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|Owen|

James ancora dorme, gli sposto il braccio che aveva sul mio fianco, gli lascio un bacio sulla guancia e scendo dal letto senza farmi sentire dai due cagnolini che dormono fra me e J. È prestissimo ma mamma fra poco si alzerà per iniziare a lavorare e io ho bisogno di parlare con lui e papà. Esco dalla stanza e cammino in punta di piedi fino alla loro camera. Apro piano la porta e poi la chiudo alle mie spalle. Mamma e papà dormono abbracciati come se fossero una sola persona, sono così belli ed io così fortunato ad essere loro figlio. Mi avvicino al letto e chiamo mamma e papá cercando di non farli preoccupare.
"Mamma.." ci riprovo più volte.
"Mammina.."
"Mmh Haz, amore c'è Owen". Papà apre gli occhi, accende la luce sul comodino e si mette subito a sedere
"Che c'è amore?. Hai fatto un incubo?"
"No papi, ho dormito con J. É rimasto in camera mia perché sa che quando c'è lui dormo sereno senza fare incubi. Adesso riesco anche a farmi abbracciare da lui". Sorride e mi fa cenno di sedermi sul letto, lo faccio ma non troppo vicino.
"J ti vuole molto bene, piccolo e quando sei con lui io sono tranquillo".
"È vero, è molto bravo con me e mi vuole bene. Secondo lui sono anche bello. Papá, secondo te lo dice perché gli faccio pena o perché lo pensa davvero?"
"Orsacchiotto, conosciamo James ormai da dieci anni e non é di certo una persona che dice e fa le cose per pena. Secondo me ti vuole molto bene, molto più di quello che dice".
"Uhm.. oddio Ow!". Mamma si sveglia di colpo mettendosi a sedere sul letto e a me viene da ridere, è cosi buffo.
"Stai bene amore?. Mi hai chiamato?!. È suonata la sveglia?!. Non ho sentito nulla!".
"Amore calma, Ow è qui da poco e sta bene. Stavamo facendo due chiacchiere fra padre e figlio". Papà mi fa l'occhiolino e io sorrido.
"Sto bene mamma, però sono qui perché voglio parlare con voi. Uhm.. io vi ho sentiti ieri mattina mentre parlavate di me e della struttura a Billings, so che avete fatto delle ricerche e le ho fatte anche io. Ieri sono stato tutto il pomeriggio a guardare su internet per avere più informazioni possibili su questa clinica e ho letto che é la migliore, persone da tutta America vengono per portare i propri figli e penso che sia la scelta giusta. L'amore che mi date mi aiuta tanto ma ho bisogno di un sostegno in più, clinico, psicologico e medico che voi non potete darmi. Vi amo tantissimo, mi state aiutando tanto tutti voi ma non potete fare di più, se non continuare a starmi accanto come state facendo. Io non volevo andare in questa clinica perché so quanto costa una cosa del genere e so che è impegnativo. Ci vuole tanto tempo per accompagnarmi da Moonville fino a lì e so che per voi sono grandi sacrifici, per questo avevo detto a J che non volevo andare, ma poi parlando con lui ho capito che devo farlo per me stesso e anche e soprattutto per tutti voi che mi amate e mi state accanto". Mamma già piange, papà sta per accarezzarmi i capelli ma poi si ferma e ritira la mano.
"Anche se non posso accarezzarti è come se lo stessi facendo. Sono cosí fiero di te, orsacchiotto"
"Ow, non te ne abbiamo parlato prima perché volevamo esserne sicuri e prendere più informazioni possibili, mi dispiace se ci hai sentito e ti sia potuto sentire tradito"
"No mammina, ho capito perché lo avete fatto e so che lo fate solo per il mio bene"
"É proprio così amore, faremmo di tutto per farti stare bene e non devi preoccuparti dei soldi, delle ore di viaggio e del resto. Devi pensare solo a stare bene e a mettercela tutta per riprendere in mano la tua vita"
"Ve lo prometto!. Lo farò!. Ho tutti voi, Pol e il mio J". Papá sorride e so che sta per dire qualcosa, quel suo sguardo lo conosco
"Che c'è papà, sputa il rospo"
"Niente orsacchiotto, stavo solo pensando che il tuo rapporto con J è cambiato molto ultimamente e penso che è palese agli occhi di tutti ciò che sta succedendo". Stavolta mamma non piange, anzi sorride e da ragione a papà appoggiando la testa sulla sua spalla. Io invece arrossisco e mi porto le mani sul viso.
"Non è vero!!. Non sta succedendo niente!. Io e J siamo semplicemente amici, lui mi aiuta molto in questo periodo, mi supporta e sopporta tanto!. Mi ha persino promesso che mi accompagnerà lui a Billings quando inizierò ad andare. È bravo e io non ho mai avuto un amico così che si prende cura di me, che mi dimostra che mi vuole bene e che gli vado bene così come sono. Ho solo paura che quando gli dirò del mio problema gli farò schifo e andrà via da me!". Questa è la mia paura più grande, è per questo che ancora non ho parlato con nessuno del mio problema, a parte con Asher e lui è stato fantastico come al solito. Mi ha abbracciato e mi ha detto che sono speciale e che non devo assolutamente sentirmi un mostro. Io però non riesco ad accettarmi, è per questo che ho deciso di andare a Billings, solo con l'aiuto di persone competenti potró riuscire ad accettare me stesso e cercare di andare avanti.
"Ow, finché vedrai questa cosa come un problema non potrai mai andare avanti. Devi imparare ad accettarti, amore e capire che sei davvero speciale. Sei uno su un milione, non un mostro come ti vedi tu e sono sicuro che se ne parlerai con il resto della famiglia o con J, ti diranno la stessa cosa".
"Uhm.. non sono ancora pronto per questo"
"Lo so amore mio e non c'è fretta, lo farai quando sarai pronto. Nel frattempo, che ne dici se mi informo e chiamo in clinica?".
"Direi che sei il migliore, mamma!". Papà mette il broncio e mi fa ridere
"Ma come!. Io ti dico tutte quelle belle parole, tutte quelle frasi e non sono mai il migliore, poi bastano due paroline di Haz e 'mamma sei il migliore'. Non la trovo giusta questa cosa!. I papà sono sempre sottovalutati". Rido di cuore e mi verrebbe davvero voglia di abbracciarlo, ma ancora non me la sento, per il momento l'unico con il quale riesco a lasciarmi andare è J.
"Non è vero papi!. Sei anche tu il migliore.. ma sempre dopo mamma!". Lo prendo in giro e li vedo ridere entrambi, so che se mi vedono stare meglio sono più tranquilli anche loro, gli sto facendo passare davvero dei giorni difficili e non se lo meritano, per questo devo andare a Billings e mettercela tutta per guarire.
"Fila via adesso!. Brutto ingrato!"
"Louis!!. Ma sono parole da dire?!". Io so che papà sta scherzando, mamma invece sembra davvero arrabbiato con lui.
"Mamma, papà scherza. Voi per me siete davvero i migliori e sono molto fortunato ad essere vostro figlio. Adesso che abbiamo parlato mi sento anche più leggero".
"É così bello vederti sorridere amore, spero che tornerai a farlo più spesso".
"Lo spero anche io, papi". Saluto mamma e papà e me ne torno a letto, apro piano la porta della mia stanza e poi la richiudo. Pollen e Woll dormono vicini, raggomitolati l'uno sull'altro, sorrido a vederli e mi infilo in fretta nel letto, inizio ad avere freddo.
"Hey coniglietto. Dov'eri?". J mi guarda con gli occhi semi aperti ed è mezzo addormentato, è cosi bello.
"Ero da mamma e papà, ho parlato con loro riguardo la clinica di Billings e gli ho detto che voglio provarci". Mi accoccolo fra le sue braccia e lui sorride baciandomi la fronte.
"Sono così fiero di te, coniglietto".
"É merito tuo se ho preso questa decisione, le tue parole mi hanno aiutato".
"Sarò sempre con te, Ow. Finché vorrai".
"E se volessi per sempre?" Sorride scompigliandomi i capelli
"Allora resterò per sempre, coniglietto".

Bring me to love ❀ L.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora