Settimo capitolo

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Madrid

12 gennaio 2016

Macarena Ferreiro non era mai stata il tipo di persona che si innamorava a prima vista. Di solito le ci volevano almeno un paio di appuntamenti e qualche shot di tequila prima che qualcuno potesse anche solo lontanamente piacerle. Eppure, Zulema, la misteriosa donna con la lacrima tatuata e gli occhi enigmatici, sembravano averla colpita più di qualsiasi altro essere umano prima di allora.

Tuttavia, non si era mai sentita attratta dalle donne. Una volta aveva fatto sesso con Estefania, la sua migliore amica, ma non aveva significato nulla. Avevano 22 anni, seguivano gli stessi corsi all'università e una sera avevano deciso di mettere in pausa le estenuanti giornate di studio con una bella festa in un club vicino. Dopo svariati drink e quella che poteva essere tranquillamente classificata come una striscia di cocaina, si erano ritrovate nude nello stesso letto. All'inizio era sembrata una buona idea, Maca l'aveva persino trovato piacevole. Era qualcosa di nuovo e l'università, si sa, è fatta per fare nuove esperienze. I problemi erano arrivati solo la mattina seguente quando la biondina si era risvegliata con il corpo nudo della sua migliore amica avvinghiato al suo e un mal di testa che nemmeno tre aspirine ingerite in una volta sola avrebbero potuto far passare. Per non parlare dell'imbarazzo di ritrovarsi nuda senza nemmeno riuscire a ricordare qualcosa della nottata precedente.

Quel giorno avevano fatto un patto: non ne avrebbero parlato mai più e avrebbero finto che quell'episodio non fosse mai accaduto. Le cose erano tornate alla normalità e da allora Macarena non aveva fatto altro che collezionare una lunga serie di relazioni tossiche. Prima con Pablo, il ragazzo con cui aveva preparato un progetto di chimica, poi con Matthew, il ragazzo dello scambio culturale con gli Stati Uniti, e alla fine era stata la volta di Javier, l'insegnante della classe di salsa a cui partecipava due volte a settimana. Ogni volta che le cose sembravano andare bene, lei semplicemente mandava tutto a puttane. Perché era fatta così, perché in fondo le relazioni non le piacevano. Non era fatta per l'amore lungo e duraturo di cui parlano le favole.

Fabio, la guardia carceraria che le aveva dato buca circa un mese prima, era l'ennesimo caso umano che le era toccato. Ci aveva creduto per un attimo, sembrava un tipo a posto, aveva persino pensato che con lui avrebbe potuto provarci seriamente, che era arrivato il momento di sistemarsi definitivamente, ma alla fine si era rivelato un altro fallimento da aggiungere alla lista.

Poi, però, era arrivata quella strana donna.

Zulema.

Lei era diversa da chiunque altro. L'aveva percepito sin dal primo momento. C'era qualcosa nel modo in cui la guardava che le faceva correre un brivido lungo la schiena ogni volta che ci pensava. Il modo in cui si era avvicinata a lei la prima volta accampando una scusa, il modo in cui il destino sembrava sempre farle riunire nonostante si conoscessero a malapena, e poi  c'era quell'episodio surreale accaduto a Capodanno. Macarena aveva davvero pensato che l'avrebbe baciata. Aveva sentito il suo respiro sulle labbra, sulla sua pelle. Era stata ad un passo dall'assaporare quello che pensava potesse essere il suo paradiso personale. Ma, Zulema, imprevedibile come sempre, si era allontanata da lei lasciandola a bocca asciutta. Letteralmente.

Stava giocando con lei oppure davvero non era interessata?

Mentre rimuginava per l'ennesima volta sugli eventi del 31 dicembre, Macarena si alzò dal divanetto del suo salotto e si diresse in cucina. Era arrivato il momento di fare uno spuntino.

Aprì il frigorifero e con estremo disappunto lo trovò praticamente vuoto fatta eccezione per un paio di bottiglie di aranciata e un piatto di paella avanzato dalla sera prima.

Richiuse lo sportello con lo sguardo imbronciato. Possibile che si fosse scordata di fare la spesa?

Aprì un altro sportello sperando di trovare almeno un pacchetto di patatine, ma non trovò nulla.

God is a woman (zurena)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora