Ho paura.
Ho paura di te, ho paura di me, ho paura delle nostre menti troppo distanti, ho paura dei nostri cuori forse troppo vicini perché nella vita non ci è concesso sbagliare, fare errori irrimediabili, e darti completo accesso alla mia vita molto probabilmente sarebbe un errore.
Eppure ti guardo come se fossi l'avvenimento più straordinario al mondo e adoro più di ogni altra cosa potermi immergere nei tuoi occhi color oceano.
Pensavo a tutto questo con il fiato sospeso mentre lo avevo dinanzi a me.
"Di cosa?"
Si azzardò a dire quando iniziò a scrutarmi con uno sguardo eccessivamente curioso. Ed io non sapevo se rispondere qualcosa o abbassare il volto verso terra sperando potesse dimenticarsi di quella domanda e passare oltre, ma prima che potessi fare una qualsiasi cosa lui mi precedette.
"Vado a fumare, ok?"
Cacciò in fretta il pacchetto dalla tasca, ne estrasse una sigaretta e se la portò immediatamente alle labbra. Si allontanò così da me, lasciandomi da sola in una stanza troppo fredda.
Mi preoccupai di seguirlo e attraversando i vari corridoi mi ritrovai davanti alle scale di emergenza dove lui sostava.
Il braccio sinistro appoggiato sulla sottile ringhiera e la destra pronta a tenere stretta quell'involto di tabacco che allontanava e avvicinava a se stesso ad una velocità esagerata.
"Ti verrà un collasso se continui così"
Mi feci coraggio e rigida camminai nella sua direzione. Copiai la sua posizione ed iniziai a guardarlo.
"Ho paura degli esami comunque, sono davvero troppi e non credo di potercela fare. Sono un po' stressata in questo periodo forse è per questo che mi vedi diversa"
Accennai un sorriso mentre gli mentivo spudoratamente a pochi centimetri dai miei occhi che gridavano alle lacrime. E forse lo aveva capito che quella non era la verità eppure decise di farmi compagnia in quel piccolo momento di distrazione.
Gettò il mozzicone al di là e accostò una mano attorno alle mie spalle.
"Ma se sei la più brava"
Provò a rassicurami con tutto se stesso, lo percepii perfettamente e ne fui davvero felice. Mi chiusi sotto il suo collo e serrai le palpebre provando ad immaginare un mondo privo di problemi di qualsiasi genere.
"Vanessa non mi piace più"
Improvvisamente il tono serio della sua voce occupò la mia mente. Mi allontani da lui e lo guardai stranita.
"Davvero?"
Prese a ridere e a scuotere la testa a destra e a sinistra mentre allungava le mani verso le tasche.
"So che stai gioendo Gabrielle, non nasconderlo, è inutile"
No, non stavo gioendo, si sbagliava. Ero scioccata, confusa e non sapevo minimamente come comportarmi dopo una notizia del genere, semplicemente perché non me lo aspettavo. Certo, forse un minimo di felicità c'era, ma non così prevalente su tutto il resto.
"Sono senza parole Louis. Io pensavo l'amassi"
"Amarla? Ma per piacere, si vede che non sai proprio cosa significa amare una persona"
Lo fissai, lo fissai.
Louis, forse non lo so eppure io credo di averne una mezza idea.
Amare qualcuno è avere occhi solo per lui, avere pensieri solo per lui.
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Ropes (Louis Tomlinson)
Fanfiction"Io credo negli inizi che non trovano una fine. Credo negli sguardi destinati ad incrociarsi e mai più a lasciarsi. Credo nella pelle che si confonde e sente di non averne mai più abbastanza. Credo nelle affinità di cuore e di mente, nelle affinità...