Capitolo 15

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*Lexa*
Appena esco dalla stanza di Anya mi dirigo da Clarke che credo sia rimasta qui in ospedale, infatti, è in sala d'attesa a parlare con quel dottore che non mi piace per niente. Posso dirlo che solo a guardarlo mi sta antipatico? Si posso dirlo.

"come sta Anya?" mi chiedi appena mi vedi

"bene, un po' dolorante ma almeno sta bene"

"menomale, lasciamola dormire. La passiamo a trovare domani"

"dove hai la macchina?"

"oggi sono arrivata con raven a lavoro quindi a casa"

"ti porto io"

"macchina o moto?"

"ovviamente moto"

"perfetto"

Andiamo verso la moto, sali prima tu poi ti raggiungo posizionandomi proprio davanti a te, i nostri corpi sono appiccicati e io ho capito che hai intenzione di farmi rimanere con te tutta la notte e infatti inizi a stuzzicarmi. Metti una sola mano sulla mia coscia e inizi ad accarezzarla, poi la sposti verso l'interno, non riesco trattenere un sospiro che non passa inosservato a te, sposti la mano da lì e inizi ad accarezzarmi i fianchi. Per poi ritornare sulla mia coscia, chiudo gli occhi per un secondo e quasi perdo il controllo della moto.

"Clarke!"

"che c'è?"

"come che c'è! Mi stai facendo impazzire"

"perfetto"

"non è perfetto se questa cosa mette a rischio la nostra vita. 5 minuti e siamo arrivate a casa"

"quindi rimani?"

"beh ormai si non ho intenzione di andarmene"

Accelero e per questo gesto ti stringi ancora di più a me. In meno di cinque minuti siamo arrivate a casa, come al solito mi fai mettere la moto nel garage e poi entriamo in casa.
Ti abbraccio da dietro e inizio a lasciarti tutti baci sul collo, le tue mani si agganciano alle mie e ti giri verso di me, ci togliamo i giacconi buttadoli a terra e ti prendo in braccio facendoti sedere sul ripiano della cucina che ho davanti a me, continuiamo a baciarci, ti sfilo la maglietta e tu fai lo stesso con la mia, mi stacco dalle tue labbra per lasciarti altri baci sul collo per poi scendere fino al tuo seno ancora coperto dal reggiseno, ti spingo verso di me e mentre provo a togliertelo sentiamo un giro di chiave proveniente dall'ingresso principale. Scendi subito giù e ci rimettiamo le megliette.

"cazzo mia madre"

"TUA MADRE!"

"Ha le chiavi di riserva, non pensavo sarebbe venuta qui. Rimani qui cerco di non farla entrare"

"perché?"

"sarebbe imbarazzante far capire a mia madre quello che abbiamo intenzione di fare stanotte. Sono le 23:00 lo capirà sicuramente, calcolando che la tua moto non è neanche nel vialetto ma nel garage"

"hai ragione"

Nel frattempo vai verso la sala, tua madre è già dentro, non credo ci abbia sentite altrimenti sarebbe venuta qui. Parlate un po' della chiamata di oggi, poi però sento tua madre farti una domanda e io cerco di rimanere calma, tua mamma non sa che stiamo insieme ma sicuramente avrà capito qualcosa, però è sicuramente imbarazzante farmi trovare a casa tua.

"hai qualcuno in casa Clarke?"

"no perché dovrei avere qualcuno in casa?"

"perché li ci sono due giacchetti a terra, uno non è il tuo e poi anche se fosse, non possono esserti caduti dato che li non c'è l'appendi abiti ma è qui dietro di noi"

CAZZO I GIACCHETTI, come abbiamo potuto dimenticare i giacchetti sopratutto li in bella vista.

"ah fanculo... Lexa esci"

ODDIO!

Esco dal mio nascondiglio, tua madre ci guarda a tutte e due, ma non credo che sia arrabbiata credo solo che sia imbarazzata perché ovviamente ha fatto 2+2,giacchetti a terra in cucina, orario, io nascosta.

"ok... Scusate se vi faccio questa domanda ma... State insieme?"

Io ti guardo con un sorriso, sembra averla presa bene dai.

"si"

"wow sono contenta ragazze. Da quanto?"

"quasi due mesi, ma c'è stata una pausa nel mezzo"

"perché una pausa?"

"non è importante. Devi dirmi qualcos'altro o hai finito?"

"ho finito... Ciao ragazze"

Tua madre esce e io sono fissa sulla porta che si è chiusa, mi prendi la mano e me la stringi poi ti metti davanti a me.

"credo che non sia stato un buon piano quello di farti nascondere. Ha avuto una prova concreta davanti agli occhi. Lo aveva già capito tanto"

"ordiniamo la cena?"

"si dai"

Ordiniamo della pizza, dopo venti minuti arriva e la divoriamo, non toccavo cibo dall'ora di pranzo e dopo aver usato un sacco di energia nella chiamata ho una fame tremanda. Finito di mangiare ci mettiamo sul divano a guardare un po' di tv. Tu sei stesa con la testa sulle mie cosce e io ti accarezzo la testa.

"cosa facevi prima di fare il vigile del fuoco?"

"solo casini"

"interessante... Raccontami un po', sono curiosa"

"sono sempre stata una ragazza abbastanza... Impulsiva ecco. Quando andavo alle medie e i miei genitori erano ancora in vita, erano sempre convocati dalla preside perché ogni giorno mandavo qualcuno in infermeria"

"aggressiva la ragazza, perché lo facevi?"

"molto aggressiva. Comunque lo facevo perché c'erano gli stronzi di turno che mi davano fastidio in classe, ma gli è andata sempre male... Poverini"

"allora facevi bene"

"l'ho sempre pensato anche io. I miei mi hanno mandato a fare arti marziali, ed è servito. Quando ho iniziato a studiare arti marziali è andata molto meglio, invece di stendere solo un ragazzo stendevo tutto il gruppo e poi hanno smesso."

"ma non ti insegnano ad agire solo per difesa?"

"infatti... Mi picchiavano e io mi difendevo"

"ah pensavo che ti prendessero solo in giro... Allora hai fatto bene. Ma poi perché ti avevano preso di mira?"

"mi prendevano anche in giro. Continuavano a chiamarmi 'lesbica di merda', mi facevano sentire una nullità, mi ripetevano che se mi fosse successo qualcosa non sarebbe importato a nessuno, cose così... E io li picchiavo. Prima anche solo se mi parlavano, ma poi quando hanno iniziato anche a picchiarmi e io ho iniziato arti marziali aspettavo il loro primo attacco per fargli capire chi comandava "

" È PER QUELLO CHE TI CHIAMANO COMANDANTE!"

"astuta"

"Tu ricordi come si chiamano quelli che ti davano fastidio?"

"si... C'era Collins, Wick, Shaw e Ilian"

"aspetta... Collins è il nome o il cognome"

"cognome, si chiamava Finn se non sbaglio"

"figlio di puttana... È il dottore che lavorava con me, quello che stava prima in ospedale"

"ecco perché già a guardarlo mi stava sulle palle. È cambiato tanto eh... Ancora più brutto di quanto lo era alle medie"

"lo hai sistemato?"

"ovvio, dritto in infermeria...A Pensarci credo proprio che sia per quello che ha deciso di fare il medico... Stava sempre lì"

Scoppi a ridere e mi baci, spegniamo la tv e riprendiamo ciò che aveva interrotto tua madre.

Il Fuoco nel CuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora