Non Mi Importa Più

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Di cosa vi importa in questo momento? Cos'è la cosa che più vi preoccupa? Che vi fa sentire agitati? Cosa vi fa provare rabbia, tristezza, felicità? Qual'è il vostro cibo preferito? La cosa che vi fa più schifo di tutte?
Come si chiama la persona che odiate di più? Chi è il vostro idolo? Chi è la persona più importante per voi? Qual'è l'atteggiamento che odiate di più? Come scegliete se una persona vi sta simpatica o no? Rispondetemi vi prego perché io non ne ho idea. Non so quale sia il mio cibo preferito, non sono preoccupata per l'interrogazione di domani, in realtà non so neanche se domani ho un'interrogazione, non odio più nessuno e nonostante possa sembrare una cosa paradisiaca a me sembra più che assomigli all'inferno.
Qual'è una canzone che vi fa battere il cuore? Che vi fa venire voglia di ballare?
Quando sognate ricordate i sogni? Quando cercate di ricordarvi un momento con qualcuno ci riuscite? Ricordate le emozioni, i colori, i suoni? Io no. Per quanto mi sforzi non funziona. Vedo seriamente tutto in bianco e nero. So che c'erano colori in quel momento, in quel parco che cerco di ricordare: l'erba era verde, il legno marrone, i giochi erano gialli e blu, lo so, ci sono stata moltissime volte in quel posto, però non mi ricordo quale verde era, se il blu era sbiadito dal tempo o se era appena stato dipinto, non ne ho idea. Non ricordo la voce delle persone. Neanche quella dei miei genitori che ho sentito dieci minuti fa o quella delle mie amiche. Non ricordo come mi sono sentita in un preciso momento. Gli ultimi ricordi vividi, pieni di emozioni, che ho risalgono alla materna. Poi è tutto ofuscato. Ho le immagini in testa di quello che è successo ma è come se il ricordo non mi appartenesse.
Eppure ricordo che ripensare a certe cose mi faceva piangere. Me lo ricordo. Lo so. Ne sono certa. Perché ora no?
Non mi importa più. Non mi interessa se mia madre mi urla addosso. Mi fa male si, ma non me ne accorgo. Non mi interessa se devo fare i compiti o andrò male a scuola. Preferisco stare ad ascoltare per ore una canzone di cui non sentirò mai le emozioni. Solo un elenco di note e parole messe insieme. Non mi importa più se la mia camera è un caos totale e per questo mia madre mi dirà qualcosa. Non importa più se ad allenamento mi dicono di impegnarmi di più, non credo più di poter migliorare. Non credo più di poter recuperare e studiare storia e arte. Non mi sfiora neanche la paura che possa essere interrogata e prendere un brutto voto. Non mi interessa.
Credete sia possibile vivere così? Senza interessi? Senza passioni? Senza preoccupazioni? Senza obbiettivi?
Certe volte qulcuno scrive su un gruppo una cosa che fino a un mese fa sarebbe stata interessantissima e l'unica cosa che vorrei fare è uscire da quel gruppo, anzi uscire da tutti i gruppi, così almeno smettono di darmi fastidio.
"Perché si devono mettere a parlare di questa cosa?" Mi chiedo "A cosa serve parlarne?"
Perché dovrei esserne interessata?
Spesso mi ritrovo a fissare il muro senza pensare a niente. Qualcuno mi chiama, mi dice che dovrei lavorare, io annuisco e torno a guardare il muro. Non posso concentrarmi su qualcosa per cui non ho motivazioni di concentrarmi. Perché vi concentrate a scuola? Perché avete paura di prendere brutti voti. A me non interessa più. Perché vi impegnate quando fate sport? Perché vi piace e volete migliorare o perché sapete che impegnandovi migliorerete la vostra forma fisica. A me non interessa più. Perché vi concentrate quando qualcuno vi parla? Perché sapete che dovete continuare la conversazione, ma a me non interessa farlo. Non mi interessa parlare con qualcuno. Non mi interessa migliorare nello sport. Non mi interessa ciò che mi succederà se non faccio queste cose.
Però non sono sempre così. C'è solo una situazione in cui mi accendo. In cui funziono. In cui non perdo neanche un dettaglio di ciò che sta succedendo. In cui ricordo a colori. Quando qualcuno mi parla della sua vita. In quel momento io esco dalla mia bolla di disinteresse e divento un segugio. Ricerco in tutti i movimenti, tutti i respiri, un segnale. Non so che segnale, forse cerco la prova che esiste ancora qualcuno che è interessato a ciò che lo circonda, forse cerco qualcosa che mi dica che quella persona ha bisogno del mio aiuto, anche se, finito quel momento, non mi interesserà neanche quello.
Chiamatemi egoista, chiamatemi emotiva del cazzo, chiamatemi insensibile, chiamatemi pazza, non mi interessa.
Non mi interessa più stare qui a rincorrere il giorno dopo, a impazzire a fare i compiti, a stare male ma dovermi mostrare forte. Non ho scelto l'indifferenza. Non l'ho scelto. È a causa dello schifo di società in cui siamo che sono così. L'unica cosa che riesco ancora a odiare è proprio la società in cui sono nata. E io faccio parte di quella società. E non sto facendo niente per cambiarla. E non lo farò. Sono troppo debole per cambiare qualcosa senza soffrire e sono troppo stanca di soffrire per anche solo provare a far valere ciò in cui credevo.
Ormai non credo più in niente.
Voglio solo che gli altri non stiano male. E finché resterò viva mi batterò per far comparire un sorriso sulla faccia di tutti.

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