Capitolo 11

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Sto andando a casa di Titus per parlare con lui. Ho escogitato un piano e avendo conoscenze in polizia spero che possano mandarlo dritto in carcere. Appena arrivo mi trovo davanti una villa enorme, ma che ci fa con questa casa da solo?
Suono il campanello e apre la porta.

"oh lexa, entra pure... A cosa devo la tua visita?"

"a cosa devi la mia visita? Mi stai facendo veramente questa domanda?"

"sei cresciuta, sei cambiata tanto... Mi piace il tuo carattere"

"non mi importa se ti piace o no il mio carattere. Mi vuoi spiegare qual'è il tuo problema nei miei confronti?"

"io non ho nessun problema con te lexa"

"ah no? Perché a me sembra che tu voglia ancora far diventare la mia vita un inferno"

"ti sto insegnando solo come si vive"

"non si vive così Titus, mettitelo bene in testa, io non voglio vivere come vivi tu. Se tu hai un pensiero non puoi costringere anche me a fare ciò che pensi"

"come vivi tu, metti in pericolo la tua vita e la vita delle persone che ami, guarda i tuoi genitori"

"NON NOMINARLI BRUTTO STRONZO. So che centri anche tu con l'omicidio dei miei genitori. A te non è mai piaciuto il fatto che amassi qualcuno, poi sei venuto a sapere che amavo una donna... Immagino quanto ti possa aver dato fastidio"

"Esatto. È per questo che non devi piú amare"

"ma ti senti quando parli? Tu stai ammettendo di aver ucciso i miei genitori"

"si... Ti hanno cresciuta male, guarda come sei ora..."

"io non credo che tu sia libero di gestire la mia vita... I miei genitori mi hanno cresciuta benissimo, ciò che mi piace non dovrebbe essere un problema e per loro non lo sarebbe stato, è per questo che lo hai fatto"

"se hai finito, puoi anche uscire, ho da fare"

"ciao Titus"

Perfetto la prima parte del piano a funzionato, ho registrato tutto con il telefono, credo che lui ricordasse una lexa molto diversa da ora, forse è per quello che mi ha detto la verità. Pensa che io ancora abbia paura di quello che potrà accadere dopo, ed ha ragione, ma stavolta non starò immobile a guardare la mia vita svanire, sono venuta a new York per affrontarlo non per farmi convincere un altra volta che io sia sbagliata.

Mi dirigo alla centrale e subito chiedo di parlare con il capo Gustus. Per fortuna è qui in centrale quindi mi fanno strada ed entro nel suo ufficio.

"ciao lexa... È da tantissimo che non ti vedo... Come stai?"

"potrebbe andare meglio... Gus mi devi aiutare"

"tutto quello che vuoi heda"

"oddio ho sempre odiato questo nome. Comunque... Ho una confessione da farti sentire per quanto riguarda l'omicio dei miei genitori"

"lexa ne abbiamo già parlato, ormai il caso è chiuso"

"Non è chiuso per niente gus... Ti prego ascoltalo, mio zio Titus ha confessato"

"tuo zio?"

"si ascolta"

Dopo aver ascoltato tutta la registrazione rimane il silenzio per un po' e poi parla.

"è incredibile come certa gente possa pensare ancora determinate cose... Sei stata molto d'aiuto, manderemo subito una pattuglia ad arrestarlo"

"un pattuglia non basta... Ha una casa enorme, avrà un milione di uscite, dovete accerchiarlo"

Il Fuoco nel CuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora