A bolt from the blue

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Il cielo brillava, il sole risplendeva qualunque cosa con i suoi raggi.

Le strade, gli alberi, i piccoli uccelli che cinguettavano e volavano alti.

Respirai l'aria che mi circondava e percepii in tutta la sua forza la primavera.

Un sorriso ingenuo aleggiò sulle mie labbra mentre con occhi soddisfatti guardavo la mia figura nello specchio. 

Di lì ad un paio di ore sarei diventata una psicologa a tutti gli effetti.

Finalmente, dopo anni di lotta, di studio e di situazioni spiacevoli ero arrivata al mio obiettivo e nient'altro ora mi impediva il successo.

Sistemai per un'ultima volta i miei capelli ed uscii dal bagno.

Louis sedeva spaparanzato sul divano e scorreva annoiato i canali della TV.

"Allora?"

Richiamai la sua attenzione.

Lui si girò e sorrise, scoprendo i suoi denti bianchi.

"Sei bellissima"

Riprese semplicemente e alzatosi dal divano si diresse verso di me.

Mi guardò negli occhi per poi lasciarmi un bacio sulla fronte ed un altro sulle labbra.

"Andiamo?"

Mi chiese, sussurrando.

"Si"

E mano nella mano ci avviammo verso l'università.


"Io mi siedo qui a guardarti"

La mano di Louis si allentò piano piano dalla mia e i suoi occhi lucidi, dopo avermi accarezzato per un quantità di tempo incalcolabile, si spostarono lontani.

Tirai un profondo respiro e nel frattempo tirai giù la mia giacca apparentemente sgualcita.

Mi avvicinai alla commissione, strinsi la mano ad ognuno di loro e mi accomodai sulla sedia loro difronte.

"Gabrielle..Stock"

Sentenziò uno, molto probabilmente il presidente. Osservava distrattamente dei fogli e ogni tanto mi lanciava uno sguardo in tralice. 

L'agitazione che fino ad allora sembrava sotto il mio pieno controllo ora si stava liberando. Il mio sguardo sfuggiva verso destra e sinistra e continuamente sulle mie mani, che si contorcevano sulle mie ginocchia.

Deglutii e approssimai un'espressione di calma.

"E' stata un'alunna piuttosto costante e diligente. Ha dato molto a quest'università e sono sicuro che ora non aspetta altro che un merito"

Stavolta il suo viso scuro si mutò in un sorriso. E messosi in piedi mi porse l'attestato. Mi alzai a mia volta e accennai un leggero inchino. Anche tutti gli altri membri della commissione presero a seguire il presidente: sorrisero e si alzarono.

Dalle mie spalle improvvisamente si udì un battere furioso di mani.

Mi girai istintivamente e vidi Louis, in piedi.

Sembrava quasi che le lacrime lo stessero soffocando e la sua grinta fu così forte che tutte le altre persone che lo circondavano iniziarono perfettamente ad imitarlo.

Un risata spontanea e gioiosa prese posto sul mio viso e cercai di trattenerla portando le mani sulla bocca e sugli occhi.

"Bravissima!"

Azzardò anche ad urlare e stavolta, fattami rossa in viso, lo invitai con un cenno del dito a zittirsi.

Mi lanciò un bacio con la mano e si rimise a sedere.

Ropes (Louis Tomlinson)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora