Capitolo 31 - Impossibile

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Capitolo 31


Impossibile


 
Pov’s Hanna
 






-sono tornati insieme?- chiedo stupita a Jennifer e lei si mette a ridere felice.
 
Avevo appena saputo che Jawaad e Martina sono tornati insieme. Ieri sono andata a dormire dopo aver parlato con Caroline, ero troppo stanca, non ho neanche cenato.
 
-già - commenta Katherine sorridendo anche lei, tutto quest’amore nell’aria ha messo di buon umore tutti, tranne me. Volevo anch’io fare cupido!
 
-invece di parlare di Romeo e Giulietta, discutiamo del viaggio in Italia.- dice Caroline, ha sempre voluto visitare l’Italia, ma quelle poche volte che c’era andata da bambina non l’ha potuto fare perché si fermava lì per 2 o 3 giorni e non poteva allontanarsi.
 
-buona idea Horan!- commento- glielo chiediamo stasera, ai nostri fratelli?-
 
-si- dice Bonnie e vedo le altre annuire d’accordo.
 
-cosa facciamo, ora?- chiede Jessica.
 
Sono le due del  pomeriggio, c’è il sole potremmo andare in piscina. – che ne dite se andiamo a farci una nuotata? Abbiamo una piscina tutta nostra ed io ancora non l’ho provata - dico sorridendo e alzandomi dalla sedia della cucina.
 
-per me va bene- dice Susan. Ci siamo tutte tranne Martina che è andata a  fare una cosa importate, non so dove.
 
-pure per me- dice Katherine.
 
-Okay - dicono Bonnie e Jessica.
 
-Io voglio abbronzarmi un pochino- dice Jennifer.
 
 Le altre si limitano semplicemente ad annuire, tranne Caroline.
 
-io vorrei venire ... ma non ho portato un costume.- dice Caroline.
 
Io sorrido – ti ricordo che sono una stilista. Ho almeno dieci costumi, se non di più ...- faccio una pausa cercando di pensare al numero esatto di costumi che ho, ma non ci riesco – comunque, vieni con me e sono sicura che troveremo uno che ti piace e che ti va bene.- mi sorride entusiasta. – c’è qualcun altro cui serve un costume?- dico guardando le altre.
 
Jessica alza la mano come se fossimo a scuola - quello che ho trovato nella busta che mi ha fatto zia Perrie è troppo grande- mi informa – credi di averne uno della mia taglia?-
 
-penso di si. Durante l’estate quando lavoro con la mia mamma, mi danno spesso dei campioni, pure di taglie più grandi o più piccole di quella che porto io- spiego.
 
Alla fine tutte sono volute venire in camera mia. Ho detto che ne avevo tantissimi e che potevano prendere quello che preferivano e adesso la mia camera assomiglia a un negozio durante una svendita.
 
-pensi che mi stia bene?-chiede Bonnie uscendo dal bagno con indosso un costume a un pezzo, arancione senza spalline.
 
Scuoto la testa – non ti dona molto- commento.
 
Gliene prendo uno che era finito, non so come, sopra la sedia della scrivania – prova questo – dico lanciandoglielo, lei lo non lo prende al volo, ma lo fa Jessica che sta vicino a lei, glielo passa e Bonnie torna in bagno.
 
Io invece prendo un costume che mi sono già preparata, già ci avevo pensato stamattina ad andare in piscina.
 
È un costume nero a due pezzi, lo trovo molto semplice ma sexy, non amo i costumi a un pezzo, mi sembra che mi uccidano.
 
Vado nella mia cabina armadio, che in questo momento è molto affollata, prendo un paio di occhiali da sole neri, mi lego i capelli castani in una treccia disordinata e mi metto un cappello nero con una fascetta marrone. Amo vestirmi alla moda, anche quando vado in piscina.

Non mi metto nessun sandalo perché sento molto caldo ai piedi e preferisco portarli scalzi.

 

 
Mi cambio nella stanza affianco la mia, sinceramente non so di chi è, ma tanto che importa?
 
Quando torno nella mia di camera, trovo tutte le ragazze, tranne Jennifer e Susan, a  parlare.
 
-che ne dici se invitiamo i ragazzi?-mi chiede Jessica.
 
Io la guardo confusa per una manciata di secondi, pensando al perché vuole invitare i nostri fratelli in piscina, ora che sono usciti tutti insieme da qualche parte.
 
Poi capisco.
 
-Sarebbe una buona idea- dico. Stava parlando dei nostri padri e non dei nostri fratelli.
 
-chiamo Liam - dice Katherine alzandosi e dirigendosi verso il balcone che si trova nella mia camera.
 
-Indovinate chi mi ha chiamato?-chiede tutta eccitata Caroline, noi la guardiamo pronte a sapere di chi sta parlando. Sappiamo che non c’è la farà a trattenere la notizia per abbastanza tempo per permetterci di rispondere. –Theo!- urla.
 
Mi batte forte il cuore. Non lo sento da quattro anni. Da quel giorno...
 
 
 




Pov’s Martina




 
-all’ora cosa ho. Dottor Grey?-chiedo al medico. Mi ha chiamata perché che gli esami sono pronti, ma invece di darmi un foglio con i risultati, ha preferito dirmeli, ma ancora non ha detto niente.
 
Il ragazzo sulla trentina si trova dietro una scrivania e non fa altro che guardare una cartella color panna- non ha niente- mi comunica.
 
Sospiro sollevata, ma mi viene un dubbio. -A che cosa sono dovuti questi sintomi che ho?- chiedo.
 
Lui alza la testa e mi sorride –credo, signorina, che lei sia incinta- dice e poi aggiunge un – auguri-.
 
Scuoto la testa e accavallo le gambe –impossibile- sorrido tristemente.
 
-perché?-chiede guardandomi incuriosito.
 
-a quindici anni ho fatto degli esami e mi è stato detto che non posso avere figli- rivelo. Solo Juliet e i miei genitori lo sanno. Non l’ho mai detto a nessun altro.
 
 Lui da un altro sguardo alla cartella –qui dice che ha fatto anche cure per la fertilità-
 
Già, mia madre ci teneva ad avere dei nipoti.
 
Ho iniziato le cure a quindici anni dopo aver avuto il consenso di mio padre e fino a diciassette anni, ho continuato a curarmi.
 
Ho smesso perché mi ero scocciata di essere ricoverata, delle medicine e dei medici.
 
Distolgo lo sguardo dagli occhi azzurri del bruno e guardo fuori dalla finestra alla mia sinistra –si, ma non hanno avuto nessun risultato-.
 
Sono state brave le madri dei ragazzi a far cambiare le date delle cartelle cliniche e tutto quello che c’era scritto, senza alterare però i risultati e le cose più importanti.
 
 Così almeno posso curarmi anche in questa epoca.
 
Lui gira qualche foglio –qui c’è scritto che l’ultimo intervento ha portato un ottimo esito-
 
Lo guardo come se avesse detto la cosa più assurda del mondo –No, non può essere. Mia madre me lo avrebbe detto-
 
-A quanto pare non l’ha fatto-  si ferma un attimo –qui dice che lei ha una percentuale di rimanere incinta del 25 %-
 
-Cioè lei mi sta dicendo che sono incinta- dico portandomi una mano sulla bocca.
 
Come lo dirò a Jawaad?
 
Non sono stata con nessun altro, oltre lui, in questi ultimi 3 mesi, perciò può essere solo suo.
 
-si signorina- si ferma un secondo –vuole fare un’ecografia? Sa, per vedere come sta il feto-
 
Annuisco.
 
 Non so che dire.
 
Non ho mai pensato ad avere un bambino.
 
Soprattutto così giovane.
 
 Come farò con il lavoro? Come lo dirò ai miei genitori? A Jawaad? A Juliet? A tutti?
 
Mi sdraio sul lettino.
 
Lui prende un gel - é freddo- mi avverte. - non mi sembrare molto entusiasta di diventare mamma- commenta passando un aggeggio sulla mia pancia scoperta.
 
- ho sempre voluto diventare madre... ma- mi blocco.
 
Lui mi guarda – ma avete paura- continua la frase per me –perché?-.
 
-non è importante – svio il discorso.
 
-Sa, ho visto molte ragazze madri nella mia carriera e ho imparato a riconoscere un figlio indesiderato- si gira per vedere lo schermo –guardi questo è vostro figlio- dice puntando l’indice su una macchia sullo schermo.
 


Calde lacrime cominciano a solcarmi il viso –è bellissimo- dico fra le lacrime.
 
-più o meno è incinta di quattro settimane, ma ve lo dirò con precisione con degli esami per vedere meglio come prosegue la gravidanza-
 
Io annuisco –è sano?- chiedo.
 
-si, ma come ho detto prima, ve lo potrò dire con precisione appena effettuati degli esami-
 
-dottore?- cerco di richiamare la sua attenzione.
 
Lui mi guarda mentre prende dei fazzoletti per pulire il gel che si trova sul mio stomaco. –si?-
 
-io lo voglio questo bambino, ma ... solo ieri sono tornata con suo padre e ora ho paura ... non so se anche lui lo vuole.- mi fermo un attimo sedendomi sul lettino, comodamente –siamo entrambi giovani ed entrambi lavoriamo, lui sta ancora continuando gli studi, mentre io sono sempre in giro per il mondo. Come faremo a prenderci cura di questo bambino?-.
 
Lui mi posa una mano sulla spalla –un modo lo troverete. Ne sono sicuro- si corride premuroso e mi porge una cartellina –qui ci sono alcune foto di suo figlio. La prossima volta le farò avere tutti i risultati. Torni tra due settimane-.
 
Lo saluto e me ne vado.
 
Okay, adesso devo trovare un modo per dirlo a Jawaad.
 
 


 
Pov’s Zayn




 
-siamo molto felici che abbiate accettato il nostro invito- dice Katherine salutandoci.
 
-già anche noi siamo molto felici del vostro invito- dice Liam.
 
Siamo appena arrivati in piscina e quei due non fanno altro che parlare sdraiati sulle sedie a sdraio.
 
Mi ricordano due ragazzine in piena crisi ormonale quando fanno così.
 
-se non la smetti di fissarli male, penso che andranno a fuoco- dice qualcuno ridacchiando.
 
Noto Jennifer sedersi sul lettino da sole vicino al me.
 
-ciao! Non credo di guardarli cos male-
 
Sorride –Non dovevi dire che non li stavi guardando?-.
 
-non sono un bugiardo-
 
-già- si ferma un secondo –ti stai divertendo?- si stende mettendo le mani dietro la testa proprio come sto facendo io.
 
-mi sto abbronzando al sole- la fisso –come potrei non divertirmi?-
 
-era giusto per fare conversazione. Non sono molto brava con le parole-
 
-neanche io- sposto lo sguardo –neanche io sono molto bravo con le parole-
 
Guardo Niall, Louis, Caroline, Bonnie e Jessica che giocano a pallavolo nell’acqua. Louis e Jessica stanno vincendo, anche se nell’altra squadra sono di più. A quanto pare gli Horan sono penosi negli sport.
 
Harry e Hanna stanno dentro la piscina. Hanna sta su un materasso gonfiabile verde, mentre Harry nuota vicino a lei. I due non fanno altro che schizzarsi come due bambini capricciosi.
 
-all’ora come vanno i preparativi per l’episodio con il signor Ramsay?- mi chiede Jennifer.
 
-abbastanza bene. Anche se crediamo di chiedere ancora qualche consiglio alla figlia-
 
-è molto gentile.- dice - ma non fatela arrabbiare o se no diventa peggio del padre- mi avverte.
 
-come fai a saperlo?- le chiedo.
 
-lo scoprirai tra non molto- dice alzandosi e dirigendosi verso la porta che porta alla cucina.
 
Le corro appresto e le poso una mano sulla spalla –che cosa scoprirò?-.
 
-lo scoprirai presto, papà- sa che sono suo padre? Le altre non mi hanno detto di averglielo rivelato.
 
Sentiamo il campanello bussa e Jennifer va ad aprire.
 
Io rimango nel bel mezzo della cucina.
 
La guardo e vedo un sorriso stamparsi sul suo volto quando apre la porta d’ingresso.
 
Chi è alla porta?





***



Spazio Autrice


Grazie a tutti quelli che seguono questa fanfiction.

Scusate per il ritardo ma per colpa degli studi non ho potuto continuare.

Spero che vi piaccia questo capitolo.

Avete qualche idea su chi è alla porta?

Se si scrivetelo nelle recensioni.

Mi potete trovere qui: https://www.facebook.com/pages/Fan-fiction-Stelena5775/675562092487146?ref_type=bookmark

Alla prossima ,

Stelena5775
 

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