Capitolo 3

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"Così tu sei una cara amica di Klaus?" domandò Cami, mi voltai verso di lei e sorrisi alzando un sopracciglio "Amica, consigliera, alleata, e tante altre cose che ora non mi vengono in mente" rise di gusto e a prendere la parola fu Klaus "Aria, scusa se interrompo la tua conversazione ma ci sono delle persone che sono ansiose di rivederti ed altre curiose di conoscerti" Sapevo chi erano ansiosi di rivedermi ma non sapevo chi era curioso di conoscermi. "Curiose di conoscermi?" domandai io retorica "Esattamente mia cara, ti spiegherò tutto per la strada ma adesso è meglio andare prima che Elijah inizi a riempire il mio cellulare di chiamate" prense il cellulare dalla tasca e risponse "Stiamo arrivando Elijah, frena l'emozione"

Mi voltai verso la giovane barista, e notai in lei uno strano sguardo, quasi fosse gelosa. Subito capii così decisi di rassicurarla "Tranquilla Cami, io e Klaus siamo solo amici, anzi, ottimi amici, non c'è da temere, tra me e lui non c'è mai stato nulla e nulla ci sarà mai se non amicizia" mi assicurai che il diretto interessato non sentisse e osservai la bionda fingere stupore ma in realtà mi accorsi che era sollevata, un po' la capivo, Klaus era un uomo d'oro infondo, malgrado le sue gesta, ma non era capace di fornire certezze in amore, tutto era incerto con lui quando si era coinvolti sentimentalmente. "Bene! Direi che è ora di andare, ci vediamo Cami" Klaus le sorrise, e il modo in cui lo fece mi riempì il cuore di gioia, aveva trovato quella che io chiamavo la persona giusta ed ero contenta che anche lui potesse essere finalmente felice con una donna accanto che non avesse il suo stesso sangue.

"Ciao Cami" la salutai e le rivolsi un sorriso, presi la mia borsa e lasciai sul bancone una banconota da cinquanta dollari "Tieni il resto" le dissi prima di uscire dal locale. Esclusi sin da subito l'idea di andare a piedi sino alla villa Mikaelson, così entrai nella mia auto e accesi il motore, Klaus era poco dietro e una volta accomodatosi accanto a me mi guardò "Ho saputo di tua madre e volevo dirti che mi dispiace, se hai bisogno di aiuto sappi che io, così come i miei fratelli, ci siamo" gli riservai un sorriso che emanava tristezza e lo guardai "Ti ringrazio Klaus" mi sorrise e riprese la parola "Sbrighiamoci, ci stanno aspettando" feci partire l'auto e guidai per circa dieci minuti prima di arrivare a quella che un tempo era la mia seconda casa.

Parcheggiai lì vicino e mi diressi con Klaus verso l'ingresso dell'imponente villa, non era cambiata di una virgola, malgrado il tempo passato, questa casa era sempre uguale. Entrammo e subito mi fu visibile sopra di noi il balcone, sul quale era possibile arrivarci attraverso delle scale, dove Klaus ed Elijah vi andavano per avere una visuale completa del piano di sotto. Qua e là vi erano posizionati dei tavolini affiancati da sedie in legno, solo uno era in disparte e sopra prendevano posto alcuni liquori, erano poste delle poltrone ai lati e una grande fontana troneggiava al centro.

"Fratello! Mi hai tormentato così tanto poco fa e adesso non ti degni neanche di dare il bentornato alla tua pupilla?" Klaus urlò quelle parole ai quattro venti e subito ci trovammo davanti Elijah in tutta la sua eleganza, indossava uno dei suoi tanti smoking scuri e delle scarpe altrettanto eleganti, era sempre lo stesso. Si avvicinò velocemente a me e subito mi avvolse fra le sue forti braccia, teneva una mano dietro la mia nuca, dove vi posò un tenero bacio e io prontamente ricambiai quella stretta, tanto forte quanto paterna; e proprio lì in quel momento, per la prima volta dopo tanto tempo mi sentii finalmente a casa e nel posto giusto.

"Mi sei mancata così tanto Aria, non immagini quanto io abbia patito la tua assenza" gli sorrisi e non potetti fare a meno di notare che anche il suo lessico non era cambiato, "Anche tu mi sei mancato molto Elijah, e sono davvero felice di essere qui ancora una volta" il sorriso che mi rivolse mi sciolse il cuore e quasi piansi, anche lui sembrava essersene accorto, probabilmente avevo gli occhi lucidi. "Dov'è Rebekah?" chiesi per smorzare quel leggero imbarazzo che si era venuto a creare "Al momento è impegnata con il nostro caro Marcel, ma non temere sarà qui a breve" a rispondermi era stato Klaus e in riposta annuii.

"E così tu sei, quella che Klaus definisce, la pupilla dii Elijah?" una ragazza alta, con capelli castani e occhi color smeraldo mi rivolse la parola, notai subito il suo pancione e solo allora capii che quello che si diceva in giro era vero, Klaus avrebbe avuto una bambina, e supposi che quella fosse, la così tanto famigerata, lupa del branco della Mezzaluna. "In persona, anche se preferirei essere chiamata con il mio nome" avevo sempre odiato essere chiamata 'pupilla di Elijah' perché avrei voluto essere conosciuta per la persona che ero in realtà e non per la strega sotto l'ala protettiva di Elijah, il vampiro Originale.

"Oh si, scusa" mi sorrise per scusarsi e la tranquillizzai "Tranquilla, io sono Aria comunque" mi presentai tendendole la mano "Hayley, è un piacere conoscerti" ricambiò la stretta e continuò a sorridermi. Sembrava una brava persona e dagli sguardi che riservava ad Elijah capii subito che tra loro c'era una certa intesa. Ero sollevata da ciò, da troppo tempo Elijah si concentrava solo su Klaus e sulla sua redenzione, ed ero felice che per un po' pensasse a qualcosa di diverso. 

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Il mio cuore è tuo adesso -Kol Mikaelson-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora