Capitolo 27

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"Ciao Cami" saluto la bionda dietro al bancone che mi accoglie con un sorrise "Ciao! Hai un bruttissimo aspetto, che è successo?" si vede davvero così tanto? "Ho litigato con Kol, ma nulla di grave" sospiro e subito dopo Camille mi versa un bicchiere di Bourbon "Ne vuoi parlare?" perché no? Infondo lei è una psicologa e potrebbe anche aiutarmi "Io non lo capisco. Un attimo prima è dolce poi si comporta in modo strano, temo che il suo comportamento sia dovuto al fatto che siamo andati a letto insieme più di una volta. Tutto questo è ridicolo" sorseggio dal mio bicchiere e sbuffo frustrata "Sei andata a letto con Kol?" domanda lei stupita "Si" mi guardo intorno notando che ci sono poche persone, d'altronde è quasi orario di chiusura quindi credo sia normale "Come l'ha presa Elijah?" a questa domanda mi va il Bourbon di traverso e inizio a tossire, dopo qualche attimo riprendo a respirare normalmente "Non lo sa, e lui e Klaus non devono saperlo" dico poi, mi guarda con un sopracciglio alzato "Perché non vuoi dirglielo? Non c'è niente di male" dice con tono ovvio "Ti ricordo che Kol ed Elijah sono fratelli Cami" dico a mia volta con lo stesso tono "Si e allora?" ma mi prende in giro? "Te la faccio breve, se Elijah dovesse venire a conoscenza del fatto che io e Kol abbiamo fatto sesso lo rinchiuderebbe in una bara dopo che Klaus l'ha pugnalato" fa una leggera risatina e si versa da bere "Non hai tutti i torti" prendo un altro sorso di Bourbon per poi parlare di lei "Tu e Klaus invece?" mi guarda confusa "Io e Klaus cosa?" 

"Oh andiamo, lo vedo come vi guardate, e poi sbaglio o sei stata tu quella che mi ha chiamata terrorizzata quando lo ha trovato privo di sensi"  faccio riferimento a quando i tre Mikaelson sono stati rinchiusi nella chambre de chasse "Chiunque avrebbe reagito in quel modo, e comunque si, un po' mi piace. Sono attratta..." fa una pausa "Ma...?" la incalzo a continuare "Ma è troppo complicato, mi confonde. Insomma, so che Klaus non è il tipo di uomo che esprime i suoi sentimenti ai quattro venti ma almeno un cenno di interessamento potrebbe concedermelo" rido leggermente per poi alzare il bicchiere e farlo toccare con il suo "Agli uomini complicati" beviamo tutto d'un sorso e ridiamo insieme "Parli del diavolo..." sussurra guardando dietro di me, mi giro anche io notando Kol che si sta dirigendo verso di me "Vi lascio soli" dice Cami per poi andare via a pulire qualche tavolo dato che il locale adesso è completamente deserto "Guarda un po' chi si rivede" lo ignoro versandomi altro Bourbon "Per me? Grazie" prende il mio bicchiere e beve da esso il suo contenuto, in risposta prendo un altro bicchiere e lo riempio "Adesso mi ignori?" continuo a non degnarlo di una risposta e bevo tranquilla "Non intendevo dire che non volevo aiutarti e non intendevo neanche dire che quando ti guardo penso solo al fatto che siamo stati a letto insieme" stavolta mi volto a guardarlo alzando entrambe le sopracciglia incitandolo a continuare "Mi dispiace ok?" 

"Ok" rispondo solo continuando a bere e guardando avanti, sono ancora arrabbiata con lui e non basterà un semplice 'mi dispiace' per sistemare le cose "Devo andare" mi alzo dallo sgabello e faccio per prendere la borsa ma lui mi blocca fiondandosi sulle mie labbra, non riesco ad allontanarmi è più forte di me. Le sue mani si posano sulle mie guance e le mie sulle sue braccia quasi come a reggermi per non cadere. Ci stacchiamo solo quando non abbiamo più fiato e mi guarda attentamente "Hai ancora intenzione di ignorarmi?" domani a voce bassa, quasi in un sussurro "Sei un idiota" dico soltanto mentre lui mi sorride "Ragazzi mi spiace interrompervi ma dovrei chiudere il locale" Cami ci viene incontro e subito prendo la mia borsa mettendola in spalla, frugo al suo interno prendendo una banconota da venti dollari posandola sul bancone "Tieni il resto" le sorrido e insieme a Kol usciamo fuori diretti alla villa Mikaelson "Allora...Ti va di aiutarmi con l'incantesimo?" rompo il silenzio che si era creato prendendolo a braccetto "Si perché no" abbassa lo sguardo per guardarmi e io gli sorrido continuando a camminare. 

"Dammi le mani" gli dico, siamo tornati a casa circa un'ora fa e siamo saliti in camera mia, ho impiegato mezz'ora solo per ricavare la formula e il restante per tradurla. Kol mi porge le mani e prima di intrecciarle alle mie faccio un taglio a croce sul marchio, un lamento di dolore esce dalle mie labbra ma cerco di ignorarlo, prendo le mani del vampiro di fronte a me e inizio a recitare la formula. Quando l'incantesimo giunge al termine subito osservo il mio polso notando che il marchio è ancora lì, tutta la speranza che avevo accumulato si sgretola improvvisamente, e tutte le certezze che avevo prendono un treno diretto sotto terra. Sono delusa, da me stessa e dalla mia falsa positività che non è servita a niente "Ehi" mi richiama Kol "Aria guardami" non mi ha mai chiamata per nome e questo mi spinge a guardarlo "Troveremo un altro modo" mi posa un bacio sulla fronte ma mi stacco subito appena un forte bruciore invade il mio braccio concentrandosi poi solo sul polso all'altezza del simbolo, mi piego sulle ginocchia seguita poi dall'Originale che cerca di sorreggermi, subito dopo il dolore cessa, all'improvviso, così dal nulla, e osservo sconvolta la mia pelle: non c'è più nulla, è pulita. Il marchio è scomparso e ondata di sollievo mi pervade, guardo Kol trovando già il suo sguardo su di me

"Ero sicuro ce l'avresti fatta" unisco le mie labbra alle sue e sorrido su di esse. Ce l'ho fatta. L'incantesimo è stato spezzato.  

Il mio cuore è tuo adesso -Kol Mikaelson-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora