Two

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"Mr.Tomlinson, Mr.Styles la vuole vedere adesso." Faccio un respiro tremante prima di alzarmi. Mi scortò lungo un corridoio finché non ci trovammo davanti a una porta a vetri.  Ma non riuscivi a vedere, solo forme sfocate. Mi guardai intorno e vidi un uomo seduto a una scrivania che lavorava su alcuni file. La donna mi augurato buona fortuna e se n'è andata. Ho chiuso gli occhi e ho fatto un respiro profondo prima di bussare alla porta. Si è sentito un "entra" attutito, quindi con mano tremante ho aperto la porta e sono entrato.

Mi guardai intorno nella stanza. Era abbastanza grande per un ufficio, ma immagino che sia quello che ci si aspetta da un miliardario. Alla mia sinistra c'era un divano di pelle nera con sopra un dipinto. Era uno di quei dipinti astratti, dove la tela era coperta solo da alcune pennellate casuali in bianco e nero. Sul lato opposto il signor Styles era seduto dietro una scrivania di legno nera. Alzò lo sguardo quando sentì la porta aprirsi e si avvicinò a me. Mi tese la mano con un sorriso educato che alleviò un po' il mio nervosismo. Gli strinsi la mano e ci avvicinammo alla sua scrivania, ma non prima che chiudesse a chiave la porta. L'ho guardato con uno sguardo interrogativo sul viso "per assicurarmi che nessuno ci interrompa" ha spiegato. Annuii piano e mi sedetti davanti alla sua scrivania mentre iniziavo a sudare freddo. Sapevo che probabilmente non avevo nulla di cui preoccuparmi, ma non potevo farne a meno. 

Il signor Styles si sedette sulla sedia e si schiarì la gola. "Allora, iniziamo?"  Era più un'affermazione che una domanda. "Allora parlami di te" mi ha detto. La mia mente si svuotò. Era come se il mio cervello avesse smesso completamente di funzionare. Non riuscivo a pensare. Non con quello sguardo scrutatore su di me. Dì qualcosa, dì qualcosa. Qualunque cosa.  Oh mio Dio, dì qualcosa! è appena andato in loop nel mio cervello. "Ehm, sono Louis Tomlinson". Ho notato che stavo saltellando sulla gamba e mi sono fermato immediatamente. Speravo che non se ne accorgesse. "Ho lavorato come assistente personale in uno studio legale. Io- " " So chi sei" la sua voce profonda mi interruppe.  "Louis Tomlinson, 26 anni, si è laureato al college regionale, economia e informatica di Cambridge. Hai lavorato come cameriere durante il college. Due anni come assistente personale. Esatto?" Sembrava leggere il mio curriculum. 

Ho annuito. "Sì. Voglio dire sì. Ho lavorato come assistente in uno studio legale. Ho lavorato per il signor Adams. John Adams. Lui è un avvocato. Ma tu lo sapevi. Ovviamente. Ho lavorato lì per due anni" dissi.

"So chi sei. Voglio sapere chi sei" ha detto. Che cosa vuol dire!? Il colloquio non era nemmeno iniziato e avevo già sbagliato. Fanculo! Non era così che doveva andare! Liam sarebbe stato così deluso. Non posso farlo. E se si rivelasse essere come il signor Adams? 

"Perché hai smesso?" Sono rimasto un po' sorpreso dalla domanda. "Che cosa?" Chiesi, prima ancora che potessi pensarci. "Qui dice che hai lasciato il tuo lavoro come assistente di polizia. Perché?" Perché importava? 

"È una questione piuttosto privata, non credi?" Mi guardò inarcando un sopracciglio prima di unire le mani sul tavolo e appoggiarvi la testa. 

"Se vuoi questo lavoro rispondi alle mie domande." Non sapevo cosa dire. Non riuscivo a pensare direttamente con quegli occhi intensi che fissavano i miei. Così ho distolto lo sguardo sul mio grembo dove le mie mani sudate stavano giocando, ma potevo ancora sentire i suoi occhi penetrare nella mia testa. 

"Abbiamo avuto solo dei disaccordi" ho detto e ho guardato di nuovo. Ma non riuscivo a mantenere il contatto visivo senza che il mio battito cardiaco fosse alle stelle. "Perché anche questo è importante?" Ha ignorato la mia domanda.

"Riguardo a cosa?" 

"Mi ha chiesto di fare alcune cose che non volevo fare"

Inarcò le sopracciglia. "Ma è il tuo lavoro devi fare come dice"

Defenceless l.s. [Italian Translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora