Capitolo 4

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"Grazie Niklaus per avermi avvertito dell'arrivo di un ospite, molto speciale, oserei dire" una voce maschile si udì per tutto il soggiorno, in cui c'eravamo spostati qualche attimo prima. Era la voce di un ragazzo che fece il suo ingresso in modo quasi teatrale "Kol! Perdonami ma mi sei sfuggito di mente. Sai? Non sei al centro dei miei pensieri" Klaus rispose, a quello che dedussi fosse il fratello, in modo ironico . Kol era un membro dei Mikaelson che ancora non conoscevo, ma spesso Elijah e Klaus me ne parlavano. Lo descrivevano come un sociopatico, con dimostrazioni di rabbia frequenti, perdita del controllo e attacchi di fame. Insomma non era un esemplare di vampiro perfetto da cui prendere esempio. Ma anche lui, come gli altri, aveva dei pregi, anche se per ora mi erano sconosciuti.

"Sempre simpatico Niklaus, non ti smentisci mai" gli sorrise beffardo e poi si voltò verso di me "Rispecchi alla perfezione la descrizione di Elijah, anzi, sei anche meglio" un vero adulatore, pensai, di certo era bravo con le parole. Non sapevo cosa rispondere così mi limitai a sorridere e a ringraziarlo "Sono Kol, il fratello più affascinante di questa famiglia" era ovvio che fosse ironico, ma era davvero bello, anche se non il più affascinante, quel posto era riservato ad Elijah e tutti erano d'accordo con questa sentenza. Aveva due occhi scuri e molto profondi, che se fissati a lungo potevi sentirti in soggezione, i capelli erano castani e sistemati in ciuffo spettinato, era molto alto e possente, e pensai che forse quando era arrabbiato poteva incutere timore. 

"Io sono Aria" mi presentai anche io, per la terza volta nel giro di due ore, porsi la mano per gentilezza e anziché stringerla vi posò sopra un leggero bacio, alzai un sopracciglio e lui mise su un ghigno. A interrompere quel momento fu Elijah, che con un finto colpo di tosse, fece sì che Kol lasciasse la presa sulla mia mano "Oh andiamo fratello! Non essere geloso! E sta tranquillo, non mordo mica" mi scappò una risatina ed Elijah mi lanciò uno sguardo di rimprovero così tornai subito seria. Ci sarebbe stato da divertirsi, ne ero certa.

Kol si avvicinò al tavolino dove vi erano i liquori, prese un bicchiere e ne versò all'interno quello che sembrò essere Bourbon; adoravo quel tipo di alcool, mi mandava in estasi ogni volta che lo bevevo, il dolce bruciore che scendeva per la gola e il gusto amarognolo, dopo aver bevuto, che lasciava sul palato. Insomma era paradisiaco! Improvvisamente il portone della villa si apri e si richiuse rumorosamente, qualcuno era entrato e speravo con tutto il cuore che si trattasse di Rebekah, non vedevo l'ora di riabbracciarla.

"No Marcel! Ne abbiamo già parlato! Non chiederai aiuto a Davina, sai bene che poi te lo rinfaccerebbe!" Rebekah urlava e tutta la villa poteva udire le sue grida. Elijah si affacciò al balcone, poggiò le mani alla ringhiera e osservò la scena, lo seguii e puntai lo sguardo proprio dove stava guardando lui. Era sempre la stessa, stessi capelli biondi, alta e snella, i soliti occhi azzurri e lucenti. Rebekah era la mia confidente e l'amica che avevo sempre desiderato. Accanto a lei c'era Marcel, tra noi c'era sempre stata una certa rivalità per i Mikaelson, ma nulla di troppo serio perché infondo ci volevamo bene.

"Sorella. Non credo che accogliere un ospite litigando con il tuo amante sia segno di buona educazione" la solita compostezza di Elijah prese vita, il suo modo di parlare mi era stato di riferimento, e mi affascinava in qualche modo, era ben visibile che fosse un uomo proveniente da un'altra epoca. "Scusa fratello, io e Marcel stavamo solo confrontando le nostre intenzioni" si certo come no, sempre la solita, se Elijah non l'avesse interrotta lei e Marcel avrebbero litigato fino a stasera. Quei due non li ho mai capiti, si prendevano e si lasciavano più e più volte, si amavano e desideravano, eppure non erano capaci di stare insieme per un periodo più lungo di quattro mesi, era un circolo vizioso e quando ne uscivano erano feriti e delusi.

"Oh mio Dio ..."  

Erano state queste le uniche parole che Rebekah aveva detto quando mi aveva vista, ero stata io ad avvicinarmi a lei e ad accoglierla fra mie braccia "Finalmente sei tornata" aveva sussurrato fra i miei capelli "Ti prego dimmi che non andrai più via" mi disse subito dopo aver sciolto l'abbraccio  "Te lo prometto Rebekah, non andrò più via" le feci questa promessa con l'intenzione di mantenerla, ero tornata per restare e solo la morte mi avrebbe portato via da quella città e soprattutto, via da loro, quelli che erano stati, e tutt'ora sono, la mia seconda famiglia e la mia casa. Mi sorrise e mi voltai verso Marcel "Allora Marcel, non si saluta più una vecchia amica?" mi guardò e si prese qualche secondo per analizzarmi "Ti ricordavo diversa" mi disse, e sapevo che aveva ragione "Già! Il tempo cambia le persone Marcel. Comunque anche io sono felice di rivederti" ero sincera, pensavo davvero quello che avevo detto. 

Malgrado i diversi equivoci che si erano verificati tra noi, per rivalità, anche lui mi era mancato così come tutti gli altri. Per smorzare quella breve tensione che si era creata, dato che tutti stavano in silenzio decisi di dare voce ai miei pensieri, voltandomi verso Klaus ed Hayley "Allora è vero quello che si dice in giro" Klaus parve improvvisamente interessato, così come lo erano gli altri membri presenti in sala "Saresti così gentile, Aria, da dirci esattamente quali voci stanno correndo sulla nostra famiglia?" era stato il nobile Elijah a parlare, così, per farmi attendere un po' andai a sedermi lentamente su una poltrona, che si trovava alla sinistra di Kol, tutti gli sguardi erano su di me. Accavallai le gambe e presi il bicchiere che il ragazzo accanto a me reggeva.

Adoravo la sensazione che provavo in momenti come questi. 

§

Il mio cuore è tuo adesso -Kol Mikaelson-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora