Il mattino seguente
Macarena si svegliò con lo spiraglio di luce che filtrava a malapena dalla finestra. Si voltò su un fianco e ci vollero svariati secondi prima che la sua mente riuscisse a mettere a fuoco il luogo in cui si trovava. Le tornò alla mente la nottata precedente e un sorriso si formò sulle sue labbra. Zulema si trovava sdraiata al suo fianco, ancora addormentata e completamente nuda.
Aveva i lineamenti rilassati e Maca pensò che non potesse esistere creatura più bella di lei nell'intero universo.
Effettivamente non si sbagliava.
Zulema Zahir era divina. Nel vero senso della parola.
Per millenni aveva usato la sua bellezza per attirare le sue vittime. Questa volta, però, contro ogni aspettativa, contro la sua stessa natura, si era mostrata bella solo per Macarena, per vedere il luccichio nei suoi occhi ogni volta che la guardava.
Maca si sistemò meglio sul fianco e iniziò ad ammirare ogni singolo centimetro di quel corpo meraviglioso che aveva di fronte.
Si rese conto in quel momento di tutti i tatuaggi che ricoprivano la sua pelle perfetta. Li aveva ovviamente notati la sera prima quando si era spogliata per lei, ma nella foga del momento non ci si era soffermata troppo. Aveva solo dato una rapida occhiata allo scorpione tatuato che aveva sul polso destro che l'aveva affascinata proprio perché le aveva ricordato il suo segno zodiacale.
Ora che la guardava meglio, però, poteva vedere tutti i tatuaggi che ricoprivano le parti solitamente nascoste dai vestiti.
Il suo preferito era sicuramente la grande farfalla tatuata sotto ai suoi seni. Anche lei aveva pensato di fare un tatuaggio simile, ma non ne aveva mai avuto il coraggio. Era davvero grande e non era certa di poter sopportare il dolore. Per questo si era tatuata solo un piccolo colibrí dietro il collo subito dopo la morte dei suoi genitori.
Continuò a percorrere con lo sguardo ogni centimetro di pelle.
Sul costato si era fatta tatuare una mano che teneva stretto un cuore umano, quasi a volerlo stritolare.
Più giù, sul fianco sinistro, trovava posto una piccola clessidra.
La gamba destra - al contrario della sinistra che invece era ancora vuota - era avvolta da un serpente scuro la cui coda scompariva dietro il ginocchio.
L'ultimo tatuaggio visibile era una breve frase latina sulla spalla sinistra che recitava: non desistas, non exieris.
Se Maca non ricordava male dai suoi studi di latino al liceo, avrebbe dovuto significare "Non mollare, non arrenderti."
Fu in quel momento che la voce di Zulema la strappò da quel momento di contemplazione.
"Perché mi stai fissando, biondina?", disse ridendo con gli occhi ancora chiusi.
"Come sapevi che ti stavo guardando? Credevo dormissi!?", chiese Maca colta di sorpresa.
"Io non dormo mai."
Disse quella frase con tono estremamente serio, come se stesse rivelando una grande verità.
Rise di nuovo per spezzare la strana tensione che sembrava essersi appena formata tra loro.
"Allora...mi vuoi dire che c'è di tanto interessante da fissarmi così insistentemente? Per un attimo ho pensato che mi stessi facendo una radiografia!"
Maca alzò gli occhi al cielo. Zulema non perdeva mai occasione per rifilarle una delle sue battutine sarcastiche.
"Stavo solo ammirando i tuoi numerosi tatuaggi. Non sapevo ne avessi così tanti...sono davvero belli.", disse infine avvicinandosi a lei.
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God is a woman (zurena)
FanfictionZulema è una divinità (letteralmente), Maca una semplice umana. Sembrano così diverse eppure sono perfette l'una per l'altra. Tuttavia, niente è davvero come sembra.