Osservo il piccolo quadretto con un angioletto rosa ricamato a mano appeso ad un muretto dove si trovano foto di altre persone venute a mancare. Diverse donne e alcuni uomini posano dei fiori sul marciapiede mentre il loro volto è contornato da lacrime che non smettono un attimo di scendere. Hayley posa delicatamente una rosa accanto agli altri fiori e con gli occhi colmi di tristezza si da un bacio sulla mano per poi avvicinarla al piccolo quadro, Elijah accanto a lei le da sostegno. Klaus è chiuso in camera sua a dipingere da molto tempo e forse è meglio così. Dopo averli informati del ritorno di Esther e Finn abbiamo escogitato un piano: inscenare la morte della bambina. Apparentemente il piano sembra funzionare, per ora. Klaus e Rebekah hanno ristabilito il rapporto fraterno che da tempo sembrava essere scomparso, tanto che l'Ibrido le ha affidato la bambina, Rebekah inizialmente non poteva crederci ma poi ha accettato volentieri, ha sempre desiderato potersi prendere cura di un bambino, e adesso ne aveva l'occasione, anche se la bambina non era direttamente sua ma a lei non importava.
Hope, è così che hanno chiamato la piccola, e onestamente credo che non ci sia nome più appropriato. Questa è la luce in fondo al tunnel di ogni Mikaelson, soprattutto per Klaus. Hanno trascorso anni ad uccidere, massacrare e a spaventare persone e villaggi interi, non avevano uno scopo nella vita, nessuno di loro, tranne Elijah. Lui ha sempre vissuto con l'unico obbiettivo di portare Klaus verso la redenzione, e credo che grazie a questa bambina il suo intento sarà agevolato. Ora viviamo ogni giorno più tranquilli, se Hope non è a New Orleans automaticamente è al sicuro, quindi qualsiasi pericolo incomba su di noi possiamo affrontarlo più facilmente. Le acque sembrano essersi calmate, ma a casa Mikaelson la tranquillità e la pace durano sempre poco, Esther e Finn potrebbero colpire da un momento all'altro, spero che abbiano creduto a tutta questa messa in scena, perché se così non fosse sarebbe un gran problema.
Marcel ha risolto i suoi diverbi con Klaus cedendo il suo trono a quest'ultimo ma ultimamente non è in vena di far nulla se non dipingere e bere nella sua camera, Elijah cerca di rimpiazzarlo aiutato da me e Kol, ma è difficile portare avanti una città in queste circostanze, Klaus è il più adatto a questo ruolo e ha lottato molto per ottenerlo ma proprio adesso che l'ha conquistato decide di farsi da parte accollando ogni responsabilità a noi tre. Hayley si sta occupando dei lupi nel Bayou, anche se è difficile dato che alcuni non lo accettano dato che è un ibrido adesso; Kol invece, cerca di mantenere buoni i vampiri che non sono molto d'accordo con l'ascesa di Elijah, che cerca di mantenere l'ordine con le altre fazioni. Infine, io mi sto occupando delle streghe, la maggior parte non causano problemi o polemiche ma altre, invece, si; non ci ho messo molto a capire che quelle che hanno dei problemi verso di me sono in realtà alleate di Esther e fanno il doppio gioco, ma per il momento preferisco accordarle così da essere un passo avanti. Non è facile gestire tutta questa situazione ma credo che ce la stiamo cavando abbastanza bene anche se siamo stremati.
"Io ed Elijah andiamo nel Bayou per controllare la situazione del branco" mi informa Hayley continuando a mantenere il velo di tristezza nel suo sguardo, le sorrido e annuisco per poi guardarla andare via "Ho lasciato la mia borsa nella soffitta di St.Anne, mi accompagni?" Kol, inizialmente, sembra sorpreso dalla mia domanda ma poi accetta la mia offerta e ci dirigiamo verso la chiesa "Sai...Klaus ed Elijah ti hanno sempre descritto come il più suscettibile della famiglia, ma adesso che ti conosco non sono d'accordo con loro" spezzo il silenzio che si era creato con la prima cosa che mi è passata per la mente "Hanno ragione invece" dice guardando davanti a se "Sono un assetato di sangue e perdo velocemente il controllo" mi spiega "A me non sembra" osservo il suo profilo aspettando una sua risposta "Forse sto cercando di fare colpo" ammicca "Forse ci stai riuscendo" dico a bassa voce consapevole del fatto che abbia sentito, fa un sorrisetto furbo che cerca di nascondere, quando arriviamo mi da la precedenza facendomi entrare per prima, i miei stivaletti ticchettano sul pavimento seguiti dalle scarpe di Kol, è tutto incredibilmente silenzioso e deserto. Ci avviamo verso la soffitta e poco prima che possa prendere la mia borsa sento un tonfo sordo, di scatto mi volto notando il corpo del vampiro privo di sensi, di corsa mi avvicino e mi accorgo che è gelato, c'è di sicuro lo zampino di una strega, distolgo l'attenzione da Kol solo quando mai squilla il cellulare: "Pronto"
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Il mio cuore è tuo adesso -Kol Mikaelson-
VampirosAria Montgomery è una strega, nata e cresciuta a New Orleans fino all'età di 17 anni. Al compimento dei suoi 18 anni si trasferisce a New York con sua madre e sua nonna, lasciandosi alle spalle la sua vita, i suoi amici e una famiglia a cui teneva p...