Capitolo 6

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Usciamo dal locale e saliamo ancora in moto, come prima mi stringo forte a te. Appena arriviamo davanti casa mia non scendo dalla moto, tu ti giri e ti metti seduta verso di me, ci togliamo i caschi e poi rimaniamo a guardarci.

"piaciuta la serata dottoressa?"

"molto e questo solo grazie a te"

Mi prendi il viso e mi baci di nuovo.

"rimani con me stanotte?"

Tu annuisci, parcheggi la moto nel mio garage e poi entriamo in casa. Tu rimani ferma davanti alla porta e sembra quasi che tu non sappia cosa fare.

"vuoi rimanere qui per tutta la notte o vuoi salire in camera?" chiedo ironica, dopo la mia domanda vedo che ti rilassi... Pensavi che non ti avrei fatta salire. Ti prendo la mano e ti porto su, ti do un paio di pantaloncini e una canotta, come puoi essere così perfetta anche indossando una semplice canotta?

Mi siedo sul letto e ti faccio cenno di salire, per la prima volta in un mese ti vedo insicura, di cosa hai paura?
Ci sdraiamo sotto le coperte, siamo una di fronte l'altra, le nostre mani si cercano, i miei occhi passano dai tuoi alle tue labbra e poi dopo aver passato fin troppo tempo a guardarti decido di azzerare la distanza tra di noi. Senza staccarmi mai, mi metto sopra di te, le tue mani passano dalle cosce ai fianchi, poi mi togli la maglia e il reggiseno, all'improvviso le posizioni si invertono, tu ti trovi in mezzo alle mie gambe e inizi a baciarmi, partendo dalle labbra, passando per il collo, poi per il seno per poi percorrere tutto il mio corpo, iniziamo ad amarci e così andiamo avanti per tutta la notte.

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La mattina mi sveglio per colpa dei raggio solari che hanno fatto irruzione in camera mia, sento qualcosa che mi tiene stretta e appena mi volto vedo te che non mi lasci andare, mi giro verso di te cercando di non svegliarti e inizio ad accarezzarti il viso.

"perché ti trovi qui con me quando potresti essere con qualcuno che potrebbe darti molto di più?" sussurro

"perche io ti... Perché sei tu"

Io mi blocco, tu apri gli occhi e sciogli l'abbraccio. Lo stavi per dire... Non lo hai detto, nessuno ha mai detto di amarmi e tu stavi per dirlo, perché non lo hai detto lexa? Ti alzi dal letto e inizi a vestirti però non mi guardi. Lexa Wood, vigile del fuoco quindi piena di coraggio, con me è insicura.

"facciamo colazione?" dici dopo aver preso un bel respiro.

"Si... Aspetta però. So che probabilmente è una cosa stupida da chiedere però voglio farlo perché ho bisogno di sentirtelo dire. Dopo stanotte... Non te ne andrai vero? Non mi lascerai da sola"

"Clarke, te lo prometto, non me ne andrò"

Mi alzo, mi vesto e preparo la colazione, chiacchieriamo, ridiamo, ci baciamo... Ma il pensiero che stavi per dirmi ti amo mi tormenta. Ti arriva un messaggio e subito lo leggi.

"Clarke, ti va di vederci con Anya e raven?"

Loro si sono messe insieme, solo che come sempre per lavoro non possiamo vederci. Spero con tutta me stessa che non si aprano determinati discorsi perché... Ancora non sono stati chiariti.

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Siamo ancora sulla tua moto, ormai ci ho preso l'abitudine, con Anya e raven ci vediamo ad un bar qui vicino e quando arriviamo loro sono già lì perché come al solito io ancora non ero pronta e abbiamo fatto tardi.

"scommetto che Clarke ci ha messo tre ore per prepararsi e avete fatto tardi per questo" dice raven guardandomi con un sorriso, tu annuisci e ci sediamo al tavolo.

"allora... Finalmente passate un pomeriggio insieme come i vecchi tempi" esclama anya

"più o meno" dice raven fissandomi.

Ce abbastanza tensione nell'aria tra me e lei, non abbiamo ancora chiarito determinate cose che vanno assolutamente chiarite.

"oggi non sei tornata a casa lex... Passata bene la notte?" dice anya facendoti un occhiolino. Tu sei tutta rossa e ridi.

"Direi molto bene, vero Clarke?"

Io annuisco ridendo.

"Finalmente direi. Beh dato che è andata così bene mi sembra ovvio che tu sei già stata con altre donne" dice riferendosi a me

Ecco uno degli argomenti che non dovevano aprirsi

"si, sono stata con altre donne" rispondo io

"lex mi dispiace ma non sei la prima"

Nel frattempo raven mi guarda, diciamo che il motivo dell'allontanamento tra me, Octavia e raven è proprio questo... Un anno fa io e raven diciamo che abbiamo passato momenti molto intimi insieme, non eravamo fidanzate, è successo e basta più di una volta, poi io le ho detto di non continuare e per far smettere questi momenti ci siamo allontanate, ci siamo buttate sul lavoro, non abbiamo mai parlato di questa cosa.

"però ora è con me e a me va benissimo, sono contentissima di averla al mio fianco"

Mi prendi il viso e mi baci.

"ok ok ora basta eh... Lexa oggi che ritorni a lavoro vedi di tenere a bada la tua squadra, sono dei selvaggi" dice raven

"non ti hanno dato ascolto?"

"oh si ma diciamo che più di una volta abbiamo fatto tardi alla chiamata perché Lincoln è Octavia scopavano in caserma e qualche volta anche Murphy e Emori"

"appena arrivo gli faccio il culo, dobbiamo salvare delle vite e loro pensano a scopare..."

"amore anche noi qualche volta lo abbiamo fatto però" dice anya sussurrando a raven cercando di non farsi sentire ma in realtà lo abbiamo sentito tutti.

"oddio anya... Anche tu"

"senti non siamo tutte fortunate ad avere la propria fidanzatina che lavora da un altra parte... Lo sai quello che penso di raven quando indossa la divisa... È più forte di me"

"lexa... Ma siamo fidanzate?" dico io a bassa voce

"non lo so... Vuoi essere la mia ragazza?"

Io annuisco

"allora siamo fidanzate..."

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Arrivo in ospedale, oggi il turno di notte lo hanno solo Jackson e harper. Di notte non ci sono da fare tante cose, ma oggi che ero pronta a rilassarmi un po' nel mio ufficio, mi chiamano subito per un emergenza.

"donna sui 50 anni, il marito le ha sparato, il proiettile è ancora dentro. Pressione 60 su 80. " dice Jackson. Appena arriviamo in sala operatoria, con un apparecchio sopra il lettino vediamo che il proiettile è l'unica cosa che la tiene in vita, se lo togliamo possiamo salvarla FORSE, se invece non lo togliamo al primo movimento rischia un emorragia interna e morirebbe sicuramente.

"il proiettile ha colpito l'intestino ma nello stesso tempo lo tiene tappato, dobbiamo provarci" dico io. Iniziamo l'operazione, appena togliamo il proiettile la signora inizia perdere troppo sangue, proviamo in tutti i modi a salvarla ma non c'è niente che possiamo fare. Ha perso troppo sangue, era andata in arresto cardiaco 2 volte, il corpo non riusciva a collaborare. Purtroppo il mio lavoro è anche questo, salvare una vita o perderla.

"ora del decesso 01:25"

Mi tolgo i guanti e sbatto tutto, inizio a piangere, esco dalla sala operatoria ed entri tu insieme all'ambulanza, il ferito ha solo una gamba rotta quindi chiedo ad Harper di pensare al paziente. Mi avvicino a te e continuo a piangere.

"non ho salvato una donna lexa... È morta e io non sono riuscita a salvarle la vita"

"hey va tutto bene, hai fatto il possibile ne sono sicura. Purtroppo il nostro lavoro è così, non fartene una colpa"

Mi stringo ancora di più nel tuo abbraccio poi però dobbiamo salutarci e ognuno riprende il proprio lavoro.

Il Fuoco nel CuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora