88. Prigioniero | L'Ispettore Barnaby

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Questa ff ce l'avevo in sospeso da mesi. Sono riuscita ora a concluderla, quindi eccoci qui.
Enjoy

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Categoria: Missing Moment
Fandom: L'Ispettore Barnaby
Protagonista: Sarah Barnaby
Spoiler: Nessuno
Trigger warning: Menzione di violenza e tortura e di omicidi

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Sarah Barnaby non andava spesso in giro da sola. Aveva sempre con sé suo marito, Betty, Fleur, Jamie o qualche amica.

Quel mattino però Betty era a scuola, le sue amiche lavoravano, John e Fleur lavoravano, mentre Jamie… Beh, lui era sparito nel nulla.

Non aveva dormito la prima notte dopo la sua scomparsa, né aveva dormito John. Volevano bene a lui come a un figlio e l’ansia di non averlo ancora rintracciato aveva lasciato un vuoto nel petto di tutti. Un vuoto dato dalla paura che gli potesse essere successo qualcosa.

Sarah non aveva voluto condividere con il marito il suo timore che a Jamie fosse successo qualcosa di irreparabile. Jamie amava il suo lavoro, amava stare lì, non era da lui sparire nel nulla.

Fece un respiro profondo mentre avanzava passo dopo passo sul sentiero sterrato tra gli alberi, diretta alla cascina del signor Pharrell. Era sul confine del paese, immersa tra gli alberi; Sarah non ci era mai stata, ma l’uomo era stato molto gentile e aveva delle verdure fresche semplicemente splendide, e aveva detto che sarebbe potuta passare a casa sua quando voleva.

Lei lo aveva preso in parola.

Raggiunse la cascina dopo un tempo che le parve infinito. Essa era composta da due case di legno, una che era più evidentemente una casa, una seconda più piccola, che doveva essere una rimessa. Aveva due porte, una doveva condurre alla cantina,

Fuori c’era un immenso orto, rigoglioso nonostante stesse iniziando a far freddo.

«Signor Pharrell?» lo chiamò Sarah, senza ottenere alcuna risposta.

Attese un momento, reprimendo un brivido. Quel luogo le dava i brividi. Desiderò tornare indietro, ma aveva già deciso cosa cucinare e le mancavano solo le patate per avere tutti gli ingredienti.

Non voleva coglierle direttamente dal suo orto. Si avvicinò cautamente alla casa, chiamando di nuovo: «Signor Pharrell?»

Non ottenne alcuna risposta. Non doveva esserci.

Dubitava tenesse le patate in casa, comunque. Si girò quindi verso l’altra cascina e lì si diresse.

Aprì la prima porta, trovando subito la porta della cantina. Tirò fuori il telefono di tasca e accese la torcia, poi iniziò a scendere.

Fece a piano, sapendo che non avrebbe dovuto essere lì. Sapeva che suo marito irrompeva sempre nelle case e che lo faceva Tom Barnaby prima di lui, ma lei non era una poliziotta, non avrebbe dovuto essere lì.

Poi un debole odore di sangue raggiunse le sue narici. Si guardò attorno, la torcia del telefono alzata, infine chiese a piano: «C’è qualcuno?»

Udì un debole tintinnio in risposta. Sarah scese i gradini finché non toccò il pavimento e avanzò verso la fonte del rumore.

Doveva essere il signor Pharrell. Magari si era fatto male ed era rimasto lì senza nessuno a soccorrerlo.

Quando però vide infine una figura, non fu quella del signor Pharrell. Era una figura che le dava le spalle, seduta per terra, legata con le braccia dietro la schiena e a un palo, vestita di nero.

Ed era una figura che avrebbe riconosciuto ovunque.

«Jamie?» chiese allora Sarah incerta, sperando di sbagliarsi.

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