Beside You

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Indietreggiò di qualche passo.

Una mano sul petto, un tremore nascosto.

Lo intravidi solo grazie a quel nostro contatto che iniziava ad allentarsi sotto la pressione di entrambi.

Lo guardai per alcuni interminabili secondi.

Il buio a farci da sottofondo: triste e tetro.

Il mio cervello era completamente vuoto, ghiacciato da quel freddo che avevo dentro e intorno.

Speravo in una sua risposta al più presto. Un suo gesto a sistemare tutto.

Quando voltò la faccia al terreno e si scostò da me in una frazione di secondo.

"Gabrielle ma che cazzo..."

Iniziò a ridere soffocato.

Di quelle risate isteriche capaci di spezzare i sentimenti di chiunque.

Stavolta si girò completamente, dandomi le spalle che ricurve riflettevano i raggi della luna.

Rimasi ferma al mio posto, non accennai ad avvicinarmi.

Scossa forse, in preda al panico ancora.

"Gabrielle che ne sai tu dell'amore? Come fai a dirlo così, su due piedi?"

Si rivoltò e alzò le braccia al cielo. Gli occhi illuminati.

La mia attenzione fu completamente catturata da quelle sue domande che mi sembrarono le più crudeli di questo mondo. Talmente crudeli da privarmi del poco senno che mi era rimasto.

Mi avevano trafitto, avevano spazzato via i nostri cuori, di entrambi, avevano cancellato i mesi passati a pregare per lui, avevano frantumato le sue parole, i suoi baci. Quelli che avevo sognato e mai più dimenticato.

Sentivo nel suo modo di accentuare quelle parole che tutto non era mai esistito per lui.

Si prese la testa fra le mani.

Era sembrato tanto sicuro di quelle parole e ora? Sembrava debole, sul punto di crollare morto da un momento all'altro.

Lo guardai e un brivido mi pervase da dentro.

Perché io ero certa che Louis non credeva a mezza parola di quello che aveva detto.

"Perché mi fai queste domande?"

Presi a chiedergli, nella mia ombra poco distante.

Lui spalancò di poco la bocca e chiuse le palpebre.

"Gabrielle, no...no, dav..."

"Cosa no, Louis?"

Forse stavo urlando o forse stavo parlando con un tono leggermente più alto del normale, ma comunque le mie parole rimbombarono furiose tra quegli alberi e alcuni uccelli furono costretti a volare via, lontani.

"Io non lo so, Gabrielle. Non so niente"

E mentre ripeteva quel "non so" si portava la mano destra sul cuore come a voler dire "io non so cosa ho qui dentro". Spaventato come un bambino.

La gola mi si fece secca, mentre vedevo quei gesti disperati.

"Ti prego Louis, è più semplice di quello che credi"

Mi avvicinai veloce a lui e strinsi le mie mani intorno alle sue. Lo costrinsi a guardarmi negli occhi. A credere ciecamente a ciò che avevo detto.

Fummo una cosa sola per alcuni attimi fin quando Louis non chiuse nuovamente le palpebre, raggiungendo un mondo tutto suo.

Ero pronta ad allontanarmi di nuovo, ma lui mi afferrò a sé e mi strinse attorno alle sue braccia. Forte, fortissimo. Quasi da privarmi il respiro.

"Sono un coglione, lo so"

Quelle parole sussurrate mi riportano in quel carcere, a quella sua confessione che aveva smosso tutta la mia esistenza.

"Ti amo anch'io"

Mormorò più piano per poi baciarmi veloce sulle labbra.


E capii tante cose quella notte.

Capii che le parole di Johannah erano state vere, che le sue lacrime erano state sincere, che i suoi sorrisi malinconici erano stati un disperato tentativo di avvertirmi. Capii che io ero forte, che c'avevo la tempesta e il paradiso dentro di me ma ero in grado di controllare tutto e sconfiggere sempre la parte più buia. Capii che la felicità e la tristezza sono dipendenti l'una dall'altra, e senza una l'altra non sopravvive un giorno in più.

Ma cosa più importante, capii che Louis mi amava. Con tutte le particelle del suo corpo, dalla parte più profonda del suo essere. Senza dubbi o rimorsi, senza ostacoli o bisogni. Mi amava e lo sentiva. Io lo sentivo. E lo vedevo dai suoi occhi, dal suo sorriso, dalle sue braccia che rapide mi avvolgevano, dalle sue labbra che attente mi sfioravano.

Vedevo dinanzi a me solo luce accecante che ci riscaldava e mai ci avrebbe abbandonati. Vedevo la gioia come la più alta e unica fonte di vita.


***


Il rumore di un tuono mi svegliò, una mattina.

Il freddo di gennaio mi divorava e mi privava di forza. Provai a stringermi ancor più nelle mie coperte e a nascondere l'intero viso sotto di esse.

La pioggia fuori era furiosa e instancabile.

Si udiva il suo scrosciare al suolo e il dibattersi sui vetri delle finestre.

Il sonno iniziò pian piano ad abbandonarmi, disturbato da quei tremendi suoni. Aprii gli occhi lentamente, cercando di mettere a fuoco la mia vista.

Sotto quella montagna di trapunte il buio regnava, ma alcuni ciuffi castani riuscivano a prendere colore. Li accarezzai piano. Si mossero sotto il mio tocco seguite da un corpo che iniziò a girarsi nella mia direzione.

Louis.

Gli occhi serrati in morbide rughe, il viso impiastricciato di sonno, ma un sorriso silenzioso a risplendere tutto. Mi avvicinai e sorrisi a mio volta.

Accostai le mie labbra alle sue. Lui ricambiò il bacio per poi ripiombare tra le braccia di Morfeo.

Decisi di lasciarlo ad abbindolarsi tra di esse ancora per un po'.

Io fui costretta ad alzarmi da quel maledetto orologio le cui lancette scorrevano veloci.

Mi diressi in bagno.

Lavai il viso e lo asciugai in fretta. Il riflesso del mio viso nello specchio era sereno sebbene circondato da piccoli cerchi violacei. La pelle sotto il gelo delle pareti di ceramica si contorceva e dava vita a piccoli brividi. Mi strinsi la braccia al petto e decisa mi diressi in cucina.

Il vuoto e il buio circondavano quella stanza. Immediatamente avanzai cercando di dargli vita. Accesi la macchina per il caffè.

Uno sguardo si puntò sulla finestra che dava un' ampia veduta su tanti palazzi. Distanti e non. Erano spenti, grigi. La pioggia non risparmiava nessuno. Quella vista generò nel mio cuore un piccolo sussulto e involontariamente le mie labbra pronunciarono: "Sarà proprio una brutta giornata quella di oggi"


- SPAZIO AUTRICE

Salve gente! ok...questo è il mio primo spazio autrice in questa storia e mi sono decisa a farlo solo ora per sentirmi un tantino più vicina a voi.

Louis e Gabrielle si amano ora senza più alcun dubbio. Puri e liberi come il vento. Non è una cosa bellissima? Avranno d'ora in avanti vite nuove insieme.

Staremo a vedere cosa proveranno.

Spero vi piaccia.

E se non vi dispiace lasciate un piccolo voto giusto per vedere se questa storia almeno un po' vi piace. Se poi avete un commento non eviterò di chiarire qualche dubbio o qualsiasi altra cosa.

Un bacio.

-Manu ♥

Ropes (Louis Tomlinson)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora