Stefan: waw questa si che è una villa.
Mi Voltai al suona di quella melodica voce ancora un Po assonnata. Stefan era bellissimo, con i suoi capelli in disordine e i suoi occhi azzurri piccoli infastiditi dalla luce del sole. Mi avvicinai a lui e lo baciai piano sulla guancia.
Dopo di lui scesero Dario Lara e Aiciel che si stiracchiarono nello stesso momento e fissarono la villa.
Aiciel: finalmente a casa.
Lara: questa è casa vostra?
Aiciel: si. Bella eh?
Dario: è tu che ti lamentavi per l auto grossa....guarda un Po questa villa.
Il salone della casa era grande. Le pareti erano di un colore scuro, quasi marrone. I mobili erano in legno moderno e i divani e le poltrone erano bianche. Tutto in quella casa era di lusso.
Io: vado in cucina un secondo.
Aiciel annuì e io mi alzai. La cucina era stupenda. Aveva le pareti color panna. Il piano cottura era fatto a Isola e notai che c erano tanti mobili. Presi un bicchiere e aprii il frigorifero che, a mia sorpresa, era strapieno di carne di ogni tipo. Posai il bicchiere e afferrai un pezzo di carne. L odore era molto invitante e le piccole venature che vedevo erano ricoperte di sangue secco.
La portai alla bocca e ne staccai un pezzo. Il sapore era meglio dell'aspetto anche se era carne cruda. Ingoiai e ne presi un altro Po. Forse questo voleva dire essere un Vampiro Vegetariano, mangiare carne di animale invece di bere sangue umano.
Geremia: ti piace!?
"O DIO". Non lo avevo sentito entrare in cucina. Mi girai stringendo il pezzo di carne tra le mani, e iniziai a sentirmi colpevole. Avevo preso un pezzo di carne senza chiedere. Lo sguardo di Geremia era divertito.
Geremia: non preoccuparti puoi mangiarla.
Io: mi dispiace...ma era così invitante.
Geremia si avvicinò a me e prese una bottiglia di plastica dal mobile che stava al mio fianco. Quando Geremia levò il tappo capii dall'odore che era sangue, ma non quello umano.
Geremia: sangue di cervo. Ne vuoi un Po?
Mi porse la bottiglia scuotendola appena per far muovere il liquido all'interno.
Io: si grazie.
La afferrai posando la carne al bancone. Geremia posò il tappo, prese la carne e iniziò a mangiare quello che ne restava.
Geremia: allora come ti senti qui?
Io: si sta bene. Questo casa è stranamente accogliete.
Geremia: stranamente?
Piegò la testa di lato e sorchiuse gli occhi con l ombra di un sorriso che gli ronzava sulle labbra. "Cavolo quanto è carino".
Io: si. Per essere la casa di due vampiri è accogliente.
Geremia: o grazie. Cercherò di prenderlo come un complimento.
Io: è un complimento.
Lui sorrise. Posò la carne sul bancone è si avvicinò alla porta finestra. Il sole gli illuminava i zigomi del volto e i capelli erano spettinati. Posai la bottiglia nel lavandino e mi avvicinai a lui. Notai il suo sguardo. Perché era così preoccupato?
Geremia: devo andare a cambiarmi i vestiti. Questa divisa mi esaurisce.
Io: oh. Ok.
Geremia si allontanò velocemente lasciandomi da sola. Quel ragazzo mi intimidiva. Non riuscivo a sentire la sua presenza quando era in una stanza con me. Come faceva?
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La Prescelta. L'inizio di una battaglia.
Vampirela prescelta. l inizio di una battaglia è il continuo di "la prescelta". vi consiglio di leggere il primo è poi dopo leggere questo altrimenti non si capisce nulla. Per tutti quelli che hanno letto già "La Prescelta" spero che vi sia piaciuto e che...