capitolo 6

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Geremia entrò nella prima stazione di servizio e parcheggiò il più lontano possibile dalle altre auto. Dario continuava a guardarmi facendomi sentire colpevole di una cosa che non avevo ancora fatto. Stefan Aiciel e Lara non dissero una parola durante il tragitto.

Geremia: Bene adesso voi andate in bagno e fate ciò che dovete fare. Noi aspettiamo qui.

Dario: cosa!? Noi non andiamo!?

Aiciel: non possiamo. Non lo farebbe mai con noi attorno.

Stefan: è se poi la uccide!?

Il mio respiro si fece più forte e la gola iniziò a bruciare di nuovo. Solo il pensiero del sangue mi faceva venire sete, troppa sete. E se Stefan avesse ragione!? Se in mancanza di sguardi io la avrei uccisa? Non sarei riuscita a guardare m si più Dario negli occhi.

Dario: io ci vado.

Lara: no.

Ci voltammo a guardare Lara che aveva gli occhi bassi e le dita intrecciate tra di loro.

Lara: voglio...voglio stare da sola.

Dario: non voglio che lei ti uccida.

Lara: non lo farà.

Io: non puoi esserne sicura.

I suoi occhi mi fissarono. Era spaventata, e sapevo che la sua paura era nata dalla ma frase. Iniziai a pentirmi subito della mia scelta.

Lara: io lo so che tu ti fermerà al momento giusto.

Io: Lara io sono un assassina. Non bevo da quasi una settimana e non so quanto sangue mi servirà per placare la mia sete.

Lara: lo so...ma...Io voglio che tu lo beva.

Mi arresi al suo volere. Come potevo dire di no all'unica persona che mi aveva dato una mano quando dovevo trasformarmi o quando Dario mi attaccò a casa sua.? Non potevo tradirla. Non potevo tradire la sua fiducia.

Io: ok...andiamo.

Scendemmo dall'auto e ci incamminammo verso la stazione di servizio. Tutti gli occhi degli uomini presenti nel bar si posarono su di noi, e notai le labbra di Lara schiudersi in un sorriso divertito.

Io: cosa c'è?

Lara: ho sempre avuto gli occhi di tanti ragazzi su di me, ma addirittura un bar intero mai.

Come faceva!? Anche in una situazione così strana riusciva a sorridere scrivere restare tranquilla. Mi fermai avanti alla porta del bagno e Lara con me. I nostri occhi si incontrarono e lei mi sorrise dolcemente per rassicurarmi. La presi tra le braccia e la strinsi forte cercando di fermare le lacrime che ora mai mi rigavano il volto.

Io: tu sei una ragazza speciale Lara, e mi dispiace cos tanto per quello che sta per accadere.

Lara: non accadrà nulla Kira. Entreremo e usciremo insieme da questo bagno.

Io: promesso!?

Lara si allontanò dalla mia soffocante presa e mi sorrise ancora una volta.

Lara: promesso.

Il bagno era piccolo e io e Lara dovevamo muoverci all'unisono per non andare a sbattere. Mi sedetti sulla tazza del bagno e Lara si tolse la maglia portandola sulla maniglia della porta.

Io: perché togli la maglia!?

Lara: non voglio che si sporchi. Nella borsa dovrebbe esserci un piccolo specchio.

Mi Abbassai a prendere la borsa e tirai fuori lo specchietto quadrato che rifletteva !a mia immagine. I miei occhi erano quasi Rossi e scavati, le guance avevano un piccolissimo fosso al centro e i miei canini erano spuntati fuori dalle labbra.

La Prescelta. L'inizio di una battaglia.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora