Capitolo 4

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*Clarke*

Ok, mi sono cacciata letteralmente in un casino che non so come gestire. Lexa mi ha travolto e io non riesco a riprendermi, non voglio riprendermi. Non è di certo una cosa nuova il fatto di interessarmi ad una donna, ma ho una paura fottuta di rovinare tutto con lei, mi sento impotente, incapace di fare qualsiasi cosa. Ho bisogno di parlarne con qualcuno, vorrei farlo con raven e octavia ma ci siamo allontanate e non posso piombare nella loro vita solo perché ho bisogno di una mano. Sono a casa mia e mentre sono persa nei miei pensieri non mi rendo neanche contro che stanno suonando al campanello, appena me ne rendo conto vado subito ad aprire e mi trovo davanti il mio amico wells.

"oddio Clarke saranno 10 minuti che sto suonando a questo cazzo di campanello"

"scusami, non ti ho sentito... Entra"

"tutto bene Clarke?"

"si tranquillo, che è successo? Come mai sei piombato così a casa mia?"

"ho appena finito il turno, volevo passare a trovarti. Oggi sono successe un bel po' di cose in caserma. Il tenente è rimasto ferito, lo hanno portato da voi"

"si lo so, lexa sta bene, l'ho visitata io"

Mentre pronuncio il suo nome mi scappa un sorriso che non passa inosservato al mio amico.

"wow che sorrisetto... Clarke cupido ha colpito?"

Io sgrano gli occhi ma per fortuna a wells arriva una chiamata ed è costretto a rispondere e ad andare via. Forse devo essere solo me stessa? O forse a lei piace solo il mio lato da dottoressa? Ma poi le piaccio? Oddio troppe domande, ho bisogno di una pausa. È pomeriggio, è una bella giornata e quindi decido di andare a fare un giro, mi fermo in un parchetto vicino casa e mi metto a sedere su una panchina, apro la borsa, prendo il mio quaderno e mi metto a disegnare qualcosa.

"dottoressa cosa ci fai qui?"

Mi giro e vedo Anya

"ciao Anya, stavo facendo una passeggiata e mi sono fermata qui a disegnare un po'"

"l'hai fatta bene mia sorella"

la guardo non capendo di cosa stia parlando e lei mi indica il quaderno... Non ci credo ho disegnato LEXA.

"io... Ma quando cazzo l'ho disegnata"

"dottoressa lo sai solo tu questo. Più che altro volevo chiederti, perché prima sei scappata da casa nostra?"

"non sono scappata"

"sei come mia sorella, negate sempre l'evidenza. Comunque, visto che" non sei scappata" domani sei invitata a casa nostra e non sei libera di scegliere se venire o no, verrai e basta. Che turno hai? "

" domani faccio la mattina, quindi stacco per le 14 "

" perfetto, ci vediamo domani a cena dottoressa"

"anya..."

Non mi fa finire

"tranquilla dottoressa, non dirò niente a lexa del tuo disegno"

"grazie"

Poi corre via.
Ok domani dovrò andare ancora a casa di lexa e dopo quello che è successo oggi non so proprio come comportarmi.

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Oggi inizia una nuova giornata, spero vivamente di non trascorrere una giornata troppo impegnativa a lavoro, non ho proprio voglia. Però mi vieni sempre in mente tu e una giornata buia magicamente prende colore.

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