19. San Valentino | The Gentleman Bastard Sequence

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Prima o poi sarei finita a scrivere su questo :3
Enjoy

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Categoria: Missing moment
Fandom: The Gentleman Bastard Sequence
Protagonisti: Locke e Jean
Spoiler: Accenni del finale del primo libro

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Era una giornata nuvolosa a Tal Verrar e Locke era disteso sul letto del suo alloggio a deprimersi come faceva ogni San Valentino da quando Sabetha aveva lasciato i Bastardi Galantuomini.

L'alcol era finito la sera prima, quindi sarebbe stato il primo Valentino che avrebbe trascorso da sobrio. Purtroppo.

Aveva chiesto a Jean di prenderne, ma sapeva non gliel'avrebbe preso. Aveva dovuto sopportarlo a sufficienza in uno stato pietoso non molto tempo prima, non ce lo avrebbe fatto ricadere tanto presto.

Locke si alzò dal letto per andare al bagno. Quando ne uscì buttò un occhio al libro che Jean stava leggendo negli ultimi tempi: lo identificò subito come un saggio, di quelli che lui mai avrebbe letto.

Sbuffò e crollò a sedere su una sedia del tavolo, proprio mentre la porta dell'alloggio si apriva e l'enorme figura di Jean varcava la soglia.

«Ah, ti sei alzato. È già più di quel che fai di solito a San Valentino.» commentò l'uomo raggiungendolo. Aveva una borsa con sé.

«Scommetto che quello che c'è in quella borsa non è alcol.»

«Scommessa vinta, complimenti.»

Jean tirò fuori qualcosa dalla borsa e lo mollò sul tavolo, sedendosi poi di fronte a Locke. Quest'ultimo osservò la scatola a forma di cuore e disse: «Sono onorato, Jean, ma credo tu mi conosca abbastanza bene da sapere che il mio cuore appartiene a qualcun altro.»

«Locke, se io fossi interessato al genere maschile, starei pluridannatamente attento a beccarmi una cotta per chiunque non sia tu. Ti devo già tollerare come migliore amico, non ho intenzione di tollerarti come fidanzato.» fece Jean.

«E questo cos'è, allora?»

«Visto che siamo due single depressi, tanto vale che ci godiamo i cioccolatini insieme.»

Locke valutò un momento la proposta, poi aprì la scatola e si mise in bocca uno dei cioccolatini al suo interno. Era incredibilmente buono.

«Posso accettare la tua proposta.» decise.

«Se non lo avessi fatto ti avrei ficcato uno di quei cioccolatini in bocca a forza.»

«Beh, puoi risparmiare energie per picchiarmi appena mi sarà risalita la depressione.»

«Oh, mangia e sta' zitto.»

L'ordine fu eseguito da entrambi. Nel giro di un quarto d'ora finirono e Locke si appoggiò allo schienale, più accasciato che seduto.

«Non ti offendere, Jean, ma preferivo mangiarli con Sabetha.»

«Ti dovrai accontentare di me. Spero di valere comunque qualcosa.»

«Sei il mio migliore amico, certo che vale qualcosa, ma non è la stessa cosa se capisci quel che intendo.»

«Lo capisco, ma piangerti addosso non la farà apparire magicamente qui, quindi datti una svegliata e riprenditi.»

Locke sospirò. «Che palle...»

«Senti, ora ti becchi un appuntamento con me ad andare a rubare, che ne dici?»

«Che non ne ho voglia, ma sospetto non ti piacerà come risposta.»

Locke venne trascinato fuori dall'alloggio per un piede. Quando riuscì a tirarsi su, solo dopo un ceffone da parte di Jean, decise che andare a fare casini con lui sarebbe stato immensamente divertente e un ottimo modo per trascorrere quella giornata.

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