Dopo l'appuntamento romantico al planetario di Madrid, Maca e Zulema avevano deciso a malincuore di separarsi per un paio di giorni.
Maca doveva tornare al lavoro, aveva delle faccende da sbrigare a casa, ma soprattutto aveva bisogno di un po' di tempo per riprendere fiato, per pensare a tutto ciò che era successo nell'arco di appena due giorni.
Zulema, invece, aveva ben altro a cui pensare. Era più affamata che mai e per quanto il weekend trascorso con la biondina le avesse fatto temporaneamente dimenticare le sue necessità, ora non poteva più rimandare.Era uscita dal suo appartamento alle 21.30. Aveva aspettato più di due ore qualcuno che potesse essere anche solo lontanamente di suo gradimento, ma ogni volta che metteva gli occhi su una possibile vittima, la sua mente la riportava da Maca ed inevitabilmente si sentiva disgustata da sé stessa. Avrebbe voluto essere migliore di così, migliore per lei.
Non poteva combattere contro la sua natura, ma il pensiero di tornare da Macarena, fare l'amore con lei, stringerla tra le sue braccia mentre il suo cervello riproduceva in automatico le immagini del suo ultimo assassinio, era abbastanza da farle venire voglia di lasciarsi morire di fame.
Non sarebbe servito a niente ovviamente. Non sarebbe davvero morta, anzi sarebbe stato peggio. L'astinenza l'avrebbe resa più pericolosa di quanto già non fosse e questo avrebbe messo a rischio anche la vita della donna che aveva appena iniziato ad amare.
Non avrebbe commesso di nuovo gli stessi errori del passato.
"Posso offrirti un drink?", chiese un uomo che doveva avere all'incirca 30 anni.
Zulema annuì e lo squadrò da capo a piedi. Era affascinante, alto, occhi scuri, capelli corti e l'aspetto decisamente esotico.
"Non sei di Madrid, vero?", si ritrovò a chiedere senza nessuna ragione in particolare.
Lui sorrise porgendole il cocktail.
"Vengo dal Cairo.", rispose. "Piacere, io sono Hanbal."
La dea gli strinse la mano cordiale e disse: "Zulema."Di solito non diceva mai il suo nome, ma per quella sera decise di fare uno strappo alla regola. Ormai aveva oltrepassato così tanti limiti negli ultimi giorni che uno in più non avrebbe fatto la differenza.
Bevve un sorso del cocktail senza mai staccare gli occhi di dosso da quella che ormai sarebbe certamente stata la sua nuova preda della serata.
"Ti va di ballare un po'?", chiese lui cordiale.
Avrebbe voluto dire di no. Non c'era tempo per quelle sciocchezze. Eppure in meno di due minuti si ritrovò al centro della pista tra le braccia di quello sconosciuto.
Era un ottimo ballerino, doveva ammetterlo. L'avrebbe anche trovato sexy se non avesse avuto altri gusti al momento.La sua mente tornò di nuovo alla sua biondina per un secondo, ma scacciò quell'immagine quando Hanbal posò una mano sul suo fondoschiena.
Era chiaro dove volesse arrivare e lei lo lasciò fare. Gli stava rendendo le cose molto più facili. Gli lasciò credere di essere al comando e per tutto il tempo lui pensò di essere stato così bravo da riuscire a sedurre la donna più bella del locale.
Continuò a pensarlo anche quando, una volta arrivati al suo appartamento, la mano di Zulema finì nei suoi pantaloni afferrandolo con forza e facendolo gemere."Quieres más?", sussurrò lei nel suo orecchio.
Già praticamente senza fiato, Hanbal annuì mentre la prendeva per un polso per trascinarla sul divano più vicino.
Si sdraiò sopra di lei e le sfilò la camicia nera che aveva scelto per la serata. Ammirò il suo fisico perfettamente tonico e si chinò su di lei per baciarle il solco tra i seni."Ancora un attimo. Solo un attimo.", pensò Zulema mentre calcolava meticolosamente il momento perfetto per invertire le loro posizioni e fare ciò che aveva rimandato per troppo tempo.
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God is a woman (zurena)
FanficZulema è una divinità (letteralmente), Maca una semplice umana. Sembrano così diverse eppure sono perfette l'una per l'altra. Tuttavia, niente è davvero come sembra.