Capitolo 53 - Ho trovato il mio principe azzurro
Pov's Jawaad
-Su ragazze, muovetevi- ripeto per la centesima volta a Martina e Jennifer. Vorrei partire in anticipo, come che non so dove si strova lo studio.
Anche se mi hanno dato l'indirizzo, non vorrei perdermi e arrivare, perciò, in ritardo.
-Un attimo fratellone, mi sto allacciando le scarpe!- grida mia sorella.
-Ho fatto, sto scendendo!- urla Martina.
Sbuffo e mi appoggio sul muro vicino alla porta di casa. Non ci riesco a credere, sono perfettamente in ritardo.
Anche se hanno cominciato a vestirsi da molto: un'ora fa, circa, ha iniziato a vestirsi Martina , mentre Jennifer ha iniziato a vestirsi circa 15 minuti fa.
Lo so, per molti non é molto, e noi non siamo in ritardo, ma in anticipo. Ma non ci posso fare niente... Sono ansioso!
Non vorrei finire per combinare un guaio, non é la prima volta che andrò in TV e non é la prima volta che incontro mio padre, però sono comunque agitato.
-Amore- mi chiama dolcemente Martina mentre sta scendendo le scale.
La guardo.
Sorprendemente non indossa delle scarpe con il tacco, ma solamente sei sandali più alti, circa cinque centimetri. Un semplice jeans verde le fascia le gambe magre, ma non troppo e indossa una maglia senza maniche bianca con sopra scritto: ho trovato il mio principe azzurro.
Sorrido.
-E io ho trovato la mia principessa- le dico dandole un bacio all'angolo della bocca, non vorrei rischiare di ritrovarmi sulle labbra il suo rossetto rosso.
Lei mi guarda un attimo confusa. Poi si ricorda della maglia che si é messa addosso quel giorno e ride -Ah, allora sei il mio principe azzurro- dice al mio orecchio, in un modo alquanto sensuale.
Ridacchio -certamente, principessa- le dico sorridendo.
Come si potrebbe non sorriderle?
Lei fa una piccola smorfia -non mi piace essere chiamata principessa-.
Sorrido, non cambierà mai. Lei odia ogni tipo di smanceria. Un po' come Jennifer, mi sorprende che non siano migliori amiche, hanno molte cose in comune.
-va bene- dico e poi penso a come posso chiamarla, Marty la chiamano un po' tutti, principessa non le piace, amore... Amore va bene?
-che ne dici di amore?- le chiedo.
Lei sorride -sempre smielato, ma almeno non riguarda tizie vestite come torte-.
Alzo gli occhi al cielo ridendo. Uno dei motivi per cui la amo é proprio il fatto che non é una persona particolarmente romantica.
O se no non saprei come accontentarla.
-come sta la futura mammina?- le chiedo stando attento che non ci sia nessuno in ascolto, vorrei dare la notizia si persona invece che si sparga la voce.
A quanto pare tutti si stanno preparando o sono usciti.
-nausea mattutina, ma per il resto tutto bene- mi risponde.
-Hey! Piccioncini! Staccatevi!- dice mia sorella. Lo so che vuole sembrare irritata o disgustata, ma so che é felice per me, me l'ha fatto già notare diverse volte.
-Finalmente hai finito, sorellina- le dico ironico. Lo so, una ventina di minuti sono pochissimo tempo per vestirsi per qualunque ragazza, ma per mia sorella venti minuti sono come due ore, lei non é il tipo che si sofferma molto sul trucco o sui abiti, le basta vestirsi “decentemente”, come dice lei.
Lei mi fa una smorfia -I capelli non volevano smettere di sembrare un nido di uccelli- mi dice dando un'occhiata nella sua piccola borsa grigia, per vedere se ha preso tutto -andiamo coppietta?- ci chiede e io e Martina annuiamo.
Pov's Jeremy
-Han, muoviti!- dico a mia sorella dall'altra parte della porta di camera sua.
-Jerry, ancora 2 minuti- mi dice e la sento brontolare qualcosa sul fatto che la gonna é troppo blu e non si intona con la sua maglietta.
Assurdo!
Sbuffo -dai, sorellina, non possiamo fare tardi! Mettiti le prime cose che trovi!- le dico per poi accorgermi di aver detto una gran stronzata.
Mia sorella non si metterà mai qualcosa senza prima aver provato altre venti cose, o di più.
Lei apre la porta e vedo che si é già tolta la gonna blu di cui aveva parlato poco prima e adesso indossa un vestitino turchese abbastanza semplice con un piccolo fiocco di lato -ho finito- annuncia.
Sorrido.
Mi guardo l'orologio.
Record.
Cinquantasette minuti.
Non ci ha mai messo così poco per vestirsi, neanche quando andava a scuola.
-Finalmente- esulto.
-non ci ho messo tanto- dice lei. In effetti...
-ne sono felice- dico scombinandole i capelli mentre lei mi lancia un'occhiattacia.
Se potrebbe disintegrarecon gli occhi, sarei polvere.
Si sistema subito i capelli con le mani e poi mette il muso, come una bambina -guai a te se verrò uno schifo in televisione- mi avvisa.
-Non riusciresti a farmi male e poi anche con i capelli spettinati sei carina-.
Lei continua a guardarmi malissimo, anche se le ho fatto perfino un complimento.
-Hai avvisato Kate?- dice avvicinandosi a uno specchio che si trova in mezzo al corridoio.
Scuoto la testa -no-.
Lei aggrotta la fronte sorpresa -davvero?- mi chiede.
-si-.
Lei smette di sistemarsi i capelli e mi guarda attentamente -é successo qualcosa che non so?- mi chiede.
-no, perché?- dico facendo il finto tonto.
Ho invitato Katherine a mangiare qualcosa insieme questa sera. Lei ha accettato e ne sono troppo felice.
Come si fa a non essere felice?
Katherine ha accettato il mio invito!
Lei assottiglia ancora di più gli occhi -Mmm...- mi esamina -menti-.
Cerco di non guardarla negli occhi ed evitare una marea di domande, molte delle quali inappropriate.
-uhm..no- dico prendendola per le spalle e girandola dall'altra parte -andiamo, si é fatto tardi. Kath sta sicuramente giù ad aspettarci-.
Lei cerca di ribellarsi dalla mia stretta, che non é neanche forte, senza successo e insieme scendiamo giù.
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Spazio Autrice
Ciaoo!
Spero che vi piaccia questo capitolo!
Lo so che é corto, ma non ho tempo: ho molto da studiare, diverse storie che scrivo e il cercare di avere una misera vita sociale.
Grazie mille!
Chiara,