bisogno di un tuo abbraccio adesso mamma, m ma che persona sono se non riesco nemmeno più ad abbracciare te che sei la persona della quale più mi fido al mondo?. Sono un pessimo figlio!!". Scappa al piano di sopra disperato senza che possa rispondere e la signora piange di più, avendo assistito a tutta la scena.
"È un ragazzo così dolce suo figlio, vorrei.. vorrei parlargli"
"Signora, ha visto Owen come sta, non mi sembra il caso di parlare con lui, ma magari più in là potrà provarci, visto che ha detto che rimarrà qui per un po'"
"Io.. alloggerò ad Helena, potrò venire qui qualche volta?. Vorrei poter fare qualcosa per voi, per vostro figlio Owen"
"Lasci passare qualche giorno, magari parlo anche io con Owen e gli spiegherò".
"Grazie mille signor Tomlinson, siete davvero una famiglia fantastica, si vede". La ringrazio e l'accompagno alla porta, lei esce e James entra.
"Ciao Haz. Posso andare da Ow?"
"Dovrei dirti che non c'è e ti dovrei mandare via, ma tanto lo sai che non è cosi.. quindi prova a salire". Annuisce e mi bacia una guancia salendo le scale.
"Haz, penso che Ow grazie a J possa davvero stare meglio". Osservo zia Maura che è appena entrata in cucina e mi osserva
"Lo penso anche io zia, e penso anche che il mio piccolo Ow stia crescendo, solo che.. non avrei mai pensato che sarebbe cresciuto in questo modo. Quante prova ancora deve sopportare il mio bambino?". Zia mi poggia una mano sulla spalla e mi abbraccia
"Tuo figlio è davvero una fenice e vedrai che ce la farà, Haz. È uno scricciolino ma ha dentro una forza incredibile".
"Lo spero zia Maura, non ha bisogno di altri 'colpi' dai quali potrebbe davvero non riuscire ad alzarsi". Non diciamo nulla, ci basta guardarci e capirci. Lei è l'unica della famiglia che sa, a parte Ash con il quale Ow ha parlato oggi. Spero solo che non ci siano altre complicazioni.

|angolo di bi|

Scusate il ritardo, prometto che appena la sessione di esami finirà sarò più presente. So che questi capitoli sono un po' monotoni ma servono per l'andamento della storia.

Bring me to love ❀ L.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora