Capitolo 17

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Il video che c'è dopo l'ho messo per darvi un idea del combattimento di lexa.

*lexa*

"buongiorno Lexa"

"Costia!"

"finalmente ti sei svegliata"

"dove sono?"

"in Italia, precisamente nella capitale Roma"

"che cosa?"

"hai capito bene"

"perché?"

"oh avanti lexy, veramente non avevi capito che avresti combattuto?"

"si che lo avevo capito, ma non pensavo di combattere qui"

"bene, hai una settimana per prepararti al meglio, hai solo tu questo privilegio di allenarti prima degli scontri"

"scontri?"

"si, combatterai ogni giorno per una settimana. Preparati bene, non sono i soliti incontri organizzati da me, sono più duri, sarà una tortura per te, e non so neanche se ne uscirai viva. Se per caso vincerai il torneo sarai libera e lasciata in pace... Mi raccomando lexy"

"ASPETTA!"

"Dimmi"

"promettilo... Prometti che mi lascerete vivere la mia vita in santa pace... E fammi chiamare almeno Anya per rassicurarla"

"te lo prometto... Ma se provi a dire qualcosa, ti assicuro che gli incontri neanche li vedi iniziare"

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Sono passate quasi due settimane, costia mi ha fatto chiamare Anya più di una volta, ma, l'ultima è stata quella che mi ha permesso di dare più informazioni ad Anya dato che costia non è rimasta ad ascoltare la nostra chiacchierata. Oggi c'è il penultimo incontro, devo dire è stato veramente difficile arrivare fino a qui. Sul mio corpo ormai ci sono segni indelebili, ho parecchie cicatrici, una sulla coscia, parecchie sulle braccia e sulla pancia e una sul collo. Ovviamente questi non sono incontri con delle regole, abbiamo combattuto con delle spade e nonostante io fossi messa malissimo, ho avuto la meglio, sul collo mi ha preso solo di striscio,le altre ferite erano più o meno profonde ma niente di irreparabile. Mi preparo con i soliti vestiti che mi vengono dati per combattere e in memoria dei tempi in cui combattevo, ad ogni incontro mi dipingo sul volto la mia maschera da comandate.

Sono nella mia cella a prendere a cazzotti il sacco, l'unico compagno che ho avuto per sfogarmi e l'unico che ad ogni colpo non piagnucola.
Le guardie mi vengono a chiamare per far iniziare l'incontro, sul ring ci sono varie armi, coltelli spade, bastoni, asce. Io prendo un coltello senza farmi vedere dal mio avversario ed una spada, lui che si chiama Quint ha optato solo per la spada.

'perfetto'

Lo vedo abbastanza innervosito, arrabbiato... Brutto errore, in un combattimento ci vuole calma. Ho già capito che l'incontro finirà in meno di 10 secondi.

Sento il suono della campana e lui inizia a correre verso di me con la spada in alto... Amico mio... brutto errore anche questo... Ma non ti hanno insegnato a combattere?
Estraggo il coltello è con un lancio preciso glielo conficco nel braccio e con la spada gli taglio la gamba.
Come immaginavo questi combattimento è finito subito, non mi sono neanche mossa di un centimetro dalla posizione iniziale, mi aspettavo che a questo punto gli incontri si facessero più difficili, invece.

Mi dirigo verso la mia cella, ma sembra quasi che mi stesse seguendo qualcuno, mi giro e vedo un gruppo di persone venirmi in contro con dei bastoni.

Il Fuoco nel CuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora