Capitolo 23

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ARIA'S POV

Non so con precisione da quanto tempo io e Kol siamo qui, su questo letto, abbracciati a contemplare il soffitto, ma una cosa la so: anche stando in silenzio mi sento bene con lui. Quando ho sentito qualcuno bussare alla porta credevo fosse di nuovo Elijah, o al massimo Klaus, ma quando ho sentito la sua voce ammetto di essermi sorpresa, e lo sono stata ancor di più quando mi ha detto che non voleva lasciarmi sola. Mi rendo conto che provi un certo interesse verso di me e spero vivamente che ci abbia visto bene, perché se così non fosse, se non provasse anche solo un briciolo di interesse nei miei confronti, mi sentieri come un illusa senza speranze; nel corso della mia vita sono stata con molti uomini, umani e non, e quelli che non lo erano stavano con me solo per il mio potere, ma in realtà con nessuno di loro mi sono sentita così bene come con Kol, e so che può sembrare ironico perché oggi è l'anniversario di morte di mia madre ma stando accanto a lui, anche senza fiatare, provo una sensazione di serenità, i miei pensieri si annullano e penso solo a quanto mi faccia sentire viva. 

Faccio per alzarmi ma lui mi blocca dal polso "Dove vai?" mi domanda "Al cimitero" apro l'armadio da cui estraggo dei jeans e un maglioncino nero "Ma è tardi. Vuoi che ti accompagni?" il suo tono è preoccupato e ciò mi fa sorridere "Non preoccuparti Kol, me la caverò" mi sfilo la maglia davanti a lui rimanendo in reggiseno e infilo il maglioncino, non sembra imbarazzato e nemmeno io lo sono, mi ha già vista nuda, per ben due volte, e non penso possa rimanere scandalizzato nel vedermi in intimo "Semplicemente mi preoccupo" continua, sfilo anche i pantaloni del pigiama e mi volto a guardarlo mentre reggo con la mano destra i jeans "Sai bene che non devi..." sto per continuare ma lui mi interrompe "Perché sei una strega con il potere di altre cinque e bla bla bla..." alzo gli occhi al cielo facendo una risatina che viene accompagnata  dalla sua, mi guarda e sorride dolce "Sei più bella quando sorridi" dice fermando di scatto la sua risata, lo ringrazio e lui mi si avvicina alzandosi dal letto "Non voglio che vada lì da sola" sussurra accarezzandomi una guancia "Kol non mi accadrà nulla, sta tranquillo" non mi risponde e avvicina le nostre labbra fino a farle incontrare dolcemente, una piacevole sensazione mi attanaglia lo stomaco facendomi portare le mani alla base del suo collo, approfondisce il bacio portandomi verso il letto, troneggia su di me baciandomi il collo "Kol..." lo richiamo, ma lui continua a baciarmi "Kol...Devo andare" questa volta sembra ascoltarmi e solleva lo sguardo guardandomi "D'accordo" si alza lasciandomi passare "Ma quando torni..." lascia la frase in sospeso facendomi intendere che quando sarei tornata avremo finito ciò che abbiamo iniziato "Sei incredibile" gli dico in tono canzonatorio mentre mi infilo i jeans, resta in silenzio e osserva ogni mio minimo movimento, guardo l'orologio notando che mancano venti a mezzanotte. Indosso gli stivaletti e il cappotto, poi mi sistemo i capelli e mi volto verso l'Originale steso beatamente sul mio letto "Io vado"

"D'accordo, io ti aspetto qui. Ma se dovesse succedere qualcosa, anche la più stupida, chiamami" si avvicina di nuovo accarezzando le mie guance "Va bene" gli sorrido, mi posa un bacio sulla fronte e mi lascia andare. Per fortuna non incontro nessuno mentre raggiungo l'uscita della villa, so che Elijah mi avrebbe tempestato di domande e onestamente non sono in vena di rispondere. Arrivata al cimitero percorro lentamente il tragitto che mi poterà da mia madre, o almeno dalla sua tomba. Poso i fiori, presi prima da un piccolo fioraio ancora aperto, accanto alla scritta del suo nome e resto lì a pensare a quanto mi manchi e a quanto la vita certe volte sia ingiusta, qualche lacrima sfugge al mio controllo ma non me ne preoccupo e prendo la lettera che ho scritto prima dalla borsa "Non so se mi stai ascoltando mamma, ma questa è per te" dico con voce tremante mentre poggio la lettera per terra "Incendia" sussurro mentre osservo la piccola busta prendere fuoco lasciando solo cenere dietro di sé; ritorno sui miei passi andando verso l'uscita del cimitero per tornare alla villa, non ce la faccio a stare anche solo un minuto di più in questo posto "Buonasera" una voce mi ferma e mi volto per vedere di chi sia: una ragazza minuta, con capelli scuri e molto corti, sembra non avere più di vent'anni "Ci conosciamo?" domando cercando di sembrare cordiale, perché adesso non ho propria voglia di fare conversazione "Non direttamente" la guardo confusa aspettando che continui "I miei figli sono completamente stregati da te e dal tuo fascino, soprattutto Kol, il che è alquanto strano dato che lui è il sanguinario della famiglia" dopo aver detto ciò capisco subito con chi sto parlando "Esther..." sussurro, non sono intimorita, so che posso fronteggiarla, ma sono sorpresa, non mi aspettavo di vederla qui "In carne ed ossa...Anche se non mie" dice facendo una risata alquanto inquietante "Cosa vuoi da me?" vado dritta al punto "Voglio che tu convinca i miei figli ad accettare la mia proposta"

"Perché dovrei farlo?" domando ancora "Perché tu sei quella che ha più influenza su di loro, sono ammaliati da te e so che potresti convincerli" alzo un sopracciglio pensando alle sue parole, ho davvero così tanto potere su di loro? "E se non volessi aiutarti? Cosa farai? Mi ucciderai?" la incalzo e nel mentre si avvicina "No, non sono così stupida. So che se ti uccidessi i miei figli si vendicherebbero e non accetterebbero mai la mia proposta..." continua ad avvicinarsi sempre di più e ho un brutto presentimento "Però..." continua, e d'istinto indietreggio "Ci andrò vicino" mi afferra il polso stringendolo e sussurra qualche strano incantesimo, quando mi lascia libera sento un forte bruciore e guardando il punto dove mi ha afferrato noto uno strano simbolo rossastro "Cosa mi hai fatto?" domando mentre mi massaggio il polso "Un maleficio, è molto antico ed è celtico, non riuscirai a spezzarlo. Non da sola" sorride come se avesse appena vinto alla lotteria "È questo il tuo malefico piano? Lanciarmi un maleficio che mi ucciderà lentamente?" domando con gli occhi lucidi a causa del forte bruciore "In parte si. Ma quel maleficio non solo ti ucciderà lentamente, bensì ti farà perdere il controllo sulla tua magia...Ma ti propongo un accordo: tu convinci i miei figli ad accettare la mia offerta e io spezzerò il sortilegio" si allontana voltandomi le spalle "Ti restano pochi giorni, forse una settimana. Fossi in te mi sbrigherei" rimango lì a guardare la sua figura scomparire nel buio della notte. 

Dannazione! Che male! Cerco di non pensarci e infilo le mani nel cappotto nero che indosso camminando a testa alta verso la villa dei Mikaelson. Non lascerò vincere Esther, non così facilmente, cercherò nei grimori e riuscirò a trovare la formula che spezzerà questo maleficio, so che non posso farlo da sola, mi serve una strega forte che possa mettere in atto l'incantesimo, ma ovviamente prima devo trovare il modo per spezzarlo. Non so come reagiranno i fratelli Mikaelson e temo che appena glielo dirò andranno dalla madre dichiarando guerra immediata. Arrivata davanti al portone e indugio sul da farsi, spero solo che diano di matto. Prendo un bel respiro ed entro, c'è silenzio e l'unico rumore che si sente è quello dei tacchi dei miei stivaletti che ticchettano sul pavimento. Quando entro in camera mia vedo Kol ancora sdraiato sul mio letto con gli occhi chiusi, infondo mi aveva detto che mi avrebbe aspettato lì; mi siedo nel suo stesso lato e lo osservo dormire, i lineamenti del suo volto sono rilassati e leggeri, gli sposto un ciuffo di capelli che gli era finito davanti agli occhi e sospiro "Così mi sciupi tesoro" dice aprendo gli occhi "Scusa" dico flebile "Che succede?" domanda mettendosi a sedere di fronte a me, non rispondo e gli mostro il polso "Cos'è?" 

"Un antico segno celtico. Esther mi ha lanciato un maleficio" gli spiego "Perché?" è adirato e tra non molto si arrabbierà, me lo sento "Vuole che vi convinca ad accettare la sua offerta, è per questo che l'ha fatto. Non lo posso spezzare, Kol. Solo lei può, è l'unica ad avere la formula per sciogliere l'incantesimo e non mi resta molto prima che questo simbolo prenda il controllo sulla mia magia e mi consumi dall'interno" dico di getto e nel suo sguardo leggo stupore oltre che rabbia "Che vuoi dire?" mi chiede "Che sto morendo Kol..."

Il mio cuore è tuo adesso -Kol Mikaelson-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora